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Ansbach, l’attentato è di matrice jihadista

Nuova notte di paura in Baviera. Ad Ansbach, a circa 200 chilometri da Monaco di Baviera, un richiedente asilo di 27 anni di origine siriana si è fatto esplodere di fronte ad un locale dove era in corso un festival musicale. Ci sono 15 feriti, di cui quattro gravi, e un morto, l’attentatore, identificato come Mohammed Delel. Il ministro dell’Interno bavarese Joachim Hermann, nel corso della prima conferenza stampa tenuta nella notte, ha affermato che l’ordigno si trovava nello zaino che aveva con sé l’uomo. Insieme all’esplosivo, c’era del materiale metallico all’interno dello zaino, il che fa pensare ad un tentativo di uccidere più persone possibile. Sono oltre 2 mila le persone evacuate dal festival musicale in corso ad Ansbach. L’uomo aveva cercato di entrare al festival ma è stato respinto perché non aveva il biglietto d’ingresso.

IL VIDEO SUL TELEFONO DELL’ATTENTATORE – La polizia bavarese ha trovato nel telefonino dell’attentatore alcuni video che inneggiano al jihad, riporta la BBC. Il Guardian precisa che nel video il ragazzo rivendica l’attentato come “vendetta” contro la Germania e giura fedeltà al Califfato di al Baghdadi. Intorno alle 16 l’agenzia di stampa dello Stato Islamico Amaq ha rivendicato l’attentato: Mohammed Dele asarebbe stato “un soldato dello Stato Islamico” che ha agito “in risposta alla chiamata per colpire le nazioni che combattono nella coalizione”. Il ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maiziere ha poi aggiunto che le persone con problemi psichici sono più facilmente bersaglio della narrativa jihadista.

CHI E’ L’ATTENTATORE – Il kamikaze non ha ancora un nome, ma di lui si sa che si trovava in Germania da due anni. Ha cercato di diventare rifugiato politico lo scorso anno ma le autorità tedesche hanno rifiutato la sua domanda. Secondo quanto dichiarato da Tobias Plate, portavoce del ministro dell’Interno della Germania Thomas de Maiziere, il 27enne doveva essere allontanato in Bulgaria a seguito del diniego alla richiesta di asilo. Secondo le indagini, avrebbe ricevuto due fogli di via, l’ultimo il 13 luglio. Il primo è stato ritirato proprio a causa dei suoi disturbi mentali. L’uomo era noto alle forze di polizia per due tentati suicidi e per possesso di droga. Era stato ricoverato presso un ospedale psichiatrico in Baviera.

LA DIFESA DELLE POLITICHE DI ANGELA MERKEL – Nel corso della conferenza stampa conclusasi intorno alle 15.40, il ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maizière ha difeso le scelte del governo di Angela Merkel in materia di profughi. Secondo il ministro non è stato un errore, né una sottovalutazione dichiarare  “possiamo gestirlo”, riferita al massiccio flusso di migranti verso la Germania. Sono le parole con la quale Merkel ha dichiarato la disponibilità tedesca ad accogliere i profughi siriani e ha stanziato per lo scopo 6 miliardi di euro. Per altro nessuno di questi attentatori degli ultimi 10 giorni è arrivato in Germania grazie alla “politica delle porte aperte” di Merkel: si trovano tutti nei confini tedeschi da più tempo.

LE INDAGINI – La polizia tedesca ora si sta concentrando sul telefonino del kamikaze per ricostruire gli ultimi contatti del 27enne. A quel punto si potrà stabilire se si è trattato di attentato terroristico. Associated Press riporta che ufficiali delle forze dell’ordine parlano di 59 rifugiati sotto inchiesta per “possibili legami con organizzazioni terroristiche”. Il ministro degli Interni Thomas de Maiziere ha ricordato in conferenza stampa che sarebbe sbagliato sospettare di tutti i rifugiati e i richiedenti asilo, “anche se ci sono individui sotto inchiesta”.

L’ALTRO EPISODIO DI VIOLENZA NELLA NOTTE – Un ragazzo di 21 anni, rifugiato politico siriano, ha ucciso a colpi di machete una donna incinta di origine polacca nella città di Reutlingen. In questo caso pare da escludere la matrice terroristica: nessun altro, al di fuori della donna, è stato mai in pericolo. L’aggressione è avvenuta intorno alle 4.30 del mattino. E’ stato il terzo episodio di violenza in Germania nel giro di dieci giorni.

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    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

    Clip - 01-07-2025

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    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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    Poveri ma belli - 01-07-2025

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    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

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    E’ morto l’architetto Francesco Borella, per tanti il papà del Parco Nord Milano. Lo ha diretto per venti anni dagli inizi degli anni ‘80, quando lo ha progettato insieme al paesaggista Adreas Kipar. Cava dopo cava, orto spontaneo dopo orto spontaneo, aziende agricole in dismissione dopo aziende agricole a fine ciclo, ha rigenerato e riconesso con percorsi ciclopedonali l’ampia area che tra Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo si estende a Cusano Milanino, Cormano e ai quartieri milanesi di Affori, Bruzzano, Niguarda e Bicocca. Un parco che negli anni ‘70, quando è stato voluto con le mobilitazioni popolari, sembrava impensabile che potesse avere le presenze che ha il più noto e storico Parco di Monza. Fabio Fimiani ha chiesto un ricordo dell’attuale presidente del Parco Nord di Milano, Marzio Marzorati. Radio Popolare si stringe affettuosamente con un abbraccio ai figli Joanna, Cristiana, Giacomo e Sebastiano Borella.

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