Approfondimenti

Giorgio Fontana racconta “Kafka. Un mondo di verità”

BUDAPEST ANNO 1914 FRANZ KAFKA

Il giorno dopo il centenario della morte di Franz Kafka, lo scrittore Giorgio Fontana è stato ospite di Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare, per parlare del libro “Kafka. Un mondo di verità” edito da Sellerio Palermo.

Le prime righe della sua prefazione al libro ci chiariscono il punto di partenza. Lei scrive: “Ancora Kafka, perché cent’anni dopo la sua morte non ha perso un’oncia di fascino e questo è già un problema.” Perché considera la popolarità di Kafka un problema?

Kafka è forse l’unico scrittore della modernità che ha colonizzato, suo malgrado, il nostro immaginario. Pensiamo solo all’utilizzo che facciamo dell’aggettivo “kafkiano”: noi non diciamo “è una situazione prussiana” o “è una situazione hemingweiana”, ma diciamo spesso “è una situazione kafkiana”. Questa popolarità, così come la diffusione del suo viso, che bene o male tutti hanno visto almeno una volta, rischia di rendere opaco il testo, che è la cosa più importante di fatto. L’obbiettivo è quello di provare a scrostare queste sovrastrutture, anche le proiezioni indebite che abbiamo attaccato a Kafka persona, ma soprattutto al Kafka scrittore

Come è organizzato il libro e come è strutturato?

Dopo la prefazione, in cui chiarisco il motivo per cui mi sono dedicato a scrivere questo libro – io, uno scrittore e non un filologo – cerco di inquadrare la figura di Kafka sia come scrittore che come uomo, attingendo ampiamente alla biografia di Reiner Stach, pubblicata per Il saggiatore. Successivamente, affronto la parte tecnica, che mi ha dato più gioia anche da scrittore. Quello che mi interessava era fare, come dico nel libro, una “scampagnata” all’interno dell’opera di Kafka, identificando i modi con cui Kafka agisce da scrittore, da artista. Cerco di capire come riesce a generare quello stato di straordinaria stupefazione, evitando di considerarlo come un profeta teologo, o come lo chiamava ironicamente Adorno, “ufficio informazioni sullo stato dell’umanità”. Procedo poi ad analizzare più nel dettaglio alcune opere, alcuni racconti, tra cui “La metamorfosi”, “Il fuochista”, e i tre romanzi incompiuti pubblicati dopo la sua morte. Chiudo con un’osservazione sugli ultimi racconti scritti da Kafka e su quello che ci lascia la sua eredità. Questa è la struttura generale del libro.

Questo è un libro molto denso, ma davvero appassionante perché offre anche un viaggio attraverso i rapporti che ebbe con altri uomini di letteratura o altri intellettuali. Si racconta addirittura degli incidenti editoriali subiti dal lavoro di Kafka

La storia di Franz Kafka è molto complessa e merita di essere esaminata attentamente. Un esempio significativo è la pubblicazione dei suoi diari, che avvenne dopo la sua morte, contrariamente ai desideri di Kafka stesso. Fu Max Brod, a decidere di pubblicare questi straordinari capolavori. Questa decisione non dovrebbe essere presa per scontata. Sebbene la scelta di Brod abbia avuto un grande valore letterario, ha comportato un tradimento nei confronti del suo amico.

Inoltre, i diari di Kafka non sono veri e propri diari, ma solo una selezione curata da Brod. Questo è solo un esempio delle molte complessità che circondano l’opera di Kafka. Anche romanzi e racconti, come “Le indagini di un cane”, che consideriamo tipicamente “kafkiani”, sono stati pubblicati successivamente.

In generale, la storia di Kafka è estremamente complicata e merita di essere conosciuta, per evitare di pensare alla sua opera come qualcosa di finito e definito. Kafka non aveva un controllo completo sulla sua opera come potremmo pensare. Conoscere queste sfaccettature è un modo per rispettare la sua memoria.

Insomma, Kafka ci appartiene ma non si fa possedere… un’altra piccola provocazione, nel libro, è dire che Kafka non era kafkiano!

