Approfondimenti

Il ritorno degli sfollati a Khan Younis, gli attacchi sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia e le altre notizie della giornata

Khan Younis ANSA

Il racconto della giornata di lunedì 8 aprile 2024 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Le forze israeliane hanno annunciato il ritiro dal sud della striscia, in particolare dall’area attorno a Khan Younis. La città, secondo i palestinesi che tornano nelle loro case, è ormai soltanto un ammasso di macerie.. Nel pomeriggio dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia, controllata dalla Russia, è stato denunciato un nuovo attacco. Il blitz della destra sulla par condicio verrà votato domani nella commissione di vigilanza Rai. Si tratta di una modifica al regolamento che varrà per la campagna elettorale delle Europee di giugno. Dopo il caso Bari, il Pd ha approvato un codice etico per i candidati alle regionali e alle amministrative di giugno.

Migliaia di palestinesi in viaggio verso Khan Younis dopo il ritiro delle truppe israeliane

Emergono segnali contrastanti su un possibile accordo tra Israele e Hamas sul cessate il fuoco e su uno scambio ostaggi/prigionieri. Fonti egiziane hanno nelle scorse ore parlato di “progressi significativi” nei negoziati. Poco fa, in un’intervista a BBC, il portavoce del ministero degli esteri del Qatar si è detto “ottimista”. Da parte israeliana e di Hamas sono però arrivate ripetute smentite. Le posizioni tra le parti sarebbero ancora lontane. In discussione c’è comunque una proposta statunitense – presentata nel corso del fine settimana – che fissa un cessate il fuoco di sei settimane in cambio del rilascio di 40 ostaggi israeliani.

Sul fronte militare, le forze israeliane hanno annunciato il ritiro dal sud, in particolare dall’area attorno a Khan Younis. La città, secondo i palestinesi che tornano nelle loro case, è ormai soltanto un ammasso di macerie. “Come se fosse stata rasa al suolo da un terremoto”, dicono. 56 corpi sono stati recuperati dalle rovine. Altri verranno estratti nelle prossime ore. Mohammad è un cittadino palestinese che in questo momento si trova a Rafah. Dice che la gente torna a Khan Younis, ma non stabilmente. Temono, spiega, che succeda quanto già avvenuto all’ospedale al-Shifa. Dove, dopo il ritiro, le forze israeliane sono più volte tornate.

 

Proprio per quanto riguarda una possibile offensiva a Rafah, la Casa Bianca ha oggi detto che non ci sono segnali che questa possa avvenire nell’immediato futuro. Benjamin Netanyahu, in un video, ha però oggi reiterato le minacce. “La data dell’offensiva c’è già”, ha detto il primo ministro. Netanyahu appare comunque in serie difficoltà. Il ministro della sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, esponente della destra più radicale, avverte: “Se non ci sarà l’attacco a Rafah il governo cade”. Consapevole della debolezza del primo ministro, il leader dell’opposizione Yair Lapid ha offerto a Netanyahu il sostegno per un governo che negozi il rilascio degli ostaggi. Il ritiro delle forze israeliane dal sud della Striscia, su cui in queste ore si susseguono diverse interpretazioni, potrebbe essere dunque l’ennesimo tentativo da parte di Netanyahu per restare politicamente a galla.

