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L’AIFA sospende le vaccinazioni col siero di AstraZeneca, le conseguenze per la campagna vaccinale e le altre notizie della giornata

AstraZeneca ANSA

Il racconto della giornata di lunedì 15 marzo 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Italia, Francia, Spagna e Germania hanno sospeso oggi in via precauzionale la somministrazione del vaccino di AstraZeneca, mentre dal Regno Unito e dall’EMA ribadiscono che l’allarme è ingiustificato. Lo Ius Soli torna tra le priorità del Partito Democratico sotto la guida di Enrico Letta. A dieci anni dall’inizio del conflitto siriano, l’UNICEF denuncia che in Siria oltre 6 milioni di bambini sono in “stato di bisogno”. Annunciate le nomination per gli Oscar 2021 e c’è anche un po’ di Italia. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia.

Lo stop al siero di AstraZeneca è una scelta politica. Deciderà l’EMA

Lo avevano già fatto diversi paesi in Europa ma oggi la decisione di sospendere in via precauzionale la vaccinazione con il siero di Astrazeneca l’hanno presa i Paesi più grandi dell’Unione: la Germania, l’Italia, la Francia e la Spagna.
“Chiediamo all’Ema verifiche sui casi di trombosi” ha affermato il ministro della sanità tedesco, spiegando la decisione. Negli stessi minuti l’Ema in realtà si stava esprimendo, con il responsabile per le strategie vaccinali Marco Cavaleri che in una audizione al Parlamento Europeo sosteneva che il vaccino di Oxford “ha un rapporto costi benefici positivo” ed Ema non vede problemi nel proseguire con la campagna. Evidentemente non è bastato ai governi europei, preoccupati delle conseguenze e delle reazioni dell’opinione pubblica.
Ema si riunirà giovedi per affrontare la questione. Giorni persi in una campagna vaccinale che, pensiamo solo al caso italiano, procede a rilento. E il rischio non è solo un ritardo di tipo logistico. Il rischio adesso è anche che si diffonda ulteriormente la diffidenza verso Astrazeneca, facendo aumentare il rifiuto a vaccinarsi. Abbiamo raggiunto il professor Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’istituto farmacologico Mario Negri di Milano:

Tra i primi a commentare la decisione presa dai paesi europei, è stato il premier britannico Boris Johnson. “Garantisco ai britannici che il vaccino è sicuro”. La Gran Bretagna sta puntando tutto Astrazeneca, la campagna è iniziata molto presto e sono stati vaccinati già 26 milioni di persone, la metà circa delle quali con Astrazeneca. E vista dal Paese dove Astrazeneca è prodotto questo allarme è quindi del tutto ingiustificato e appare più legato a una scelta politica dei governi europei che a un reale problema con il vaccino. Giorgio Gilestro è professore all’Imperial College di Londra:


 

I danni alla campagna vaccinale dopo la sospensione del siero di AstraZeneca

(di Anna Bredice)

La prima reazione forte alla decisone di sospendere AstraZeneca per i prossimi giorni arriva dalla regione Lazio: “Un danno enorme alla campagna vaccinale“, ha detto l’assessore alla Sanità del Lazio D’amato, spiegando che si sono fermati improvvisamente nel pomeriggio 35 Hub vaccinali in tutta la regione, tra cui quello di Fiumicino inaugurato da Draghi pochi giorni fa. Chiuso anche quello di Termini e quello alla Nuvola, entrambi a Roma. Centri vaccinali che somministravano solo Astrazeneca. Le persone in fila sono state mandate a casa e in vista di domani sono stati spediti settemila SMS per avvertire che tutto per ora è sospeso e lo stesso numero di messaggi verrà mandato per i giorni successivi.
Oltre al Lazio anche altre regioni hanno fatto sapere quante prenotazioni delle fiale Astrazeneca salteranno fino al 18 marzo. Uno dei dati arriva dalla Lombardia: le prenotazioni del vaccino di Astrazeneca sospese fino al 18 sono in totale 33.500, tutte le altre vaccinazioni con gli altri farmaci vanno avanti, così come in tutte le regioni. Ma il vaccino prodotto da Astranezeca è uno dei principali che arriva in Italia e che in questo modo mette a durissima prova la campagna vaccinale in tutto il Paese. Il dato generale dice che senza il vaccino sospeso le dosi a marzo passano da 7 milioni e mezzo a 4 milioni e seicentomila, quasi tre milioni quindi le dosi di AstraZeneca attese fino a fine marzo. Anche in Toscana vengono diffusi i numeri degli appuntamenti sospesi, 5.500 domani, e altrettanti nei prossimi giorni. Nel Veneto sono state somministrate 68mila dosi del farmaco sospeso dall’inizio della campagna vaccinale fino ad oggi e ciò che riferiscono è che ci sono state molti appuntamenti disdetti da quando l’attenzione si è spostata sulle persone decedute dopo aver fatto il vaccino.

