
L’atteggiamento di Salvini nei confronti del Movimento 5 stelle è talmente duro in queste ore che sembra che il capo leghista voglia umiliare i grillini.
Non solo ha imposto tutti i temi leghisti per l’agenda del Governo dopo il risultato delle elezioni.
Salvini ha mandato avanti il capogruppo al Senato della Lega a dire che Rixi deve restare al suo posto anche in caso di condanna al processo che lo vede imputato per peculato. Uno schiaffo in faccia al Movimento 5 Stelle nato e cresciuto su temi quali il rinnovamento e l’onestà.
Poi in conferenza stampa ha frenato, dopo avere squassato ancora una volta i nervi dell’alleato, affermando che su Rixi si esprimerà ufficialmente solo dopo la sentenza attesa per il 30 maggio.
Salvini continua a ripetere che vuole solo l’applicazione del programma e che non ci sono problemi né con il Presidente del Consiglio né con gli alleati.
Il punto è: quale programma.
“Il governo va avanti se si rispettano gli impegni” da detto Salvini. Allude a impegni frutto del rapporto che si era instaurato con il capo politico dei 5 Stelle Di Maio prima delle elezioni. Il decreto sicurezza bis, che è successivo al programma originario di governo, è pronto per andare in Consiglio dei Ministri. Salvini sa benissimo che questo è un altro tema che spacca gli alleati. Dentro al Movimento 5 Stelle è in corso una partita durissima, da resa dei conti, dopo una sconfitta che non era attesa in queste dimensioni. I sostenitori di Di Battista e quelli del presidente della Camera, Fico, vogliono sostituire Di Maio alla guida del Movimento.
“Di Maio resta se applica il programma altrimenti se ne va” ha detto a Radio Popolare il deputato pentastelato Luigi Gallo.
Salvini sa che in questo contesto vince comunque. Vince se il Governo va avanti. Vince se a rompere saranno i 5 Stelle, dopo una lunga lacerazione interna. Lui invece è pronto a riallacciare il rapporto con un centrodestra di cui è egemone. Magari prima di dover alzare l’Iva o di dover rispondere alle sollecitazioni della Ue sui conti economici