La scuola non serve a nulla

Se la Natività, l’Epifania e i Re Magi fossero in una trasmissione di Giletti

Il vero giornalismo d'inchiesta

No, niente, dato che stasera stavo guardando “NON È L’ARENA” in Tv, allora m’è venuto il ghiribizzo di…

 

GILETTI (sguardo fisso e intenso in camera, mani congiunte) – “Ecco, vorrei invitare gli ospiti qui presenti e il pubblico a casa a porre l’attenzione su un dramma purtroppo quasi dimenticato. Perchè oltre al Covid, alla crisi economica spaventosa, a chi ha perso il lavoro e alle proteste dei no-vax, la politica si dovrebbe occupare anche di altre situazioni, in cui la questione migratoria si unisce a quella della povertà. Non lontano da noi, a Est  dell’Europa, mentre noi siamo qui ancora nel pieno delle Feste, guardate cosa accade: il nostro Carlo Marsili è lì in diretta, per noi, con alcuni profughi in condizioni davvero terribili… Carlo, mi senti? Dicci qualcosa…”

MARSILI (in collegamento, mano sull’auricolare, nell’altra il microfono) – “Massimo, siamo in collegamento da Betlemme, la situazione è drammatica. Al caos dovuto al censimento, che come sapete ha spostato milioni di persone, si è unito quello della protesta dei “No-Vax” palestinesi, qui chiamati “Farisei”, contrari alle disposizioni del Governatore Erode, che loro definiscono “liberticide”, e ci sono disagi enormi… C’è qui il signor Giuseppe, uno dei tanti costretto a migrare con la famiglia, che è venuto addirittura da Nazareth. Vuole dire qualcosa in studio?” (porge il microfono a Giuseppe).

GIUSEPPE – “Buonasera a lei, e al Dottor Giletti… guardi, qui è veramente uno schifo: scarsa organizzazione, veramente! Altro che, questo è veramente l’Impero delle Banane… come da noi, manco in Persia!!! Io e mia moglie siamo arrivati in ritardo al censimento per la protesta, ci siamo censiti, ma non abbiamo neanche trovato posto in albergo. Ma io dico: già è follia un censimento in piena pandemia, poi si aggiungono i manifestanti, e poi pure la disorganizzazione??? Ma non si poteva prevedere l’arrivo di tutte queste persone? Perché nessuno ha pensato agli alloggi? Guardi, ci siamo rifugiati in una stalla!”

MARSILI: “Ecco appunto, Massimo, se il cameraman mi segue, vi mostriamo come si è sistemato Giuseppe con sua moglie, che pensate, vedete… addirittura… ha partorito”.

GILETTI (dallo Studio) – “É il suo primo figlio, signor Giuseppe?”

GIUSEPPE – “Sì, e sarà anche l’ultimo, a occhio e soprattutto croce, mi sa che mangia per tre… Che poi, se l’Impero ricomincia a chiedere tasse… “Date a Cesare quel che è di Cesare…”, veramente io non so come fare… Ma non era l’Impero dei migliori, questo? L’Imperatore, Mario Dràghido Ottaviano, non doveva risolverci tutti i problemi? Qui, se non hai santi in Paradiso, non sai come riusciamo a tirare avanti…”

MARSILI – “Signor Giuseppe, lei che lavoro fa?”

GIUSEPPE – “Falegname. E con la pandemia è stato un problema lavorare in smartwoking: si stava collegati su zoom con il mio garzone di bottega, io avevo il martello e lui teneva il chiodo: ho picchiato sullo schermo ma non ha funzionato… Che poi, non ci avevano promesso il “Decreto Ristoro”? Perché forse allora ho capito male io, ma qui ci hanno detto che domani arrivano tre ufficiali a portarci  “oro”, incenso e mirra… vabbè per l’oro, ma l’incenso e la mirra!?…”

MARSILI – “Ecco, Massimo il signor Giuseppe raccontava che la cosa vi pare talmente strana che sospettate addirittura che in realtà questi, invece che portare dei doni, siano Ufficiali della Guardia di Finanza per un blitz! È vero?”

