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L’Inter campione d’Italia, il maldestro tentativo di censura a Fedez e le altre notizie della giornata

Inter Milano ANSA

Il racconto della giornata di domenica 2 maggio 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Con il triplice fischio che chiudeva il match tra Sassuolo e Atalanta, la notizia che galleggiava nell’aria da qualche settimana è ufficiale: l’Inter ha vinto il suo 19esimo scudetto e Milano è scesa in piazza per festeggiare. Il maldestro tentativo di censura da parte dei vertici di RaiTre nei confronti del cantante Fedez prima della sua esibizione al concertone del Primo Maggio è diventato un caso politico. Alarm Phone ha scritto su Twitter che 11 persone sono annegate al largo della Libia, mentre altre 95 sono in attesa dei soccorsi. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia.

L’Inter è campione d’Italia

(di Claudio Agostoni)

Con il triplice fischio che chiudeva il match tra Sassuolo e Atalanta, la notizia che galleggiava nell’aria da qualche settimana è ufficiale. A dire il vero ne galleggiavano due di premonizioni. Il crollo di un regno e lo scudetto sulla maglia dell’Inter. Entrambe si sono avverate. Il regno crollato è quello della Juventus, una squadra che ormai aveva una sorta di vitalizio con lo scudetto, ma è rimasta sepolta sotto un annus horribilis (l’ennesima Champions volatilizzatasi, il pasticcio della Super League, gli esami taroccati per far avere un passaporto italiano a un calciatore che voleva comprare). E, sgarro inaccettabile, a strappargli lo scudetto dal petto è stata la squadra allenata proprio da chi aveva iniziato il ciclo bianconero durato nove anni.
E così, come quasi tutti gli altri, anche questo scudetto neroazzurro diventa leggenda. In primis perché, quando va bene, l’Inter ne vince uno ogni dieci anni e quindi è già epico per questo.
Poi l’Inter è allenata da Antonio Conte, un mister che gli interisti doc non hanno ancora digerito. La squadra è di proprietà di un capitalista cinese che si ritrova in mano una società piena di debiti: non a caso in questi ultimi mesi ha fatto fatica a pagare gli stipendi ai suoi calciatori. Più che a vincere lo scudetto la dirigenza neroazzurra era interessata a vendere la squadra.
Ma al tifoso neroazzurro oggi tutto questo interessa poco. Si gode Lukaku, il suo gigante buono. Sogna di vedere ancora per molti anni gli scatti brucianti del Toro Martinez. E immagina un futuro dove Barella è il nuovo Stankovic e Bastoni una reincarnazione di Giacinto Facchetti. Il tifoso interista si gode il diciannovesimo scudetto, uno in più del Milan. La squadra che per molti mesi ha sognato di poterselo cucire sul petto. Ma purtroppo, per loro, Zlatan Ibrahimović può presentare il festival di Sanremo, ma non è ancora in grado di fare i miracoli.
Quando i fumi dei festeggiamenti si dissolveranno ci saranno tanti problemi da risolvere. Lo stadio. Il pubblico in presenza. I conti in rosso. Ma oggi tutto è superato con la giaculatoria che da anni accompagna i tifosi interisti: amala.

Il maldestro tentativo di censura a Fedez diventa un caso politico

È diventato dunque un caso politico il maldestro tentativo di censura da parte dei vertici di RaiTre nei confronti del cantante Fedez prima della sua esibizione al concertone del Primo Maggio. Fedez alla fine ha letto il suo discorso senza tagli, ma soprattutto ha pubblicato sui suoi canali social un estratto della telefonata con gli autori del programma e la vicedirettrice di RaiTre Ilaria Capitani dalla quale è evidente la pressione esercitata nei confronti del cantante affinché non citasse nel suo discorso i nomi dei politici leghisti autori di frasi omofobe.
PD e Movimento 5 Stelle si sono schierati con Fedez, “la Rai si scusi, tentativo di censura inaccettabile” hanno detto i massimi esponenti dei due partiti. Anche l’ex presidente del consiglio Conte ha twittato “sto con Fedez“. Salvini ha cercato di liquidare la questione come “polemica interna alla sinistra” essendo la rete dove è andato in onda il concertone RaiTre e la vicedirettrice protagonista della telefonata portavoce di Walter Veltroni, sindaco di Roma nel 2006.
La politica che oggi attacca i vertici Rai è la stessa che tra qualche settimana rinnoverà il CdA della Tv pubblica. Per il sindacato dei giornalisti Rai, l’Usigrai, il sistema è quello della partitocrazia che non vuole riformare la governance della Rai. Vittorio Di Trapani è il segretario dell’Usigrai:

Il presidente della commissione di vigilanza Rai Alberto Barachini, di Forza Italia, ha convocato d’urgenza il direttore di Rai3 Franco Di Mare. L’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini ha abbozzato delle scuse negando però la censura: “Rai3 ha spiegato di non aver mai censurato Fedez. Non esiste e non deve esistere nessun “sistema” e se qualcuno, parlando in modo non appropriato per conto e a nome della Rai, ha usato questa parola mi scuso“. Il commento di Beppe Giulietti, dell’associazione per la libertà di stampa Articolo 21:


 

Ancora un naufragio al largo della Libia

Poco fa l’ong Alarm Phone ha scritto su Twitter che 11 persone sono annegate al largo della Libia. Da ore l’organizzazione umanitaria continua a lanciare appelli su un’altra vicenda, quella di 95 migranti in difficoltà che hanno chiesto aiuto da acque internazionali tra Libia, Italia e Malta. Due mercantili sarebbero arrivati sul posto, ma finora non avrebbero aiutato i naufraghi. Il timore è che stiano aspettando l’arrivo della cosiddetta guardia costiera libica, che riporterebbe queste persone nel Paese africano, dove rischiano di essere incarcerati e di subire trattamenti disumani. “Piangono al telefono, alcuni vogliono nuotare verso le navi che rifiutano di intervenire”, ha scritto su Twitter l’ong.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Oggi in Italia sono stati accertati 9.148 casi di coronavirus ed è risultato positivo il 5,8% delle persone che hanno fatto il tampone, percentuale in aumento rispetto a ieri. Le morti comunicate sono 144, il minimo dal 26 ottobre. Tornano a salire i pazienti in terapia intensiva, 2 in più rispetto a ieri, mentre quelli ricoverati negli altri reparti COVID diminuiscono di 36. L’epidemiologo Marco Geddes da Filicaia è stato vicepresidente del Consiglio Superiore di Sanità:

A livello globale uno dei Paesi più colpiti dalla pandemia è l’India, che nelle ultime settimane è stata travolta da una terribile ondata. Oggi è stata registrata la morte di quasi 3.700 persone, il numero più alto mai comunicato dalle autorità. Il primo ministro conservatore Narendra Modi è sotto accusa per la gestione del coronavirus e nelle ultime ore ha subìto un’importante sconfitta in un’elezione locale, nello Stato del Bengala occidentale. Simona Vittorini insegna all’università Soas di Londra ed è esperta di politica indiana. Le abbiamo chiesto se nel paese stanno aumentando le critiche a Modi e al governo:


 

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    Kei Pritsker, regista con Michael T Workman del documentario “The Encampments”, racconta ai microfoni di Radio Popolare i retroscena della protesta studentesca pro Palestina alla Columbia University. “Gli studenti della Columbia protestano da anni per la Palestina e per ottenere che l’università dismetta gli investimenti in Israele – spiega Pritsker. L’università ha un ingente fondo di dotazione che investe in ogni sorta di attività, molte delle quali riguardano aziende produttrici di armi, aziende manifatturiere che realizzano armamenti, motori per elicotteri, bulldozer e ogni tipo di attrezzatura utilizzata in queste operazioni”. “The Encampments” fa parlare i ragazzi e le ragazze di questo movimento studentesco che dall’aprile del 2024 ha montato le tende nel giardino del Campus per chiedere trasparenza, il ritiro del denaro dagli investimenti israeliani e l’amnistia per gli studenti puniti per le proteste. “Chiunque creda ancora a questa narrativa sull’antisemitismo nel movimento per la Palestina dovrebbe semplicemente guardare il film – assicura Kei Pritsker”. Al momento “The Encampments” ha una distribuzione indipendente che lo diffonde nei cinema più coraggiosi. L'intervista di Barbara Sorrentini per la trasmissione Chassis.

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    L’undicesimo episodio del podcast dell’Alleanza Clima Lavoro, a cura di Massimo Alberti, è dedicato a un tema centrale del dibattito pubblico: la Legge di Bilancio, ovvero lo strumento chiave per orientare la nostra spesa pubblica. Da sempre l’Alleanza Clima Lavoro richiama la necessità di sostenere il percorso di transizione verso un’economia a zero emissioni, integrando politiche climatiche, industriali e del lavoro, e rafforzando al contempo il welfare e la qualità della vita delle persone. La manovra economico-finanziaria del Governo per il 2026 procede, purtroppo, in direzione opposta: è una “manovra pericolosa” che, oltre a non offrire una prospettiva di decarbonizzazione, prevede un aumento delle spese militari cui si accompagnano tagli o mancati investimenti in sanità, istruzione, ambiente e politiche industriali. Nel corso della puntata emergono tutte le criticità di una Legge di Bilancio che rinuncia a svolgere un ruolo di indirizzo strategico per il futuro del Paese. Il confronto tra l’analisi della manovra e le proposte alternative per migliorarla rilancia una domanda di fondo: quale modello di sviluppo intendiamo davvero perseguire?

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