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Giustizia climatica, la storica risoluzione adottata dall’Onu

Risoluzione ONU Giustizia Climatica

L’Onu ha adottato una storica risoluzione. Il documento è frutto di una campagna portata avanti da studenti di otto piccole isole del pacifico che rischiano di sparire a causa dell’innalzamento del livello dell’oceano. “Noi siamo gli orgogliosi guardiani delle nostre isole. Il mondo stesso è un’isola”. Queste parole fanno parte di un più ampio video messaggio che, nel 2019, lanciava una campagna di sensibilizzazione promossa da un gruppo di studenti delle isole del pacifico, il Pacific Islands Students Fighting Climate Change.

Frustrati dalla mancanza di azione globale sul cambiamento climatico, alcuni studenti di legge di otto nazioni insulari del Pacifico avevano fondato il movimento e lanciato la campagna per convincere i loro leader a portare davanti alle Nazioni Unite una risoluzione che rendesse più facile considerare i paesi inquinanti legalmente responsabili per la mancata azione sulla crisi climatica.

Oggi, gli studenti accolgono come storica la decisione dell’Onu di adottare la risoluzione per cui hanno lottato negli ultimi 4 anni. “I giovani di tutto il mondo ricorderanno il giorno in cui siamo stati in grado di portare la nostra voce alla più alta corte del mondo, la Corte internazionale di giustizia, nella lotta per la giustizia climatica,” ha detto Solomon Yeo, direttore delle campagne dell’associazione.

L’appello degli studenti era stato subito accolto dal primo ministro di Vanatu, poi seguito da tanti altri. In occasione della Cop 26, nel 2021, il ministro degli esteri dell’isola di Tuvalu aveva inviato un video messaggio a Glasgow facendosi riprendere mentre pronunciava il suo discorso in piedi, davanti ad un leggio posizionato in mezzo al mare. Simon Kofe, vestito con giacca e cravatta, aveva le gambe dei pantaloni arrotolate e l’acqua del mare gli arrivava fino alle ginocchia. “Stiamo affondando” aveva detto, mostrando a tutto il mondo la concretezza dell’innalzamento del livello dei mari per un paese come Tuvalu.

Ma per tutte le isole del Pacifico il riscaldamento climatico è una questione seria e, soprattutto, visibile, tangibile. Gli abitanti di questi posti sono tra i più a rischio. La promessa di una protezione legale più sistematica, quindi, è per gli isolani una conquista molto significativa.

Il parere della più alta corte non sarà vincolante nei tribunali nazionali, ma stabilire regole giuridiche internazionali può influire su giudici e su governi. Per questo la vittoria delle piccole isole è così importante, perché avrà un impatto anche a livello globale. Il mondo stesso, d’altronde, è un’isola.

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    Martina Stefanoni
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