GIUSEPPE – “Guardi, siamo pure stati pignorati dall’Agenzia delle Entrate, ci stanno col fiato sul collo. Ai ricchi, quelli veri, i mercanti del tempio, invece non li toccano… Ecco, la vedete quella stella lì che viene verso di noi? Quelli sono loro, sarà un marchingegno loro per filmarci…”

MARSILI – “Tra l’altro Massimo, se il cameraman inquadra, vedete che con un ingegnoso sistema, dovuto forse alla recente stangata sul gas, qui si risparmia anche sul riscaldamento del piccolo… (camera dell’operatore va sul bue, asinello e mangiatoia). Ecco, qui accanto vedete la Signora Maria…”

GILETTI (inquadratura torna su di lui, che sorride intenerito in studio) – “Il piccolo forse è la prima volta che vede una telecamera, è un po’ spaventato…  magari da grande diventa famoso e ci si abiutuerà, chi lo sa… comunque, caro Giuseppe, c’è qualcosa che vorresti dire ai politici ospiti in studio? Che tra un attimo devo dare la pubblicità”

GIUSEPPE – “Guardi, io dico a tutti questi senatori, ai consoli, all’Imperatore… che se ne devono andare a casa. Hanno fallito. Noi non riusciamo manco ad arrivare alle idi del mese. Se continua così, l’unica cosa da fare è fuggire in Egitto. Perché noi, le leggi della pandemia le stiamo rispettando, ma nessuno ci aiuta…”

GILETTI – “Eh, forse non si può andare neanche lì, viste le restrizioni… ma Maria, Giuseppe, un’ultima domanda: siete vaccinati voi? Avete il GreenPass?

MARIA – “Sì, vaccinati, e con il Greenpass. Doppia dose Astra Zeneca più Moderna, io la terza di Moderna non l’ho fatta, perchè il medico ha detto che avevo già tutti dentro gli anticorpi… io ho risposto “Strano, non conosco Covid”, perché non sono stato mai contagiata dal virus, mai positiva, non so… Abbiamo anche le mascherine, FFP2, tutto… ma la verità: qui nessuno ci ha mai controllato il Greenpass. Né al censimento, né durante il viaggio… Mai. Ci dicono sempre che si fidano….”

MASSIMO – “A proposito, voi avete fede nella Scienza?”

GIUSEPPE – “Come potrei non averne? Io sempre creduto ai medici, anche quella volta lì, che è stato davvero difficile… Comunque, speriamo di non finire di nuovo in lockdown. Anche perché dovremmo passarlo qui, e questa stalla non ha manco il balcone…”

MARSILI – “Da qui è tutto, a voi la linea, Massimo” (chiude il collegamento)

GILETTI – “Avete visto, una testimonianza straziante. Davvero, possiamo solo sperare che… andrà tutto bene. Linea alla pubblicità”

 

  • Antonello Taurino

    Docente, attore, comico, formatore: in confronto a lui, Don Chisciotte è uno pratico. Nato a Lecce, laurea in Lettere e diploma in Conservatorio, nel 2005 si trasferisce a Milano. Consegue il Diploma di attore nel Master triennale SAT 2005-2008 del M° J. Alschitz e partecipa a Zelig dal 2003 al 2019. Si esibisce anche inglese all’estero con il suo spettacolo di Stand-up, Comedian. Attualmente è in tournèe con i suoi spettacoli (non tutti la stessa sera): Miles Gloriosus (2011), Trovata una Sega! (2014), La Scuola non serve a nulla (2016) e Sono bravo con la lingua (2020). La mattina si diverte ancora tanto ad insegnare alle Medie. Non prende mai gli ascensori.

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    Quando esce un nuovo disco di Edda è come risentire un vecchio amico di quelli che cambiano numero ogni volta che perdono il telefono. Messe sporche è un disco che mette da parte la quiete spigolosa del precedente “Illusion”, e riprende il suono abrasivo dell’esordio da solista e, perché no, anche dei Ritmo Tribale. Nove pezzi empatici, diretti, pochi suoni, tutti giusti, in cui si ascoltano rudezza, dramma, ma anche una risata disillusa e molto rock’n’roll, che in qualche caso conserva anche il tono empatico di “Graziosa utopia”. L’album è uscito solo in formato fisico e la prima stampa è andata esaurita in pochi giorni, ma niente paura: potrete acquistarlo in una delle date del tour che il 12 dicembre approda anche a Milano, all’Arci Bellezza. Per darci una preview di disco e spettacolo, Edda ci ha raggiunti all' Auditorium di Radio Popolare con i suoi musicisti al gran completo: Luca Bossi (basso e synth, produttore dell’album), Diego Galeri dei Timoria (batteria), Francesco “Killa” Capasso (chitarre) e Davide Tessari (fonico). Tre pezzi live suonati con un tiro da ventenni e una frizzante chiacchierata su musica, mutande e cose sacre. Il tutto dall’alto di un ponteggio. Ascolta il MiniLive di Edda.

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