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La prima manovra finanziaria dell’era Draghi, l’allerta rossa per l’arrivo del ciclone mediterraneo e le altre notizie della giornata

Mario Draghi stato di emergenza

Il racconto della giornata di giovedì 28 ottobre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il Consiglio dei Ministri ha approvato la manovra finanziaria, la prima legge di bilancio dell’era Draghi. All’indomani dell’affossamento al Senato del ddl Zan, oggi la comunità LGBTQ+ e tutto il mondo dei diritti civili ha iniziato a mobilitarsi con una grande manifestazione all’Arco della Pace. E sempre a Milano è prevista stasera la manifestazione spettacolo in supporto dei cinque attrezzisti messi alla porta dalla multinazionale Fremantle che produce X Factor. È allerta rossa in gran parte del Sud del Paese per l’arrivo del ciclone mediterraneo Medicane, che dovrebbe toccare terra nel corso della notte. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia e nel Mondo.

Cosa prevede la prima manovra finanziaria dell’era Draghi

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la manovra finanziaria, la prima legge di bilancio dell’era Draghi: 30 miliardi circa di cui oltre 23 in deficit. Partiamo dai capitoli principali.
Torna ad allungarsi il tempo di lavoro: pensione a Quota 102 con 64 anni e 38 di contributi per il 2022, poi si vedrà. Con Opzione Donna a 60 anni e un allargamento dei lavori gravosi in cui entrano le maestre. Le sorprese, in peggio, arrivano sul reddito di cittadinanza: previsto l’ingresso delle agenzie private nell’avviamento al lavoro dei cosiddetti “occupabili” che ricevono il reddito, che potranno rifiutare non più di due offerte e che subiranno un meccanismo di decurtazione a tempo dell’assegno. Se su pensioni e reddito si stringe, arriva una pioggia di soldi sulle imprese; quasi 10 miliardi di fondi fino al 2026, il triplo dei 3 destinati agli ammortizzatori sociali, dove si allarga la cassa integrazione alle imprese sotto i 5 dipendenti, ma non c’è traccia della riforma universalistica annunciata da mesi. 8 miliardi di riforma fiscale che però sarà il parlamento ad articolare, tra taglio dell’irap, dell’irpef, cuneo fiscale e revisione delle detrazioni. Quanti alle imprese e su quali fasce di reddito sarà quindi tutto da vedere. Il superbonus del 110% resta fino al 2023 con un tetto determinato dall’ISEE per le singole unità. 2 miliardi al taglio delle bollette, 1 miliardo e mezzo per il Giubileo, più che ai settori cultura e spettacolo che si fermano a un miliardo. Rinviata la Plastic Tax, stop anche al Cashkback, bonus affitti per i giovani tra i 20 ed i 30 anni, portata al 10% l’iva sugli assorbenti.

Il giro di vite sul Reddito di Cittadinanza

(di Massimo Alberti)

Rispetto alle anticipazioni le sorprese in negativo della legge di Bilancio sono sul Reddito di Cittadinanza, dove il governo ha confermato i circa 9 miliardi di finanziamento, ma il giro di vite è molto stretto. I 5 Stelle parlano di misura rafforzata, ma dalle modifiche introdotte ne esce una legge molto indebolita.
Da mesi associazioni ed enti come la Caritas chiedono drastiche modifiche al reddito di cittadinanza: meno paletti per raggiungere una platea di bisognosi, in costante crescita, come sembra prender atto il governo, che infatti mantiene le risorse, ma invece di allargare l’accesso, lo restringe. Dalla manovra esce rafforzato il meccanismo coercitivo di avviamento al lavoro per i cosiddetti occupabili: sono poco meno di un terzo dei circa 1.122.000 assegni erogati nel 2021, compresi però anche disoccupati di lunga durata e persone che già lavorano con stipendi tanto miseri da richiedere un’integrazione. È su questo nucleo di circa 300mila persone che cala la mannaia. Scendono da 3 a due le offerte di lavoro che potranno essere rifiutate, si introduce un meccanismo a tempo per cui, tranne alcune eccezioni, dopo 6 mesi l’assegno viene tagliato di 5 euro al mese.
In un anno dunque si potrà perdere oltre il 10% sui 543 euro di assegno medio. Il problema è che nel meccanismo entrano i privati: le agenzie interinali, finanziate dallo stato, metteranno mano su questi 300.000 potenziali clienti, un vero e proprio mercato dei poveri. L’offerta delle agenzie, mediamente rivolta a figure specializzate, potrà cosi allargarsi ai precettori del reddito, generalmente persone con bassa formazione e qualifica, cui destinare lavori a basso valore aggiunto e salario. Creando cosi una sorta di girone punitivo del povero, stretto tra offerte di scarsa qualità, la decurtazione e la perdita del sussidio. Nel contesto di un mercato dove per ogni posto di lavoro disponibile ci sono 10 disoccupati. Il governo non ha atteso neppure i risultati del gruppo di lavoro appositamente creato, per introdurre modifiche che vanno di fatto a indebolire una norma che nella pandemia è stata la sopravvivenza per centinaia di migliaia di persone. Il ministro Brunetta ha twittato che i risparmi realizzati con la stretta sul reddito di cittadinanza saranno finalizzati alla riduzione delle tasse. Robin Hood al contrario.