(di Roberto Festa)
Un segnale di successo dell’offensiva a Gaza. La prova del suo fallimento. Sono opposte le interpretazioni che in queste ore cercano di spiegare il ritiro dei militari israeliani dal sud di Gaza. Secondo fonti del governo di Gerusalemme, si tratta di una mossa prevista da tempo. Sconfitta Hamas nell’area, gli israeliani si ritirano nella zona cuscinetto creata al confine e da lì faranno partire raid mirati. Per altri, si tratta del riconoscimento del limite dell’offensiva. Israele cioè si ritira da parte della Striscia dopo oltre 33 mila morti e senza aver centrato l’obiettivo iniziale, cancellare Hamas. Anzi, lascia Hamas padrona di larghi settori di territorio. I prossimi giorni daranno maggiori dettagli sulle ragioni della scelta. Per ora, si possono fare soltanto ipotesi. Da un lato, le forze israeliane impegnate da mesi hanno bisogno di una pausa nei combattimenti. Conta anche, probabilmente, la volontà di lanciare un messaggio nel momento in cui i negoziati per il cessate il fuoco e lo scambio ostaggi-prigionieri sembrano giunti a un momento cruciale. La mossa potrebbe però essere un modo, per Benjamin Netanyahu, per superare le presenti difficoltà. Pressato dagli Stati Uniti, accusato di indifferenza dalle famiglie degli ostaggi, contestato dall’opinione pubblica, il primo ministro si è reso conto che l’offensiva a Rafah è improponibile, e che a questo punto con Hamas è necessario negoziare. A questo fine, ritira parte delle forze, lancia un segnale di disponibilità e apre a un possibile governo con l’opposizione di Yair Lapid.

Lo scambio di accuse tra Ucraina e Russia sugli attacchi alla centrale di Zaporizhzhia

Nel pomeriggio dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia, controllata dalla Russia, è stato denunciato un nuovo attacco. “Un drone è stato abbattuto ed è caduto sul tetto dell’unità 6” dice una dichiarazione uscita dallo stabilimento. Il governatore ucraino della regione sostiene che proprio le forze russe siano responsabili dell’attacco, che arriva dopo quello di ieri, su cui le autorità di Kiev e Mosca si sono scambiate accuse. Stamattina il capo dell’agenzia internazionale per l’energia atomica ha denunciato il rischio di un grave incidente nucleare per attacchi come quello di ieri, di cui non si aveva notizia dal 2022, quindi dalla prima fase dell’invasione russa. Nicola Armaroli è dirigente di ricerca del CNR, il consiglio nazionale delle ricerche.

 

Il blitz della destra sulla par condicio

Il blitz della destra sulla par condicio verrà votato domani nella commissione di vigilanza Rai. Si tratta di una modifica al regolamento che varrà per la campagna elettorale delle Europee di giugno. Una modifica che lascerebbe i ministri del governo liberi dai vincoli e gli obblighi previsti per tutti gli altri politici. Gli emendamenti sono targati Fratelli d’Italia: sono stati presentati dal deputato Francesco Filini, uomo di fiducia del sottosegretario all’attuazione del programma Giovanbattista Fazzolari. Lega e Forza Italia sembrano più prudenti, staremo a vedere se il colpo di mano riuscirà oppure no.

(di Alessandro Principe)
Chiamatela: immunità dalla par condicio. O: licenza di propaganda in Tv. Giorgia Meloni in persona, Salvini, Lollobrigida e giù giù fino all’ultimo dei ministri potranno andare il televisione e magnificare le proprie attività senza che scatti l’obbligo di contraddittorio previsto dalla legge. Se Salvini, magari con tanto di plastico, illustrerà il Ponte sullo Stretto. Se la stessa Meloni ci racconterà quanto è più autorevole l’Italia all’Estero da quando lei è a Palazzo Chigi. Ecco, questo passerà sotto il titolo: “comunicazione istituzionale” e, come tale, non sottoposta alla par condicio. E non finisce qui: un’altra proposta di modifica prevede che i programmi di approfondimento prevedano “una puntuale informazione sulle attività istituzionali e informative”: di fatto si chiedono dei blocchi di trasmissione o addirittura delle puntate dedicate agli esponenti del governo. Le opposizioni in rivolta parlano di regime, di Telemeloni, di minculpop. Il costituzionalista, ex presidente dell’Autority delle Comunicazioni Enzo Cheli la dice così: “Si sta portando a compimento un processo di occupazione del servizio pubblico e del mondo della comunicazione”.