Lo Ius Soli torna tre le priorità del PD

In queste ore i circoli del PD aspettano l’invio da parte di Enrico Letta del programma con cui si propone di guidare il partito, dopo la sua elezione a segretario durante l’assemblea di ieri. Tra i punti già annunciati nelle scorse ore c’è lo ius soli, la legge sulla cittadinanza che il PD dice di voler approvare almeno dal 2013, quando l’allora segretario Pierluigi Bersani lo prometteva come primo provvedimento in caso fosse diventato presidente del consiglio. Jovana Kuzman fa parte del movimento Italiani senza cittadinanza:


 

Oltre 6 milioni di bambini in “stato di bisogno” in Siria

(di Emanuele Valenti)

In Siria oltre 6 milioni di bambini sono in “stato di bisogno”. Lo ha denunciato oggi l’Unicef, nel giorno del 10° anniversario dall’inizio del conflitto siriano.
Politicamente e militarmente il regime ha vinto da tempo la guerra in Siria. Grazie al supporto dell’Iran e al pesantissimo intervento russo.
Ma il conflitto non è finito.
A Idlib, un piccolo territorio nel nord-ovest del paese, ci sono 3 milioni di profughi in condizioni drammatiche. Dalla loro parte i ribelli – soprattutto gruppi integralisti – e i militari turchi, dall’altra il regime e le sue milizie. Non sappiamo cosa succederà.
Secondo le Nazioni Unite – stime di gennaio 2021 – 13milioni e mezzo di persone all’interno del paese, una larga maggioranza, hanno bisogno di assistenza umanitaria. 12 milioni faticano ogni giorno a trovare del cibo.
Il regime controlla le principali città e una buona parte del paese. 
La Turchia e i ribelli sponsorizzati da Ankara il nord-ovest, i curdi il nord-est. A est, verso il confine iracheno, ci sono ancora cellule dell’ISIS.
Assad rimarrà al suo posto. Dopo il grosso sforzo militare ed economico Mosca non permetterà alcun cambiamento importante, almeno nel breve-medio periodo.
Da oltre un anno anche i paesi arabi del Golfo, prima sponsor dei ribelli in chiave anti-iraniana. stanno riallacciando le relazioni con Damasco. 
In fondo lo stesso Assad – principale anche se non unico responsabile del disastro siriano – si era definito l’ultimo baluardo contro l’estremismo islamico. E in Occidente molti hanno pensato la stessa cosa.

Tre candidature italiane agli Oscar 2021

(di Barbara Sorrentini)

Senza fare troppo i campanilisti, va detto che anche questa volta, dai tempi di “La grande bellezza”, si sperava in una candidatura all’Oscar per un film italiano nella categoria miglior film in lingua straniera. E anche questa volta, puntualmente non è arrivata. Per un film come “Notturno” di Gianfranco Rosi, tra l’altro, che aveva messo d’accordo tutti per la sua forza visiva ed emotiva nel raccontare le vittime delle guerre attuali.
 Le nomination 2021 sono assai difficili da decifrare, sia perché la maggior parte dei film in gara non si è vista dalle nostre parti, sia perché quelli visti in streaming hanno appena vinto ai Golden Globe. Favorito tra tutti, come già detto, è “Nomadland” di Chloe Zhao; e tra quelli visti “Mank” di David Fincher e “Il processo ai Chicago 7” di Aaron Sorkin, ancora recuperabili su Netflix. L’Italia però un contentino ce l’ha: con la sempre presente Laura Pausini e la sua canzone che accompagna Sofia Loren nel film “La vita davanti a sé” e due candidature tecniche per “Pinocchio” di Matteo Garrone”.
Per gli altri film sarà una sorpresa, non avendo avuto la possibilità di una distribuzione nei cinema e che scopriremo il 25 aprile mentre in Italia celebreremo la liberazione dal nazifascismo.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

oggi in Italia sono stati accertati 15.267 casi di coronavirus ed è risultato positivo l’8,5% delle persone che hanno fatto il tampone, una percentuale in aumento rispetto a ieri. 354 le morti comunicate. Continua a salire il numero dei pazienti ricoverati: oggi sono 75 in più nelle terapie intensive e 820 in più negli altri reparti covid. “Probabilmente siamo a ridosso del picco, ma c’è già una decelerazione della crescita dei contagi”, ha detto stamattina il presidente del consiglio superiore di sanità Franco Locatelli.

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    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

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    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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