Approfondimenti

La fuga della destra da Milano per il 25 aprile, la tensione al Palazzo di Vetro tra Russia e ONU e le altre notizie della giornata

Meloni La Russa ANSA

Il racconto della giornata di lunedì 24 aprile 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. La fuga dal 25 aprile, per l’estrema destra al potere, sarà anche una fuga da Milano, la città che proprio il 25 aprile fu liberata.

 Intanto sono ore drammatiche per quanto sta accadendo nel Mediterraneo, con 16 imbarcazioni arrivate a Lampedusa con un totale di quasi 700 persone a bordo e almeno tre imbarcazioni sono affondate. Stanno facendo scalpore una serie di errori e gaffes della campagna “Open to meraviglia” commissionata dal Ministero del Turismo per rilanciare la presenza di vacanzieri stranieri in Italia. Si è aperto con uno scontro tra il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, presieduto dalla Russia. Continuano le operazioni di evacuazione dalle ambasciate straniere in Sudan: questa sera arriveranno a Ciampino gli 83 italiani evacuati nelle scorse ore.

L’estrema destra al potere fugge da Milano per il 25 Aprile

(di Alessandro Gilioli)
La fuga dal 25 aprile, per l’estrema destra al potere, sarà anche una fuga da Milano, la città che proprio il 25 aprile fu liberata.
Vediamo, allora. Meloni sarà a Roma, all’ombra di Mattarella all’Altare della Patria, e d’accordo, nessuno chiedeva tanto. 

Ma gli altri? 

Piantedosi andrà in Sicilia a un evento sulla mafia, Lollobrigida a Barcellona, in Spagna, Urso farà visita alla comunità ebraica a Roma, Tajani anche lui a Roma, alle Fosse Ardeatine, La Russa a Praga a omaggiare Jan Palach, Giorgetti a Varese e così via.
Tutti hanno trovato qualcosa da fare da qualche altra parte pur di evitare di essere nella città di cui si festeggia la Liberazione.
Tutti tranne uno, a dire la verità. 

È il Ministro quello dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, che invece sarà a Milano.

 Al mattino accompagnerà il sindaco Sala a rendere omaggio alla lapide sulla facciata di Palazzo Marino, quella che prima di arrivare alla Resistenza parla delle Cinque giornate di Milano (1848), prosegue sui moti mazziniani, quindi le battaglie del Risorgimento.

 Poi Sala andrà al corteo antifascista, ma Valditara non lo seguirà: preferisce andare – e qui si rasenta il comico – al Tempio della Vittoria, detto anche Sacrario dei caduti milanesi, in Largo Gemelli, dedicato ai morti della prima guerra mondiale, inaugurato il 4 novembre 1928, in pieno fascismo, alla presenza del podestà fascista e del duca d’Aosta Emanuele Filiberto, maresciallo del fascismo, il tutto in un tripudio di saluti romani.
 
Forse sarebbe stato meglio se anche Valditara fosse andato da un’altra parte.

Tre imbarcazioni affondate in poche ore nel Mediterraneo

Sono ore drammatiche per quanto sta accadendo nel Mediterraneo. Solo dalla scorsa mezzanotte a Lampedusa sono arrivate 16 imbarcazioni con un totale di quasi 700 persone a bordo. E almeno tre imbarcazioni sono affondate. Decine le persone salvate, ma non si sa quante siano annegate.
E al largo della Tunisia, da dove queste imbarcazioni partono, la guardia costiera di Tunisi ha recuperato i corpi di 30 persone migranti che sono annegate dopo che le loro imbarcazioni sono affondate. Intanto a Ravenna domani è previsto l’arrivo della nave della Humanity One della Ong Sos Humanity con a bordo 69 persone, soprattutto sudanesi. Tra loro 20 minori non accompagnati.

Open to meraviglia, non si salva quasi nulla della campagna voluta da Santanché

Stanno facendo scalpore una serie di errori e gaffes della campagna “Open to meraviglia” commissionata dal Ministero del Turismo per rilanciare la presenza di vacanzieri stranieri in Italia. Nove milioni l’investimento.