Il nuovo codice trasparenza del Pd

(di Anna Bredice)
Le persone più vicine ad Elly Schlein oggi scelgono il silenzio, mentre a Napoli il commissario dem Misiani ha messo a punto il codice etico per i candidati alle regionali e alle amministrative di giugno. A parlare per tutto il giorno con comunicati e dichiarazioni sono stati gli esponenti non riconducibili alla stretta cerchia di Elly Schlein, coloro che appartengono alle cosiddette correnti e che si sono sentiti messi sotto accusa. In generale il tono è quello di parlare a nuora perché suocera intenda, replicare alle condizioni poste da Conte che ha strappato l’intesa sulle primarie a Bari in nome della legalità, affermando in risposta che il Pd ha gli anticorpi per combattere l’illegalità del sistema, ma in realtà il destinatario di tante voci emerse oggi è proprio Elly Schlein, che ha espresso la volontà di andare avanti seguendo i principi stabiliti quando venne eletta segretaria del partito, quando disse che non voleva “capibastone né cacicchi”. Ciò che alcuni appartenenti alla minoranza, quella di Energia popolare, la più importante che fa capo a Bonaccini, le contestano però è di voler sovrapporre i potentati locali, i famosi cacicchi con le correnti del partito. La più esplicita è Pina Picierno, eurodeputata uscente che potrebbe non essere più ricandidata. “Tutto serve, dice, tranne che usare la questione morale come una clava per dire ok, ora comando io”. Non è la prima volta che Picierno espone in maniera diretta le sue critiche, disse anche che il Pd non è “l’isola dei famosi”, riferendosi alla scelta di Elly Schlein di candidare esponenti della società civile. in questo contesto, prodotto dal caso di Bari e di Torino, Elly Schlein sta lavorando alle liste, che dovranno essere presentate in direzione entro aprile. La scelta di chi mettere in lista ricade su di lei, e anche se a Bari si trattava di amministrative, così come in Piemonte, questi episodi la convincerebbero ancora di più ad usare un controllo molto più forte sui candidati, applicando un codice etico, senza scegliere i nomi usando la bilancia delle correnti e dei voti locali. Principi che in un partito con diverse anime come è il Pd è una novità che potrebbe far fatica ad imporsi.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR lunedì 29/04 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 29-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 29/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 29-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 29/04/2024 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 29-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Quel che resta del giorno di lunedì 29/04/2024

    I fatti più importanti della giornata sottoposti al dibattito degli ascoltatori e delle ascoltatrici. A cura di Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro

    Quel che resta del giorno - 29-04-2024

  • PlayStop

    Esteri di lunedì 29/04/2024

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci Data di nascita: 6 ottobre 2003 (magazine domenicale di un’ora dalle 11.30 alle 12.30) Ogni giorno Chawki Senouci e Martina Stefanoni scelgono alcuni fatti che ritengono interessanti da segnalare agli ascoltatori e li propongono sotto forma di racconto, rubriche, reportage, piccole storie, interviste, approfondimenti e analisi. Essendo Esteri un magazine radiofonico i modi per “comunicare “ sono i titoli, un breve notiziario e i servizi lunghi. Il tutto inframezzato dai cosiddetti “intrusi” (notizie telegrafiche) e da stacchi musicali.

    Esteri - 29-04-2024

  • PlayStop

    Muoviti Muoviti di lunedì 29/04/2024

    Quando le prime luci della sera… no, non è l’incipit di un romanzo. E’ l’orario in cui va in onda “Muoviti, muoviti” la trasmissione che vi accompagna nel rientro a casa dopo una giornata di lavoro, di studio o di semplice e puro fancazzismo (voluto o subito). Il racconto dei fatti principali della giornata, le piccole notizie che assurgono a tema di interesse generale, gli argomenti più dibattuti sui social, l’andamento del primo anno scolastico in presenza post-Covid, le elezioni (amministrative e del Presidente della Repubblica ma anche quelle dei consiglieri di condominio nel caso…), il presente e il futuro dell’atletica leggera dopo i successi di Tokyo. Tutto questo e molto altro lo trovate in “Muoviti muoviti” dalle 17.30 alle 19 dal lunedì al venerdì su Radio Popolare con Davide Facchini, Luca Gattuso e Marta Zambon.

