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Scontro nel governo sulla riforma del lavoro

Alla fine François Hollande ha rotto il silenzio per tentare di mettere fine alla confusione che regna nella maggioranza e nell’esecutivo. Dal Giappone, dove ha partecipato al G7, il Presidente francese ha difeso il suo primo ministro Manuel Valls, vittima, nelle ultime ore, dal fuoco amico.

“Terrò duro perché penso che è una buona riforma e penso che dobbiamo andare fino alla sua approvazione. Quando si devono fare delle riforme bisogna farle fino alla fine”.

Un intervento necessario, secondo gli osservatori, perché la linea del primo ministro è stata messa in discussione da due fedelissimi di Hollande: il Ministro delle finanze, Michel Sapin e il Presidente del gruppo socialista in parlamento Bruno Le Roux.

Il pomo della discordia è il famoso articolo 2, che Valls considera il cuore della riforma del lavoro perchéinverte la gerarchia nei rapporti sindacali:Il testo El Khomri recita infatti che gli accordi firmati nelle imprese su orari, riposi e straordinari, prevarranno su quelli firmati al livello della branca.

Secondo la Cgt, se passa la riforma allora il padrone potrà costringere i dipendenti a lavorare 60 ore a settimana, invece delle 35 ore.“Pagare di meno le ore supplementari gli straordinari – rilanciano i camionisti, che hanno bloccato strade e autostrade- ci costerà 1400 euro netti all’anno.

”Questa sera i sindacati hanno invitato i lavoratori a aumentare la pressione sul governo con nuovi scioperi, in vista del 14 giugno, data della nona giornata di mobilitazione, quattro giorni dopo Euro 2016 di Calcio.Hollande può permettersi di far fare la “ brutta figura” alla Francia davanti al mondo intero?

Manuel Valls non è più in posizione di forza. Aveva forzato la mano al parlamento usando il 49.3 per fare passare la riforma, ha individuato nella Cgt il nemico da “ denigrare “ e ha puntata sulla stanchezza del movimento. Fallimento su tutta la linea.I cortei continuano ad essere molto partecipati e i sondaggi lo castigano. Secondo un’ inchiesta , commissionata da Bfm tv, il 69 % dei francesi è favorevole al ritiro della riforma del lavoro. Il 59 % lo ritiene responsabile dell’attuale scontro sociale.

Anche il blocco delle raffinerie non gli è stato di aiuto. Secondo un sondaggio Ifop, il 62% dei francesi considerano giustificato il movimento dopo l’inizio della serrata contro il 65% prima.“ Le Monde week end “ titola sabato 28 maggio: “ Valls ha perso la battaglia dell’opinione pubblica? “.

  • Autore articolo
    Chawki Senouci
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    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

    Clip - 01-07-2025

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    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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    quando le piante dei nostri balconi tirano un sospiro di sollievo, perché finalmente qualcuno che la sa lunga ci spiega come e quando bagnarle, come trattarle, reinvasarle, esporle al sole. Ospite della puntata Ambra Pagliari (pianteinveranda su Instagram). A seguire microfono aperto con tutti gli scempi da pollice nero di cui siete e siamo capaci. Con Vittoria Davalli e Alessandro Diegoli

    Poveri ma belli - 01-07-2025

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    Almendra di martedì 01/07/2025

    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

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    Addio all’architetto Francesco Borella

    E’ morto l’architetto Francesco Borella, per tanti il papà del Parco Nord Milano. Lo ha diretto per venti anni dagli inizi degli anni ‘80, quando lo ha progettato insieme al paesaggista Adreas Kipar. Cava dopo cava, orto spontaneo dopo orto spontaneo, aziende agricole in dismissione dopo aziende agricole a fine ciclo, ha rigenerato e riconesso con percorsi ciclopedonali l’ampia area che tra Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo si estende a Cusano Milanino, Cormano e ai quartieri milanesi di Affori, Bruzzano, Niguarda e Bicocca. Un parco che negli anni ‘70, quando è stato voluto con le mobilitazioni popolari, sembrava impensabile che potesse avere le presenze che ha il più noto e storico Parco di Monza. Fabio Fimiani ha chiesto un ricordo dell’attuale presidente del Parco Nord di Milano, Marzio Marzorati. Radio Popolare si stringe affettuosamente con un abbraccio ai figli Joanna, Cristiana, Giacomo e Sebastiano Borella.

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    Il podcast di Francesco Tragni e Giuseppe Fiori registrato dal vivo a Germi. Enrico Gabrielli è stato il secondo ospite che ha raccontato quali sono i suoi vinili di riferimento: polistrumentista, compositore e arrangiatore, ha collaborato con artisti come Muse e PJ Harvey, e fa parte dei gruppi Calibro 35, Winstons e Mariposa (in passato anche negli Afterhours). Complessivamente compare in oltre 200 dischi. Ha anche suonato il flauto traverso nella sigla di Dodici Pollici.

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