(di Claudio Jampaglia)

In primis fu la Venere del Botticelli testimonial della campagna ridisegnata in chiave fumettistica, rivestita e ambientata di volta in volta tra pizze, mandolino e Colosseo con le polemiche di Sgarbi e di Ferragni. Poi c’è stato il sito della campagna col rigoroso punto it finale che non era stato registrato e allora qualcun altro lo ha acquistato scippandolo al ministero e sbeffeggiandoli scrivendo: tranquilli ci abbiamo pensato noi, il marketing è una cosa seria. La meraviglia si è ulteriormente moltiplicata con la scoperta che nello spot della campagna compariva una festa in una villa che però era in Slovenia. Le immagini in realtà non erano state girate ad hoc, ma provenivano da una banca dati internazionale di video già fatti. Figuraccia. E primi sospetti di intelligenza con lo straniero. Poi sono arrivate le traduzioni realizzate con un software di intelligenza artificiale che hanno fatto diventare, nella versione tedesca del sito, ad esempio, la città di Camerino: Garderobe. E così per Prato, Brindisi, Fermo, Cento e persino Scalea tradotte letteralmente dall’italiano al tedesco e posizionate su una mappa stravolta d’Italia. A realizzare questa perla una società che fornisce un servizio di traduzione automatizzata di notizie sul portale del ministero “leader nell’intelligenza artificiale” (ma non troppo). Insomma non si salva quasi nulla in questa campagna, costata 9 milioni di euro al Ministero e commissionata all’agenzia Armando Testa, che bisogna dirlo si inserisce in una vera filiera di fallimenti di campagne ministeriali da Francesco Rutelli a Vittoria Brambilla, per arrivare al portale VeryBello! di Franceschini che almeno però costava molto meno di un milione di euro. Santanché, imprenditrice del turismo e della comunicazione prima ancora che ministra, evidentemente è soddisfatta così e twitta: “Il turismo deve diventare la prima industria della nostra Nazione. Abbiamo località bellissime che devono tornare ai fasti di un tempo come Salsomaggiore. Il governo c’è e sta investendo per arrivare a questo importante traguardo”. Eh sì, il governo c’è e ci fa.

Tensione alle stelle al Palazzo di Vetro tra Russia e ONU

Si è aperto con uno scontro tra il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, presieduto dalla Russia. Guterres, che ha parlato per primo, ha condannato l’invasione russa, dicendo che viola la carta dell’ONU e il diritto internazionale. Subito dopo ha preso la parola Sergei Lavrov, che gli sedeva accanto e la sua risposta è stata secca: ha attaccato gli Stati Uniti che “intraprendono la strada della distruzione del multilateralismo” e che “imponendo il loro ordine del mondo vanno contro la Carta delle Nazioni Unite”, chiedendo di abbandonare i doppi standard. A dimostrazione poi della tensione presente oggi al Palazzo di Vetro, Lavrov ha aggiunto che il mondo in questo momento è in una situazione più pericolosa dei tempi della guerra fredda. 

Intanto anche sul campo prosegue il conflitto. Secondo l’intelligence ucraina l’esercito russo si sarebbe spostato in posizione difensiva in tutto il territorio tranne che a Bakhumut. A dirlo è stato il capo dell’intelligence ucraina, che durante un’intervista ha anche sostenuto che La riconquista dell’intero territorio ucraino entro la fine di quest’anno è «del tutto» possibile.
A Bakhmut dunque continua la resistenza ucraina ma secondo il comandante delle forze di terra di Kiev, l’esercito non si sta limitando limita a difendere il territorio, ma sta anche conducendo contrattacchi attivi, che permettono all’esercito ucraino di guadagnare tempo in vista della controffensiva.

La fuga dalle ambasciate straniere in Sudan

“La violenza in Sudan rischia di inghiottire l’intera regione”. A dirlo è il segretario generale dell’ONU Guterres, che ha scelto di dedicare al Sudan la prima parte del suo intervento al consiglio di sicurezza delle nazioni unite, assicurando che l’ONU non lascerà il paese.
Mentre continuano gli scontri nel paese tra l’esercito sudanese e le forze paramilitari, un funzionario americano – parlando con SkyNews Arabia – ha detto che una delegazione diplomatica congiunta sta lavorando per avviare un dialogo di mediazione tra il comandante dell’esercito e quello delle forze di supporto rapido. L’incontro dovrebbe essere ospitato da Riad nelle prossime settimane. L’annuncio ufficiale potrebbe arrivare nei prossimi giorni dall’Arabia Saudita.
Intanto continuano le operazioni di evacuazione dalle ambasciate straniere. In due giorni sono partiti dal Sudan 21 voli di Paesi dell’Unione Europea. L’ambasciata francese è stata chiusa fino a nuovo ordine, mentre questa sera arriveranno a Ciampino gli 83 italiani evacuati nelle scorse ore.
Tra gli italiani, in Sudan rimangono ora solo gli operatori di Emergency e qualche missionario.
Muhameda Tulumovic è coordinatrice Emergency in Sudan:

 

La Spagna trasferisce la salma di Primo de Rivera, fondatore della Falange

Ci sono diversi modi di intendere l’antifascismo. Se in Italia abbiamo un governo quantomeno ambiguo, in Spagna hanno deciso di rimuovere la salma di Primo De Rivera, fondatore della Falange, dal sacrario monumentale dove era stato messo da Franco: Il servizio di Giulio Maria Piantadosi:

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    R&B Take Over Fest: il primo festival r&b italiano approda alla Milano Music Week

    Dopo il successo delle edizioni romane, l’R&B Takeover Fest approda per la prima volta a Milano, all’interno del calendario della Milano Music Week. "Volevamo creare un momento di condivisione per un genere che c’è sempre stato in Italia ma che è sempre stato snobbato dalla discografia”, spiega il direttore artistico e produttore Big Fish ai microfoni di Volume. Il Festival punta a dare voce a una nuova scena di artisti “che ha voglia di esprimersi lontano dalle dinamiche di mercato” ed è il primo in Italia interamente dedicato alla musica R&B e alle sue contaminazioni. Si partirà il 19 novembre con un panel pubblico dal titolo “R&B Takeover: L’Italia che vibra di R&B”, presso la Casa degli Artisti, per proseguire il 20 novembre con la serata dei live, condotta da Nina Zilli presso l'Apollo Club e con protagonisti Arya, Ghemon, Ste e Malasartoria. L'intervista di Elisa Graci e Dario Grande a Big Fish e Arya su radiopopolare.it

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    Nell'ottobre del 1945 nasceva l’Udi, Unione donne italiane, ora sul sito della storica associazione si legge Unione donne in Italia, perché – spiegano – anche le donne che vengono da altri paesi possono entrare nell’Udi e sentirsi unite in battaglie che dopo 80 anni non sono ancora terminate. È quella per difendere la 194 da chi in questo governo vuole limitarla, svuotandola, quella per ottenere il “bilancio di genere”, come spiega Liviana Zagagnoni, responsabile nazionale dell’Udi. Una legge di bilancio pensata anche per le donne, con investimenti per gli asili nido e per i congedi parentali e poi quella per avere una vera parità di genere, nei salari, ma anche nelle relazioni, per una società senza più femminicidi. Una storia iniziata ottanta anni fa da ragazze e donne che fecero la Resistenza e che quella partecipazione attiva nella lotta di Liberazione volevano continuarla per ottenere dei diritti, a cominciare da quello del voto. Lo ricorda Luciana Romoli, staffetta partigiana di 95 anni, una delle fondatrici dell'Udi, incontrata al convegno che alla Camera dei deputati celebra l’anniversario e che ci racconta la sua storia e l’ostilità che l'Udi trovò negli uomini, anche del partito comunista. Le interviste di Anna Bredice.

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    Ersilia Bronzini Majno nasce a Milano nel 1859. Sensibilissima alle difficoltà delle donne, soprattutto delle meno fortunate, si unisce presto ad altre pioniere del femminismo italiano, Laura Solera Mantegazza, Alessandrina Ravizza, Anna Kuliscioff. E nel 1899 è cofondatrice dell’Unione Femminile, la prima realtà italiana per l’emancipazione delle donne, alla quale farà seguito la creazione del celebre Asilo Mariuccia, per l'infanzia abbandonata. Lucia Tancredi, che da anni racconta storie di donne che hanno fatto la storia del femminismo, firma il libro "Ersilia e le altre" (Ponte alle Grazie"). L'intervista di Anna Bredice a Lucia Tancredi.

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    1980, crocevia dello stragismo in Italia: dalla stazione di Bologna agli omicidi Bachelet, Costa, Galli, Amato e Tobagi. E poi l'assassinio di Piersanti Mattarella e la strage di Ustica. Gli interessi dei poteri criminali (da cosa nostra all’eversione nera a pezzi “infedeli” dei servizi segreti, i poteri occulti), a volte convergenti o soltanto paralleli. Dell’omicidio Mattarella restano ancora i segni di quella pista nera il giudice Falcone riconobbe e seguì nella seconda metà degli anni ‘80. Pubblica ha ospitato la giornalista e saggista Stefania Limiti e l’ex direttore dell’istituto “Ferruccio Parri” Emilia-Romagna Luca Alessandrini.

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    Sta diventando impossibile lavorare i propri campi per i contadini della Cisgiordania, soprattutto tra Hebron e Nablus, circondate da nuovi avamposti dei coloni. Le aggressioni si moltiplicano insieme alle minacce e allora diversi gruppi di contadini solidali si sono mossi per andare ad aiutare gli olivicoltori palestinesi. Questo è il racconto di Francesco Franchi della comunità agricola Mondeggi Bene Comune di Firenze, che ci descrive la sensazione di essere circondati, ma anche l’importanza della raccolta dell’olive, dell’importanza dell’olio e del potersi aiutare tra contadini, una pratica che contraddistingue la cultura dei campi mediterranea. “Per noi agricoltori è insopportabile che un momento comunitario e collettivo come la raccolta, non possa avvenire in sicurezza”. L'intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli.

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