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Judi Jackson esordisce con l’album Grace: è l’artista della settimana

judi jackson

Judi Jackson (sito ufficiale) è una giovane cantautrice di origini americane, della Virginia, dove è nata nel 1993. Ha iniziato già da piccola a innamorarsi della musica, e del jazz in particolare.

All’età di 14 anni, dopo un concerto a cui aveva assistito, ha avuto la fortuna di incontrare Wynton Marsalis che, avendo percepito la sua passione, per Natale le mando in dono una piccola selezione di dischi che divennero la base della sua educazione musicale.

Già allora stava studiando musica e solo due anni più tardi ebbe l’occasione di aprire un concerto della leggenda del gospel e del soul Mavis Staples. All’età di 18 anni collaborò con il celebre collettivo degli Snarky Puppy, con cui cantò una canzone contenuta nell’album, vincitore di un Grammy, Family Dinner: Volume One.

Si è poi trasferita in Europa, a Londra, dove nel 2017 ha inciso il suo primo disco “Live in London”, approfittando della band di accompagnamento con cui stava recitando in un musical. Sempre nello stesso anno, ha anche registrato un EP chiamato Blame it on my youth, continuando a esplorare territori in equilibrio tra la forma canzone e il jazz, tra il soul e l’r’n’b.

Saltiamo velocemente al 2022: anno in cui esce quello che possiamo chiamare il primo vero album di Judi Jackson, intitolato Grace. E’, lo diciamo subito, un disco bellissimo. Che ci fa particolarmente piacere sottolineare sia stato registrato in buona parte a Milano, con la produzione di un vecchio amico di Radio Popolare come Tommaso Colliva, membro dei Calibro35 nonché produttore di livello internazionale (con Muse, Afterhours e moltissimi altri) e gli arrangiamenti di archi di un altro italiano, Davide Rossi, molto affermato all’estero (noto per le collaborazioni con Coldplay e Goldfrapp, solo per citarne alcune).

La voce di Judi Jackson colpisce al primo ascolto, mostrando una grande facilità nell’interpretare registri diversi, con una maturità non comune in un’artista sostanzialmente esordiente. Allo stesso modo, anche i brani sono un esercizio riuscito di equilibrio tra il jazz-soul classico, quello delle grandi dive della black music americana, e una interpretazione più contemporanea, e semplicemente pop.

Grace è un album che mette in mostra anche le doti di autrice di Jackson, che firma o co-firma tutte le 15 tracce del disco: lo ascolteremo in questi giorni in cui Judi Jackson sarà la nostra artista della settimana, per poi dedicarle uno speciale domenica 20 marzo, nell’abituale programma in onda dalle 18.30 alle 19.

Qui sotto, in un video ufficiale caricato su Youtube, potete assaggiare uno dei brani migliori del disco, “Strawberry Lady”.

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  • Autore articolo
    Niccolò Vecchia
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    È da poco uscito il secondo EP di Wayloz, artista italo-nigeriano che oggi è passato a trovarci a Volume per suonare alcuni brani. “Mentre nel precedente ep ho voluto catturare l’essenza di ciò che ero io con la chitarra in mano, qui c’è molto più spazio per gli arrangiamenti e per altri strumenti musicali”, spiega Wayloz. Tra folk primitivo, altrock, blues e suoni dell’Africa tribale, il disco è un viaggio tra atmosfere desertiche e rurali, che esplora il rapporto con la natura ma non solo: il titolo “We All Suffer” è più che altro un invito a riconoscere una condizione che è di tutti e a “trovare solidarietà e fratellanza con le altre persone”. L'intervista di Elisa Graci e Dario Grande e il MiniLive di Wayloz

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    Da Cortina a Milano in 12 giorni errando per antiche vie

    Errando per Antiche Vie è una grande azione performativa in cui artisti e pubblico percorrono a piedi la distanza che separa Cortina e Milano, tra il 5 e il 16 dicembre, a un mese dall’inizio delle Olimpiadi, per raccontare un territorio incredibile, contraddittorio che per la prima volta viene messo in luce dalle Olimpiadi. Un cammino lungo oltre 250 km, spettacoli teatrali e di danza, letture, pasti di comunità, incontri e dibattiti: un racconto della montagna fatto di sostenibilità, di protagonismo dei territori alpini e prealpini, di chi decide di vivere e lavorare in quota e nei territori periferici, al di là della spettacolarizzazione del momento olimpico. Michele Losi di Campsirago Residenza ha raccontato a Cult tutto il percorso. L'intervista di Ira Rubini.

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