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PD e M5S ancora senza una posizione sulla cannabis legale, i diritti persi dalle donne afghane e le altre notizie della giornata

cannabis referendum ANSA

Il racconto della giornata di domenica 19 settembre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. 500 mila firme online raccolte in sette giorni, un successo senza precedenti, due partiti che non sanno come schierarsi: a favore o contro la cannabis legale? PD e M5S ancora senza una posizione chiara. In Afghanistan hanno riaperto le scuole. Ma senza donne. Ha riaperto anche il Ministero delle donne, ma non si chiama più così e a dir la verità non c’è più nemmeno una donna dentro. In Russia si è chiusa oggi la tre giorni elettorale per rinnovare i 450 membri della Duma. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

PD e 5 Stelle ancora senza una posizione sulla cannabis

500 mila firme online raccolte in sette giorni, un successo senza precedenti, due partiti che non sanno come schierarsi: a favore o contro la cannabis legale?
PD e 5 Stelle sono stati travolti dal successo della raccolta firme per il referendum per la legalizzazione della cannabis. Con ogni probabilità si voterà in primavera e i due partiti della futura coalizione di centrosinistra non hanno una posizione. All’interno dei due partiti convivono posizioni antiproibizioniste e proibizioniste.
Siamo andati a cercarle. Chiara Gribaudo è della segreteria nazionale del Pd. Non ha firmato per il referendum ma è favorevole alla legalizzazioni. Ci dice che a differenza della segreteria di Nicola Zingaretti “ora se ne discute”. Il problema però sono i gruppi parlamentari dove abbondano i proibizionisti.

Anche il Movimento 5 Stelle dovrà discutere parecchio. Oggi il capo politico Giuseppe Conte ha detto di non aver firmato per il referendum. Conte sembra orientato più verso posizioni contrarie alla legalizzazione, che è però uno dei temi storici del Movimento. Passerà questa linea secondo Davide Tripiedi, deputato 5 Stelle che ha anche firmato per il referendum.

Le donne afghane hanno perso il diritto ad essere chi e come vogliono

(di Martina Stefanoni)

In Afghanistan hanno riaperto le scuole. Ma senza donne. Ha riaperto anche il Ministero delle donne, ma non si chiama più così e a dir la verità non c’è più nemmeno una donna dentro. Si chiama “Ministero della Preghiera e della Guida e per la promozione della Virtù e la prevenzione del Vizio”. Questa è la nuova insegna, che veniva installata mentre le donne che lavoravano nell’edificio veniva scortate a casa. Le donne afghane perdono il diritto allo studio, il diritto a lavorare e il diritto – di fatto – ad essere chi e come vogliono. Oggi sono tornate a protestare, fuori dall’ormai ex ministero delle donne di Kabul. Poche, come tutte le ultime proteste delle femministe, ma agguerrite e soprattutto preoccupate. Anche perché, con il nuovo ministero, torna anche la “Polizia Morale”. Un’istituzione che negli anni 90 terrorizzava uomini e donne e che – ora – risveglia i ricordi di quel tempo. La polizia morale era quella che frustava gli uomini per costringerli a pregare nelle moschee, che misurava la lunghezza delle barbe, che distruggeva radio e televisioni e che arrestava o attaccava le donne che osavano lavorare, mostrare il volto o uscire di casa. Oggi su The Observer, nella prima intervista con un giornale occidentale, l’ufficiale scelto dal ministero per la provincia di Kandahar Mawlawi Mohammad Shebani ha detto che non sarà come negli anni ’90. Una rassicurazione che, da un mese a questa parte, gli afghani e le afghane hanno imparato a conoscere e che suona ormai come una minaccia.

Russia al voto per rinnovare la Duma

Arriveranno solo dopo le 20 i primi risultati delle elezioni in Russia, dove i cittadini sono chiamati a rinnovare i 450 membri della Duma. Dalla tre giorni elettorale non si aspettano particolari sorprese nonostante l’appello al voto intelligente lanciato dal principale oppositore di Putin, Alexei Navalny. Ci parla dell’attuale situazione in Russia Aldo Ferrari, docente dell’università Ca’ Foscari di Venezia esperto di geopolitica nello spazio post-sovietico:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

    Clip - 01-07-2025

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    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 01-07-2025

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    Poveri ma in ferie di martedì 01/07/2025

    quando le piante dei nostri balconi tirano un sospiro di sollievo, perché finalmente qualcuno che la sa lunga ci spiega come e quando bagnarle, come trattarle, reinvasarle, esporle al sole. Ospite della puntata Ambra Pagliari (pianteinveranda su Instagram). A seguire microfono aperto con tutti gli scempi da pollice nero di cui siete e siamo capaci. Con Vittoria Davalli e Alessandro Diegoli

    Poveri ma belli - 01-07-2025

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    Almendra di martedì 01/07/2025

    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

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    Addio all’architetto Francesco Borella

    E’ morto l’architetto Francesco Borella, per tanti il papà del Parco Nord Milano. Lo ha diretto per venti anni dagli inizi degli anni ‘80, quando lo ha progettato insieme al paesaggista Adreas Kipar. Cava dopo cava, orto spontaneo dopo orto spontaneo, aziende agricole in dismissione dopo aziende agricole a fine ciclo, ha rigenerato e riconesso con percorsi ciclopedonali l’ampia area che tra Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo si estende a Cusano Milanino, Cormano e ai quartieri milanesi di Affori, Bruzzano, Niguarda e Bicocca. Un parco che negli anni ‘70, quando è stato voluto con le mobilitazioni popolari, sembrava impensabile che potesse avere le presenze che ha il più noto e storico Parco di Monza. Fabio Fimiani ha chiesto un ricordo dell’attuale presidente del Parco Nord di Milano, Marzio Marzorati. Radio Popolare si stringe affettuosamente con un abbraccio ai figli Joanna, Cristiana, Giacomo e Sebastiano Borella.

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    Dodici Pollici del 1/7/25 - Enrico Gabrielli

    Il podcast di Francesco Tragni e Giuseppe Fiori registrato dal vivo a Germi. Enrico Gabrielli è stato il secondo ospite che ha raccontato quali sono i suoi vinili di riferimento: polistrumentista, compositore e arrangiatore, ha collaborato con artisti come Muse e PJ Harvey, e fa parte dei gruppi Calibro 35, Winstons e Mariposa (in passato anche negli Afterhours). Complessivamente compare in oltre 200 dischi. Ha anche suonato il flauto traverso nella sigla di Dodici Pollici.

    A tempo di parola - 01-07-2025

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    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

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    Con Andrea Fabozzi (direttore del Manifesto), Luciano Fontana (direttore del Corriere della Sera) e Agnese Pini (direttrice di Quotidiano Nazionale). Coordina Lorenza Ghidini (direttrice di Radio Popolare).

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