Approfondimenti

Gli Arcade Fire tornano con WE: sono i nostri artisti della settimana

Arcade Fire WE

Arcade Fire – WE: è sicuramente il disco di cui si sta parlando di più in questi giorni, e sarebbe stato strano il contrario. Infatti i canadesi Arcade Fire (sito ufficiale) si sono affermati, sin dal loro album d’esordio Funeral (del 2004), come uno dei gruppi più interessanti, forti, incisivi della loro generazione. Diventando, in breve tempo, una band di rilevanza globale.

Album dopo album, soprattutto con Reflektor e Everything now (rispettivamente il quarto e il quinto disco), il suono e la scrittura degli Arcade Fire ha subito un’evoluzione piuttosto marcata: beat electro, groove, aperture pop si sono aggiunte all’indie rock e folk – sempre e comunque capace di straordinarie accelerazioni melodiche, va detto – delle origini. Creando anche qualche imbarazzo tra i fan della prima ora.

Ma succede a qualsiasi artista che, partito dal mondo indie, finisce primo in classifica. I fucili (della critica) puntati fanno parte del gioco.

WE è un album che, almeno per certi versi, dovrebbe assecondare il desiderio di molti di ritrovare “quegli Arcade Fire”, quelli di The Suburbs in particolare.

Ma sarebbe molto riduttivo fermarsi qui. WE infatti è un album che ha molti livelli di lettura, uno dei quali ha sicuramente a che fare con la pandemia. Nonostante alcune canzoni, che sembrano essere scritte apposta per raccontare il periodo che abbiamo attraversato (e ancora attraversiamo), siano invece state scritte prima (Age of anxiety su tutte), la genesi dell’album è stata fortemente influenzata dallo scoppio della crisi pandemica. E le canzoni di conseguenza.

Come viene testimoniato poi dalla scelta di proporre diverse canzoni come capitoli di un unico componimento, il desiderio di far diventare questo disco un racconto omogeneo è molto evidente. Che gli Arcade Fire volessero affrontare temi di grande rilevanza sociale si coglie poi dal fatto che il titolo scelto per l’album sia una diretta citazione di un romanzo (con il medesimo titolo) dello scrittore russo Evgenij Zamjatin, scritto tra il 1919 e il 1921, che parla di totalitarismo e sorveglianza di massa. Ma non è l’unica citazione letteraria: i primi due brani della scaletta si ispirano invece a una poesia di Ferlinghetti (I am waiting).

Soprattutto, in un disco idealmente diviso in due “atti”, troviamo nella prima parte la descrizione di un’America sconsolata, sperduta, disgregata (quasi come il fratello figlio unico di Gaetano…). Nella seconda, invece, emerge un’improvvisa voglia di speranza, di ripresa, di riscoperta di un orizzonte collettivo (il WE del titolo). E la stessa cosa succede alla musica.

Gli Arcade Fire, come dicevamo all’inizio, sono maestri delle aperture melodiche, improvvise e travolgenti. E in brani come Unconditional I (Lookout Kid) o nella successiva Unconditional II (Race and Religion), in cui si apprezza anche un cameo di Peter Gabriel, usano questa loro forza per dare consistenza materica al messaggio che vogliono farci arrivare. E di cui forse molti di noi sentivano il bisogno.

Gli Arcade Fire saranno i nostri artisti della settimana e compariranno così spesso nelle nostre scelte musicali dei prossimi sette giorni. Domenica 15 maggio, dalle 18.30 alle 19, come d’abitudine, dedicheremo loro uno speciale per raccontare ancora meglio questo nuovo album.

Intanto, qui sotto, il video del loro singolo Unconditional I (Lookout Kid).

LEGGI ANCHE:
Francesco Di Bella è il nostro artista della settimana, con il suo nuovo album Play With Me
Father John Misty è l’artista della settimana di Radio Popolare, con il suo disco più retrò
Kae Tempest con The Line Is a Curve è l’artista della settimana di Radio Popolare
Chi è M Ross Perkins, il nuovo artista della settimana di Radio Popolare
Aldous Harding torna con “Warm Chris”, il nuovo album della nostra artista della settimana
Rosalía: Motomami è il nuovo album della nostra artista della settimana
Judi Jackson esordisce con l’album Grace: è l’artista della settimana
Stromae con “Multitude” è l’artista della settimana
Il pianista e produttore Robert Glasper è l’artista della settimana: scopriamo il suo Black Radio III
È uscito il nuovo album dei Big Thief, i nostri artisti della settimana
Alla scoperta dei Combo Chimbita, artisti della settimana di Radio Popolare
Anaïs Mitchell è l’artista della settimana di Radio Popolare: il suo nuovo disco
Gli Yard Act esordiscono con The Overload: sono i nostri artisti della settimana
Cat Power, con il suo disco Covers, è l’artista della settimana di Radio Popolare
Elvis Costello venerdì pubblica il nuovo disco The Boy Named If: è il primo artista della settimana del 2022
Neil Young: Barn è il suo nuovo album, Radio Popolare lo sceglie come artista della settimana
Cristina Donà con deSidera è l’artista della settimana di Radio Popolare
Marracash con “Noi, loro, gli altri” è l’artista della settimana
Joan As Police Woman è l’artista della settimana di Radio Popolare, con il suo disco con Tony Allen e Dave Okumu
I The War On Drugs escono con un nuovo album: sono gli artisti della settimana
A 100 anni dalla sua nascita, Georges Brassens è l’artista della settimana di Radio Popolare
Jason Isbell pubblica un disco dedicato alla Georgia: è il nostro artista della settimana
Adia Victoria, con il suo nuovo disco “A southern gothic”, è la nostra artista della settimana
Little Steven domenica sera sarà ospite di Radiopop per presentare il suo libro “Memoir”: è l’artista della settimana
Carmen Consoli, con “Volevo fare la rockstar”, è la nostra artista della settimana
Lady Blackbird: l’artista della settimana di Radio Popolare e la sua grande voce jazz