Questo risale a una conferenza che ho tenuto anni fa al FestivaLetteratura di Mantova e che che mi spinse a mettere insieme tutti gli appunti che avevo già preso su Kafka, un amore che per me dura da da una vita. L’idea era quella di dire che si può leggere Kafka senza gli “occhiali kafkiani”, cioè senza aspettarci di trovare la critica alla burocrazia, il rapporto padre-figlio, che poi sono cose che ritroviamo comunque. Ma questo kafkianesimo ci preclude tutta la straordinaria bellezza della sua prosa e altre cose inaudite. Mi è capitato di leggerlo in questa maniera ad amici e parenti, che sono rimasti sbalorditi nel vedere cosa avesse veramente scritto Kafka. Ma non è farina del mio sacco, già i migliori critici hanno fatto questa osservazione. C’è un bellissimo saggio di Ladislao Mittner che si intitola “Kafka senza kafkismi”, se non sbaglio del 1954. Ecco, io mi sono limitato ad aggiornarlo e a metterci un po’ di pepe da scrittore.

Giorgio Fontana, nell’ultima parte del libro viene analizzata anche l’immagine di Kafka, non un elemento secondario, dato siamo nell’epoca dell’assoluto predominio dell’immagine, e anche perché la sua immagine aveva caratteristiche particolari, che hanno determinato la sua diffusione come icona pop…

L’immagine di Kafka era inimitabile, da perenne ragazzino, aveva un aspetto giovanile anche negli ultimi anni, quando era molto malato. Quando pensiamo alla faccia di Kafka, pensiamo quasi a quella foto famosissima con gli occhi sgranati, della Getty Foundation. Sì, occhi che penetrano da parte a parte, una foto stupenda. Ma ci sono altre foto, non tante purtroppo, che meritano di essere conosciute. Io sono affezionato a quella in cui sorride, perché era una cosa che faceva spesso, era un uomo dotato di un meraviglioso senso dell’umorismo, un uomo molto dolce. Mi viene in mente un aneddoto che mi sembra possa concludere bene la nostra conversazione. Un giorno, la fidanzata di Kafka, Felice Bauer, andò a trovarlo a Praga e portò la macchina fotografica, appena comprata. Era una fotografa alle prime armi e scattò una foto al suo fidanzato. Ma essendo appunto una fotografa della domenica, l’immagine era soffusa da una nube bianca, perché probabilmente era bruciata la pellicola. Io, sempre con un pizzico di ironia, trovo che questa immagine sia molto più rispondente al vero, proprio perché in essa Kafka ci appartiene ma non si lascia prendere e, in questa imprendibilita, c’è il suo fascino. A mio avviso, occorre avvicinarsi a lui con grande amore, ma anche con grande umiltà.

  • Autore articolo
    Ira Rubini
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 01/04 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 01-04-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 01/04 18:32

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 01-04-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 01/04/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 01-04-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 01/04/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 01-04-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    PoPolaroid di mercoledì 02/04/2025

    Basil Baz evoca il suo amore per la Polaroid, per la bellezza dello spazio bianco intorno all’immagine, che gli permetteva di scrivere la data e dare un titolo alla foto; spesso era ispirato da una canzone. Come le fotografie, le canzoni sono memorie nel tempo, e in PoPolaroid accompagno la musica con istantanee sonore; scatti personali, sociali e soprattutto sentimentali.

    PoPolaroid – istantanee notturne per sognatori - 01-04-2025

  • PlayStop

    Avenida Brasil di martedì 01/04/2025

    La trasmissione di musica brasiliana di Radio Popolare in onda dal 1995! Da nord a sud, da est ad ovest e anche quella prodotta in giro per il mondo: il Brasile musicale di ieri, di oggi e qualche volta di domani... Ogni martedì dalle 23.00 alle 24.00, a cura di Monica Paes. Potrete anche, come sempre, scaricare i podcast e sentirla quando e quante volte volete... https://www.facebook.com/groups/avenidabrasil.radio/ https://www.facebook.com/avenidabrasil.radio/

    Avenida Brasil - 01-04-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 01/04/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 01-04-2025

