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La destra e l’attacco neanche troppo velato al diritto di sciopero

scioperp generale 29 novembre 2024 Landini diritto di sciopero

Anche in Italia l’inflazione si mangia un pezzo degli stipendi. Ma se in Italia l’inflazione è causata principalmente da profitti extra fatti da banche e grandi imprese, perché il governo Meloni, si chiedono i sindacati, non tassa questi profitti? In Italia la sanità pubblica riceve sempre meno soldi. Per questo nei pronto soccorsi aspettiamo ore per una visita. Perché i soldi destinati alla sanità nell’ultima legge di bilancio non tengono conto nemmeno dell’inflazione? Soprattutto in Italia, per la formazione scolastica di bambini e bambine, così come per gli studi di dottorandi o ricercatrici universitarie, i fondi vengono ridotti, mentre per gli armamenti i fondi vengono aumentati. Se è così, che idea ha il governo Meloni del nostro futuro? Sono tante le domande, come queste, che i sindacati che hanno indetto lo sciopero generale di oggi si sono posti negli ultimi mesi. E molte sono proprio disarmanti, ad esempio: perché il taglio del cuneo fiscale a favore di lavoratori e lavoratrici viene pagato dagli stessi lavoratori con un maggiore gettito dell’IRPEF? Una mano prende, l’altra mano dà e il saldo sta a zero. La destra al governo, con la contestata legge di bilancio, sta dimostrando cosa intendeva dire con il “non disturberemo chi vuole fare”, cioè le imprese. Questa destra sta anche dimostrando una sua idea autocratica di concertazione. I sindacati vengono solo informati a cose fatte e quando scioperano vengono trattati come abusivi. Le precettazioni sono proprio questo: la sanzione per un abuso. Facile a questo punto dire: ma dove arriveremo? Il leader della CGIL, Landini, ha parlato di rivolta sociale. Meloni l’ha accusato di usare toni senza precedenti nella storia sindacale. Il coro della destra vuole affermare una propria egemonia. Tra parole concesse e parole proibite, vedi appunto quelle sulla rivolta sociale, avanza ostile contro il diritto costituzionale alla protesta, altrimenti detto diritto di sciopero.

  • Autore articolo
    Raffaele Liguori
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    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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