  • Autore articolo
    Niccolò Vecchia
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 10/12 12:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 10-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 10/12 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 10-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 10/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 10-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 10/12/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 10-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Musica leggerissima di mercoledì 10/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 10-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di mercoledì 10/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 10-12-2025

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 10/12/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 10-12-2025

  • PlayStop

    Pubblica di mercoledì 10/12/2025

    Da che parte sta il papa statunitense, Leone XIV? Con l’Europa di von der Leyen e Merz, ma anche di Macron, Meloni e Sanchez? Oppure con gli Stati Uniti di Trump, JD Vance, Musk e Peter Thiel. Oppure con nessuna di queste identità così identificate? Dopo l’attacco della Casa Bianca all’Europa con il «National Security Strategy» viene facile polarizzare lo scontro tra le due sponde dell’Atlantico. Anche se i due poli sono orientati entrambi prevalentemente a destra, con inquietanti sfumature che arrivano all’autoritarismo di stampo fascista (C.Bottis, Trumpismo. Un mito politico, Castelvecchi 2025). Dunque, gli Stati Uniti aggrediscono l’Europa con il NSS, e papa Prevost con chi si schiera? Pubblica ha ospitato oggi Stefano Zamagni (ex presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali, economista) e Paolo Naso (scienziato della politica).

    Pubblica - 10-12-2025

  • PlayStop

    Piazza Fontana: ricordiamo la strage e la risposta democratica

    Anniversario numero 56 per la Strage di Piazza Fontana, quest’anno oltre alle istituzioni nella celebrazione del pomeriggio parleranno una studentessa di un liceo milanese e uno dei vigili del fuoco che entrarono per primi dopo lo scoppio della bomba, ci spiega Federico Sinicato, presidente dell’Associazione dei Familiari delle vittime di Piazza Fontana. “L’importanza del 12 dicembre va al di là della celebrazione e del ricordo che si fa in piazza, è una data storica per l’intero Paese perché è l’inizio della strategia della tensione che produce effetti devastanti e blocca di fatto il grande movimento di riforma del Paese nato dalle lotte dei lavoratori e degli studenti, basta pensare che l’approvazione del Senato dello Statuto dei lavoratori è del 11 dicembre, il giorno prima, il momento fu scelto come risposta all’avanzata dei diritti e se pensiamo che oggi questi valori vengono rimessi in discussione. E’ una data sacra per il Paese”, In Piazza dopo le celebrazioni istituzionali ci sarà il corteo dei movimenti con partenza alle 18.30 da Piazza XXIV Maggio. E ci sarà anche l’inaugurazione del memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente nata dal basso che ricorda le vittime delle stragi, donata al Comune di Milano e installata in Piazza Fontana. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

    Clip - 10-12-2025

  • PlayStop

    A come Asia di mercoledì 10/12/2025

    Nella tempesta dei dazi, i record di Pechino nelle esportazioni, con Gabriele Battaglia. Al confine tra Cambogia e Tailandia si riaccende un conflitto decennale, tra scam city e nuovi nazionalismi, con Paola Morselli, ricercatrice Ispi. A cura di Diana Santini.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 10-12-2025

  • PlayStop

    Note dell’autore di mercoledì 10/12/2025

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto nel tempo di un caffè!

    Note dell’autore - 10-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di mercoledì 10/12/2025

    Federico Sinicato presidente associazione Familiari Vittime di Piazza Fontana ci racconta cosa sarà questo 12 dicembre e il percorso di avvicinamento nelle scuole, nei racconti e nelle testimonianze. Valter Boscarello Fondatore di Memoria Antifascista, ci presenta il corteo delle 18h30 (da Piazza 24 maggio fino a piazza fontana) dedicato ai movimenti e alla repressione delle lotte. Nel pomeriggio verrà inaugurato il memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente dedicata a tutte le vittime delle stragi, voluta dal basso e accolta dal Comune di Milano. Linda Maggiori, giornalista freelance e attivista di The Weapon Watch l'osservatorio sul traffico d'armi nei portio italiani, ci racconta la sua inchiesta sulla "flotta del genocidio": le rotte delle armi dai porti italiani pubblicata per Altra economia dove dimostra come l'industria italiana e i porti italiani abbiano rifornito Israele per tutta la durata dell'attacco a Gaza in barba alla legge 185 che lo vieta e alle dichiarazioni del governo. Tiziana Ricci ci presenta la mostra alla Fabbrica del vapore sui 50 anni della radio, gratuita, libera e bellissima.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 10-12-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di mercoledì 10/12/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 10-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di mercoledì 10/12/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 10-12-2025

Adesso in diretta