  • PlayStop

    Delorean di martedì 01/04/2025

    Un mezzo di trasporto specializzato in viaggi del tempo musicali, per intercettare le frequenze di dischi storici o di nicchie sfigatissime, attraverso gli occhi della “generazione boh”. Tutti i martedì dalle 21:30, a cura di Luca Santoro. IG: @lucaa.santoro

    Delorean - 01-04-2025

  • PlayStop

    Tutti in classe di martedì 01/04/2025

    a cura di Alex Corlazzoli e Lara Pipitone

    Tutti in classe - 01-04-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di martedì 01/04/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 01-04-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 01/04/2025

    1) Lo sporticidio nella striscia di Gaza. Con i bombardamenti, Israele non distrugge solo case, scuole e ospedali, ma anche la cultura e l’identità nazionale palestinese. (Luca Parena) 2) Gli effetti delle detenzioni amministrative in Israele. Un ragazzo palestinese di 17 anni è morto in carcere senza aver mai essere stato formalmente accusato di nulla. (Riccardo Noury - Amnesty International) 2) La Germania segue il modello Usa. Berlino pronto ad espellere quattro residenti stranieri che hanno partecipato a manifestazioni pro Palestina. (Alessandro Ricci) 3) Francia, sotto scorta la giudice che ha condannato Marine Le Pen. Per il Rassemblement National si apre l’opzione trumpista anti-sistema. (Francesco Giorgini) 4) Stati Uniti, elettori di Wisconsin e Florida alle urne. Primo test per la popolarità di Donald Trump. (Roberto Festa) 5) Quasi tremila le vittime del terremoto in Myanmar e oltre un milione e mezzo di sfollati. I bisogni umanitari sono tantissimi. (Action Aid) 6) Spagna, secondo uno studio del più importante centro d’indagine del paese, sempre più donne si definiscono bisessuali. (Giulio Maria Piantadosi)

    Esteri - 01-04-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 01/04/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 01-04-2025

  • PlayStop

    Doppio Click di martedì 01/04/2025

    Doppio Click è la trasmissione di Radio Popolare dedicata ai temi di attualità legati al mondo di Internet e delle nuove tecnologie. Ogni settimana, dal lunedì al giovedì, approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. Ogni settimana approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. A cura di Marco Schiaffino.

    Doppio Click - 01-04-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 01/04/2025

    Vieni con me! è un’ora in cui prendere appunti tra condivisione di curiosità, interviste, e il gran ritorno di PASSATEL, ma in forma rinnovata!! Sarà infatti partendo dalla storia che ci raccontano gli oggetti più curiosi che arriveremo a scoprire eventi, iniziative od occasioni a tema. Eh sì, perché poi..ci si incontra pure, altrimenti che gusto c’è? Okay ma dove, quando e poi …con chi!?! Semplice, tu Vieni con me! Ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, dalle 16.30, in onda su Radio Popolare. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa, un oggetto particolare o proporti come espert* (design, modernariato o una nicchia specifica di cui sai proprio tutto!!) scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni

    Vieni con me - 01-04-2025

  • PlayStop

    Antibiotico resistenza

    Nella puntata del 28 marzo abbiamo avuto ospite in trasmissione Silvio Garattini, oncologo, farmacologo, Presidente dell'Istituto Mario Negri. Con lui abbiamo parlato di antibiotici e in particolare di antibiotico resistenza: significato, cause e come si potrebbe evitare.

    37 e 2 - 01-04-2025

  • PlayStop

    Radio Popolare Minilive - Il Mago del Gelato

    "Chi è Nicola Felpieri?" è il disco d'esordio de Il Mago del Gelato, formazione milanese che, sulla condivisa fascinazione per l'afrobeat, costruisce un sound personalissimo arricchito di moltissime ispirazioni e sfumature. Oggi la band è stata ospite di Matteo Villaci a Jack per una bella intervista e tre energeticissimi brani dal vivo.

    Clip - 01-04-2025

  • PlayStop

    Playground di martedì 01/04/2025

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 01-04-2025

Adesso in diretta