Approfondimenti

Pronto l’intervento militare italiano

La corsa occidentale all’intervento in Libia rischia di essere compiuta in ordine sparso. Ciascuno in difesa e per conto dei propri interessi.

L’obiettivo non è più né il sostegno alla ricostruzione dello Stato unitario, né la lotta contro Daesh, ma andare a presidiare un po’ di pozzi di petrolio e gas. Per coprire questa evidenza, spunterà qualche professore universitario che pontificherà sulla necessità dell’intervento per la difesa di diritti umani, che in Libia – è vero – le due parti hanno calpestato.

La colpa di questa accelerazione, imposta da Oltreoceano, è anche delle indecisioni del Parlamento libico. La scelta di frenare del governo italiano è stata fatta vacillare dalla fine tragica dei due lavoratori della Bonatti, uccisi a Sabratha. Con la gestione di questa vicenda è divenuto chiaro a tutti che la presenza dell’intelligence italiana in terra libica non ha un braccio operativo.

Il governo italiano si appresta a mandare in terra libica un piccolo gruppo di incursori. Si parla di 50 uomini addestrati per missioni speciali e sotto tutela diplomatica. Secondo la stampa libica sono già a Mellitha, per la difesa dell’impianto gas dell’Eni. Altre voci sostengono che sono in attesa sulla nave porta elicotteri San Giorgio di fronte alla coste libiche.

L’intervento assume il carattere d’urgenza sotto la guida dell’Aise, l’Agenzia informazione e sicurezza esterna, dipendente direttamente dalla presidenza del Consiglio e che quindi non avrebbe bisogno di un autorizzazione del Parlamento.

La ministra Pinotti continua a negare che vi sia in programma un intervento militare italiano prima della nascita di un governo di unità nazionale in Libia. Anche il generale Claudio Graziano, capo di Stato maggiore della difesa, ha sbottato infastidito in risposta ad una domanda sul tema: “La linea di prudenza del governo è assolutamente chiara e non lascia spazio a dubbi”. Ed è vero quel che dichiarano i politici del governo e i generali. Ma soltanto per quanto riguarda la missione citata dall’ambasciatore statunitense a Roma, John Phillips, che prevede l’invio di cinquemila soldati, in una missione a guida italiana.

I sondaggi lo dicono molto chiaramente: l’ultimo sostiene che la maggioranza dell’opinione pubblica italiana (54 per cento) è contraria all’intervento in Libia. Soltanto il 35 per cento è favorevole, ma a condizione di una legittimità internazionale e per sedare i dissidi tra le parti libiche e difendere gli interessi italiani. E c’è da mettere in conto anche la pericolosità dell’avventura. Il precedente della Somalia è ancora sotto gli occhi di tutti.

La cosa detta a metà è questa: quello che si sta mettendo in cantiere non si configura, sul piano formale, come un’azione di guerra, ma di azioni speciali d’emergenza. Questa sottile distinzione, agli occhi di noi non specialisti di vicende militari, fa somigliare i ragionamenti proposti come se fossimo al tavolo delle tre carte. Uno degli effetti perversi del jihadismo terrorista è il depotenziamento dello stesso movimento pacifista, che non ha più le capacità di mobilitazione, malgrado il forte impegno delle organizzazioni della società civile. Le manifestazioni contro la guerra, indette per il 12 marzo, non riescono a mietere consenso e risonanza.

Scongiurato per il momento l’intervento massiccio con truppe di migliaia di effettivi, i preparativi per l’operazione con gli alleati occidentali vanno avanti a ritmo serrato, a Centocelle, in previsione di un accordo su un governo libico di unità nazionale.

  • Autore articolo
    Farid Adly
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 01/07 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 01-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 01/07 08:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 01-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 01/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 01-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 30/06/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 30-06-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Apertura Musicale di martedì 01/07/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 01-07-2025

  • PlayStop

    Jazz Anthology di lunedì 30/06/2025

    "Jazz Anthology", programma storico di Radio Popolare, esplora la lunga evoluzione del jazz, dalla tradizione di New Orleans al bebop fino alle espressioni moderne. Il programma, con serie monografiche, valorizza la pluralità e la continuità del jazz, offrendo una visione approfondita di questo genere musicale spesso trascurato dai media. La sigla del programma è "Straight Life" di Art Pepper, tratto da "Art Pepper Meets The Rhythm Section" (1957).

    Jazz Anthology - 30-06-2025

  • PlayStop

    News della notte di lunedì 30/06/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 30-06-2025

  • PlayStop

    Popsera di lunedì 30/06/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 30-06-2025

  • PlayStop

    Poveri ma in ferie di lunedì 30/06/2025

    quando ci buttiamo a rete per una stop volley alla McEnroe sul centrale di Wimbledon! Con Vittoria Davalli e Alessandro Diegoli, ospiti della puntata Marcello e Gabriele di Controbreak, che trovate su Instagram e Tik Tok

    Poveri ma belli - 30-06-2025

Adesso in diretta