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Leia o Leila già ci manchi

Il lato oscuro non le è mai mancato e in parte lo abbiamo scoperto leggendo il romanzo semi autobiografico da cui è stato tratto il film Cartoline dall’inferno di Mike Nichols con Meryl Streep e Shirley MacLaine. Carrie Fisher se n’è andata poco dopo Natale, seguita dalla madre, l’attrice Debbie Reynolds che non ha retto al dolore. Madre e figlia, con un rapporto tormentato, raccontato dalla stessa Fisher nel suo libro e chiosato dai rotocalchi americani.

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La Principessa Leia in Italia è sempre  stata Leila, da Guerre Stellari all’Impero colpisce ancora e soltanto nel capitolo VII Star Wars: il risveglio della forza è diventata Leia, come nella versione originale di George Lucas. Una ragazza degli anni ’70, ben piantata nel suo contesto reale di un’America ribelle e dal passato democratico, ma che per tutta la vita ha dovuto rispondere al mito che l’ha ingabbiata. Una principessa stellare per tutti noi, che aveva come alleati un ragazzino bellissimo del suo stesso sangue, un misterioso e affascinante avventuriero che in sè portava il senso della solitudine e una creatura pelosa, buffa e irascibile. La foto qui sotto racconta tantissimo di questa ragazza normale, impegnata in un ruolo più grande di lei; fotografata in una pausa sul set di Guerre stellari, con la borsa di cuoio appesa sulla sedia, che tradisce la normalità e la generazione della principessa spaziale.

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La vita tormentata, i matrimoni complicati, l’alcool, le droghe sembravano un problema di poco conto per una donna abituata a guidare l’Alleanza Ribelle e con una situazione famigliare, costruita dalla mente geniale di George Lucas, più intricata di un rebus enigmistico. Ci aveva commosso in quell’abbraccio con Han Solo, Harrison Ford, nel Capitolo VII, ma dovremmo rivederla nel Capitolo VIII, l’ultimo film che la vedrà ancora nel cast di Guerre Stellari.

E però non è giusto rinchiudere Carrie Fisher soltanto nella saga di Lucas. Anche perchè fu davvero indimenticabile nei panni della ex-fidanzata super vendicativa di John Belushi in The Blues Brothers: celebre la scena delle scuse inventate da Jake “Ti prego, ti prego, non mi uccidere. Ti prego baby, lo sai che ti amo. Non avrei mai voluto lasciarti, non è stata colpa mia. Non ti ho tradita, dico sul serio. Ero rimasto senza benzina, avevo una gomma a terra, non avevo i soldi per prendere il taxi, la tintoria non mi aveva portato il tight, c’era il funerale di mia madre, era crollata la casa, c’è stato un terremoto, una tremenda inondazione, le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio!”

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Tanti titoli nella sua filmografia, da Hannah e le sue sorelle di Woody Allen a Harry ti presento Sally di Rob Reiner, più diversi copioni scritti da co-sceneggiatrice, come per Hook-Capitan Uncino accanto a Steven Spielberg, in cui lei aveva anche una parte da attrice.

Chissà in quanti film avremmo potuto vederla ancora.
Fai buon viaggio Principessa e continua a camminare tra le stelle.

  • Autore articolo
    Barbara Sorrentini
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    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

    Clip - 01-07-2025

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    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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    Poveri ma belli - 01-07-2025

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