Approfondimenti

Da Nizza una lezione di dignità

La commemorazione ufficiale era stata annunciata davanti al Monumento del Centenario. Ma al punto convenuto ci sono solo alcuni uomini in abito scuro i quali dopo un po’ vanno via.

Le persone sono poco più avanti. All’imbocco della Promenade. Dove fin da venerdi mattina è nato un altare laico.

Con i giorni è cresciuto, si è preso metà della camminata, quella più vicina al mare che è rimasta chiusa perché a terra, dove la Polizia aveva segnato col gesso i corpi delle vittime, ora ci sono fiori e candele e biglietti, pupazzi e bandiere.

Le autorità non parlano, non parla nessuno.

Il silenzio, la sobrietà, la normalità, sono state da subito la risposta di Nizza. Al terrore. E a chi ha tentato di speculare. Il silenzio dice una cosa al circo mediatico mondiale, irrispettoso e autoreferenziale -“riprendi i bambini, vai”- che si autoalimenta,  e raggiunge il suo culmine domenica mattina, quando le Tv hanno bisogno di storie  e i conduttori sono star che si piazzano sulla passeggiata con gli effetti speciali per esaltare la luce del sole sui loro volti e vanno a caccia di testimonianze, ancora e ancora:

“Basta, lasciateci stare” dice quel silenzio.

Restano in silenzio anche gli ultrà della squadra di calcio, di fronte a un piccolo sacrario allestito con le bandiere e le sciarpe della squadra. Simboli aggressivi, come per tutti gli ultrà del mondo, oggi però solo abbracci virili.

Arriva il ministro della Sanità, c’è una piccola contestazione, volume basso ma parole come macigni:

“Ci avete abbandonato, assassini. Assassini”.

Un uomo protesta:

“Sono arrivato adesso da Cannes, su tutta la strada c’erano due gendarmi. Due” e mi fa il segno con la mano.

“Sei italiano? E’ così anche da voi, è così in tutta Europa”.

I giornali si interrogano sulle misure di sicurezza, ma nessuno scontro di civiltà, nessuna drammatizzazione. La Francia multietnica arriva sulla Promenade a portare un fiore, a commuoversi, a provare a riflettere.

Una signora si avvicina:

“Lei è giornalista? Lo dica che il Daily Mail scrive che Daesh ha mandato soldi alla famiglia dell’attentatore. Ma da noi silenzio, censura”.

Arriva una poliziotta, con modi gentili la calma, le chiede di smettere:

“Qui oggi stiamo in silenzio”.

Gli psicologi consigliano ai sopravvissuti alla strage di pensare prima di tutto a sé stessi, a riprendersi e a stare bene.

“Ma come in tutte la catastrofi facciamo fatica – spiega un operatore del centro di assistenza alle vittime di Nizza – perché in chi ce l’ha fatta scatta subito il senso di colpa”.

“Non dormo più, prendo le gocce e non dormo” dice una signora, mentre è sulla spiaggia di fronte alla Promenade. C’è il sole ma lei è avvolta nel telo mare.

“Non ce la faccio a non piangere, il mio telefono è distrutto, io sono viva e il telefono è schiacciato, lo conserverò, non dimenticherò mai nulla, non riesco a parlare, non escono le parole”.

La normalità tornerà. Sul lungomare le bandiere tricolori sono a lutto. Alla spiaggia Beau Rivage alcuni lettini in prima fila sono vuoti. Il cielo è terso, il mare è turchese. Il vento è teso e fresco.

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  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

    Clip - 01-07-2025

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    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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    Poveri ma belli - 01-07-2025

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    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

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    Il podcast di Francesco Tragni e Giuseppe Fiori registrato dal vivo a Germi. Enrico Gabrielli è stato il secondo ospite che ha raccontato quali sono i suoi vinili di riferimento: polistrumentista, compositore e arrangiatore, ha collaborato con artisti come Muse e PJ Harvey, e fa parte dei gruppi Calibro 35, Winstons e Mariposa (in passato anche negli Afterhours). Complessivamente compare in oltre 200 dischi. Ha anche suonato il flauto traverso nella sigla di Dodici Pollici.

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