L'Ambrosiano

Sindaci, Governo e la Scindiroeura (Cenerentola)

Parto da un ricordo: 40 anni fa il nostro gruppo di lavoro con Dieter Baumann, nipote di Jung, dedicò un anno intero alla Scindiroeura, versione milanese della Cenerentola. L’interesse per fiabe e miti (naturale in Jung e seguaci) poté far conto sulla buona conoscenza di cultura e lingua locale che offrivo io. Da quelle spiccava la diversità dalle versioni francese (Perrault) e d’altre regioni italiane: un nuovo modo di raccontare meno magico, essenziale; personaggi intraprendenti, ingegnosi; ridefinizione dei ruoli. Una psiche individuale e collettiva che nelle fiabe mostrava la rivoluzione di Cattaneo, Beccaria, illuministi lombardi. Comportamento di maggioranza e Governo nei confronti dei Sindaci e del loro ruolo m’ha fatto venire in mente quella Cenerentola. Bastava ascoltare il tono con cui la ministra Roccella ha rabbuffato i Primi Cittadini che volevan dialogare con Palazzo Chigi circa la trascrizione dei bambini delle coppie omogenitoriali, tipo: tornate in cucina a pulire e a cucinare; non disturbate il manovratore. Poi il Sindaco di Milano è andato a Bruxelles a nome anche di molti colleghi e l’Europa ha intimato a Roma di evitare discriminazioni. Che la destra abbia una cultura autoritaria non sorprende. Il problema è che se Meloni & C. intaccano il ruolo politico prim’ancora delle competenze amministrative delle autonomie minano al cuore la democrazia. Il parallelo con la riforma presidenzialista che la premier sogna rende inquieti. Il Paese ha retto alla crisi istituzionale dopo terrorismo, Tangentopoli, partiti eclissati anche grazie all’elezione diretta dei Sindaci, vicini alle popolazioni. Se si ha una visione di assoggettamento dei Comuni a Palazzo Chigi figuriamoci che cosa potrebbe succedere se mai passasse l’elezione diretta del Capo dello Stato. Lo scontro fra visioni è solo all’inizio; occorre vigilare. Vedendo l’esito della missione di Sala in Europa qualcuno stasera legga a Meloni la Scindiroeura. Forse non si addormenterà di fronte a libertà e intraprendenza. Sarà un bene per lei e tutti se si sveglierà, trarrà la morale e indosserà il bell’-e-brut, il mantello che, dice l’idioma, coniuga ciò che ci va bene (bel) e quel che dobbiamo mandar giù (brut).

  • Marco Garzonio

    Giornalista e psicoanalista, ha seguito Martini per il Corriere della Sera, di cui è editorialista, lavoro culminato ne Il profeta (2012) e in Vedete, sono uno di voi (2017), film sul Cardinale di cui firma con Olmi soggetto e sceneggiatura. Ha scritto Le donne, Gesù, il cambiamento. Contributo della psicoanalisi alla lettura dei vangeli (2005). In Beato è chi non si arrende (2020) ha reso poeticamente la capacità dell’uomo di rialzarsi dopo ogni caduta. Ultimo libro: La città che sale. Past president del CIPA, presiede la Fondazione culturale Ambrosianeum.

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    Una terza via sui manicomi, dopo la loro chiusura stabilita dalla legge Basaglia. È quella che ha invocato il ministro dell’Interno Piantedosi, commentando l’accoltellamento della donna a Milano per mano di un uomo con problemi psichiatrici. Il capo del Viminale ha detto che il caso richiama l’attenzione sul tema, evocando di fatto la riapertura di strutture simili ai manicomi. “Credo vada riconsiderata una terza via con trattamenti delle persone che garantiscano la sicurezza dei cittadini”, ha spiegato Piantedosi in tv. La maggioranza nei mesi scorsi aveva già provato a mettere mano con una riforma alla legge Basaglia. Ma non è la legge 180 ad aver creato insicurezza e abbandono, bensì il definanziamento della sanità pubblica. Come spiega Massimo Cirri, psicologo e conduttore radiofonico.

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    È morto Giorgio Forattini. Il vignettista aveva 94 anni. Fondatore della rivista satirica Il male, nella sua lunga carriera ha lavorato per molti tra i maggiori quotidiani nazionali, da Repubblica, alla Stampa, a Paese Sera al Giornale. Per decenni ha commentato le vicende politiche italiane, con un bianco e nero inconfondibile e una scorrettezza esibita e divertita, la sua vera cifra stilistica. Il ricordo del disegnatore e fumettista Stefano Disegni.

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    Un lombardo su dieci è straniero. Lavora, paga le tasse ma non riesce a emergere socialmente

    Sono più di un abitante su dieci della Lombardia, lavorano, pagano le tasse, hanno figli che vanno a scuola ma restano ai piani bassi dell’ascensore sociale. È il ritratto degli stranieri nella nostra regione, fotografato dal dossier immigrazione che è stato presentato oggi. Rispetto a un anno fa sono aumentati del 2,3%, la meta preferita Milano e il suo hinterland. Del milione e 200mila stranieri, poco meno di un milione ha il permesso di soggiorno, circa la metà di lungo periodo. “Questo nonostante le difficoltà nell’ottenerlo”, dice Maurizio Bove, presidente di Anolf Lombardia, una delle realtà che ha elaborato il rapporto, che chiede una netta revisione delle norme per la regolarizzazione dei migranti.

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    1) Israele, la diffusione del video delle torture nel carcere di Sde Teiman non è il problema. Gli abusi e l’impunità lo sono. (Daniel Solomon - physicians for human rights) 2) New York al voto. Trump minaccia gli elettori che devono scegliere il prossimo sindaco della città, in un’elezione che potrebbe rimodellare il partito democratico. (Roberto Festa) 3) E’ morto Dick Cheney. Il potente vice presidente americano artefice della guerra al terrore che plasmò gli stati uniti contemporanei. (Martino Mazzonis) 4) Francia, la battaglia contro il fast fashion è persa prima ancora di iniziare. A Parigi apre il primo negozio fisico di Shein, il colosso cinese noto per il pesante impatto ambientale e le vergognose condizioni dei lavoratori. (Francesco Girgini) 5) Spagna, la riconciliazione con il Messico passa dall’arte e dalla cultura. Madrid non ha ancora chiesto scusa per il periodo coloniale ma con una mostra e l’assegnazione del premio Cervantes prova a ricucire lo strappo. (Giulio Maria Piantedosi) 6) Belem 2025, ultima chiamata. Diario dalla Cop30: la flotilla dei popoli indigeni partita dal messico in viaggio verso il Brasile. (Alice Franchi) 7) Rubrica Sportiva. Il ritiro di Bopanna, il grande veterano del tennis mondiale. (Luca Parena)

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    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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