Allerta rossa al Sud per l’arrivo del ciclone mediterraneo Medicane

Dovrebbe toccare terra nella notte il ciclone mediterraneo che ha già provocato, con una prima ondata di piogge quattro giorni fa, tre vittime nella sicilia orientale. Il corpo della donna che risultava ancora dispersa è stato ritrovato questa mattina a Scordìa, nella piana di Catania. A partire dalla tarda serata di oggi sono attese piogge intense e venti oltre i 100km l’ora. Domani dovrebbe essere la giornata più difficile, la Protezione Civile ha emesso un’allerta rossa per le province orientali e una arancione per le altre zone dell’isola e per la Calabria.
Nel Catanese, nel Messinese, nel Ragusano e nel Siracusano domani tutti gli uffici non essenziali saranno chiusi, così come le scuole. Resteranno operativi solo gli ospedali, la Protezione Civile e il Genio Militare. Preoccupa anche il mare, le onde potrebbero toccare i 4 o 5 metri: a Catania il lungomare è stato chiuso al traffico per precauzione e il presidente della regione Nello Musumeci ha invitato la popolazione a evitare gli spostamenti e soprattutto l’uso delle automobili. In attesa dell’arrivo del ciclone, si fanno i conti dei danni già provocati dalla prima ondata di piogge e si ragiona sullo stato di un territorio niente affatto in grado, o messo nelle condizioni, di resistere agli eventi estremi. Mario Barresi è l’inviato del quotidiano La Sicilia a Catania:


 

Il mondo dei diritti civili si mobilita dopo l’affossamento del Ddl Zan

Dopo l’affossamento al Senato del ddl Zan, la comunità LGBTQ+ e non solo, tutto il mondo dei diritti civili, si è mobilitata. Sono programmate in Italia decine di manifestazioni spontanee. A Roma oggi è stato bloccato il traffico davanti al Colosseo. A Milano è in corso in questi minuti una grande protesta. Il presidio “contro la vergogna della politica” che ha accantonato una legge di civiltà. L’appuntamento è all’Arco della pace, dove a maggio gli organizzatori erano riusciti a radunare 10mila persone. Per noi lì dalla piazza c’è il nostro Luca Parena:


 

La manifestazione spettacolo per gli attrezzisti licenziati da X Factor

Cinque attrezzisti messi alla porta, dopo dieci anni di contratti precari, dalla multinazionale Fremantle, quella che produce X Factor. Il talent show, di fatto, licenzia i suoi lavoratori, in particolare quelli sindacalizzati, quelli che in questi anni non hanno mai fatto mancare il loro apporto professionale, ma nemmeno le loro lotte per i diritti di tutti. Per chiedere alla proprietà di ripensarci è in corso, e continuerà anche in serata, proprio in contemporanea con la prima puntata live del talent, una manifestazione spettacolo, dove diritti dei lavoratori e musica si mischieranno, per rivendicare una giusta soluzione alla situazione. Antonio fa parte del collettivo Attrezzismo Violento ed è uno dei cinque lavoratori licenziati:


 

Le nuove voci femminili del Somali Poetry Awards

(di Simonetta Poltronieri)

“Sono Hawa, ho 26 anni e scrivo poesie da quando ho 8 anni. Sono nata in un piccolo villaggio rurale e lì ho sofferto molto per la mia disabilità. Sono stata discriminata e bullizzata. Era difficile lì, per me, essere una ragazza cieca. Ora vivo a Mogadiscio, la capitale”.
Hawa Jama Abdi è una giovane poetessa somala ed è stata scelta come giudice della prima edizione del Somali Poetry Awards, il concorso in cui a fine novembre saranno premiati giovani talenti, poeti e poetesse. “La poesia per me è tutto”, ci racconta Hawa, “è uno strumento potente, con cui posso mostrare chi sono, le mie competenze, parlare dei miei diritti, sostenere quelli degli altri, quelli di altre persone con disabilità come me. Ogni volta che mi succede qualcosa, subito nella mia mente compaiono parole. Parole che metto insieme e vanno a comporre le mie poesie. Sono emozioni e sensazioni che trasformo in parole e saggezza”. [CONTINUA A LEGGERE SUL SITO]

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia e nel Mondo

Crescono ancora i casi di COVID in Italia: oggi sono i positivi sono 4.866, quasi 300 più di ieri; 50 le vittime in un giorno. 
I tamponi effettuati sono ben 570mila, con un tasso di positività che torna sotto l’1% e si ferma allo 0,85%. I dati confermano il trend registrato dalla fondazione Gimbe, che nell’ultima settimana vede un aumento del 43% di contagi. 
Secondo il Gimbe sono in calo anche le vaccinazioni: nonostante l’estensione del Green Pass a tutti i luoghi di lavoro, pensata proprio per incentivarle, negli ultimi 7 giorni sono calate soprattutto le prime dosi: -53%.

L’Organizzazione mondiale della Sanità intanto ha annunciato un nuovo piano di lotta alla pandemia da COVID-19 nei Paesi poveri e chiede 23,4 miliardi di dollari per finanziarlo. L’obiettivo è fornire ai paesi più fragili strumenti di lotta al Covid fino a settembre 2022.
La pandemia intanto continua a correre soprattutto nell’est Europa: anche oggi la Russia ha registrato numeri record: 1.159 morti e 40mila contagi in 24 ore. 
Con più di 26mila casi, anche l’Ucraina ha segnato un nuovo massimo di contagi. In entrambi i paesi la percentuale di vaccinati con due dosi è bassa: meno di una persona su 3 in Russia, appena sopra il 15% in Ucraina. 
Tra le regioni a basso tasso di vaccinazione ce n’è anche una che confina con l’Italia, è quella balcanica. A Zagabria, in Croazia, abbiamo raggiunto Giovanni Vale dell’Osservatorio Balcani e Caucaso:

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