    Muoviti muoviti - 29-04-2024

  • PlayStop

    Playground di lunedì 29/04/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per un'ora al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 17.30.

    Playground - 29-04-2024

  • PlayStop

    Mash-Up di lunedì 29/04/2024

    Mash Up è un dj set di musiche e parole diverse, anzi diversissime, che si confondono fra loro all’insegna di un tema diverso.  Anzi, “si pigliano perché non si somigliano”.  Conduce, mixa, legge e ricerca il vostro dj per Matrimoni Impossibili, Piergiorgio Pardo aka Pier Nowhere Mail: mischionepopolare@gmail.com

    Mash-Up - 29-04-2024

  • PlayStop

    Jack di lunedì 29/04/2024

    Per raccontare tutto quello che di interessante accade oggi nella musica e in ciò che la circonda. Anticipazioni e playlist sui canali social di Matteo Villaci.

    Jack - 29-04-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di lunedì 29/04/2024

    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali che ha ospitato Alice Dominese di @Animal Equality Italia per parlarci di trasporti di animali vivi, ma anche del ministro Lollobrigida e gli esseri senzienti e del Gr Animali di Bianca Nogara Notarianni e scopriamo che Alice voleva essere Pangolino

    Considera l’armadillo - 29-04-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di lunedì 29/04/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 29-04-2024

  • PlayStop

    Cult di lunedì 29/04/2024

    Oggi a Cult: la rassegna "Alfabeto di PARCO" alla Barona, in nuovo spazio; a Reggio Emilia "Fotografia Europea" 2024; Antonio Bocola ospite del Trento Film Festival 2024; Saverio La Ruina in scena con "KR70M16 - Cutro" al Teatro Oscar DeSidera; la rubrica di classica a cura di Giuseppe Califano...

    Cult - 29-04-2024

  • PlayStop

    Pubblica di lunedì 29/04/2024

    E’ caduto nel vuoto l’appello dei quattordici scienziati in difesa della sanità pubblica. Un mese dopo la pubblicazione del documento, intitolato “Non possiamo fare a meno del servizio sanitario pubblico”, nessuno (né il governo, né le istituzioni) ha risposto al premio Nobel Giorgio Parisi, all’economista esperta di welfare Nerina Dirindin, al farmacologo Silvio Garattini e alle altre esperte/i e studiose/i di welfare e sanità. Pubblica ha ospitato oggi Nerina Dirindin e la storica dei sistemi di welfare Chiara Giorgi, docente all’università “La Sapienza” di Roma.

    Pubblica - 29-04-2024

  • PlayStop

    Tutto scorre di lunedì 29/04/2024

    Come si esprime la felicità di un popolo? Significato, utilità, ambiguità e rischi delle celebrazioni collettive. A cura di Massimo Bacchetta

    Tutto scorre - 29-04-2024

  • PlayStop

    Giorni migliori di lunedì 29/04/2024

    Alessandro Braga analizza la campagna elettorale della destra, dalla kermesse di Pescara di Meloni a Forza Nord che presenta la corrente leghista di Tosi in Forza Italia. Paolo Natale (intervistato da Alessandro Principe) ci spiega cosa dicono i sondaggi sul voto europeo. Fabrizio Tonello racconta le proteste nei campus statunitensi e il loro riflesso sul voto presidenziale. E infine Alessandro Canella, direttore di Radio Fujiko di Bologna, ci presenta il suo libro Onde Ribelli: la radio può essere uno strumento di cambiamento sociale?

    Giorni Migliori – Intro - 29-04-2024

Adesso in diretta