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L’automatismo per le riaperture da metà aprile, l’indagine sui dati COVID manipolati in Sicilia e le altre notizie della giornata

vaccini covid ANSA AstraZeneca

Il racconto della giornata di martedì 30 marzo 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il governo è pronto a fissare l’automatismo che dalla metà di aprile consentirà riaperture mirate nelle Regioni dove i dati saranno in miglioramento. Chi si aspetta che l’arrivo in terra lombarda del generale Figliuolo si trasformi in un commissariamento della Regione peggio governata d’Italia resterà deluso. La strage degli anziani in Lombardia: i ritardi nella campagna di vaccinazione sono all’origine dell’alto tasso di mortalità nelle fasce più anziane della Regione. Alcune aree della Germania hanno deciso di vietare il siero di AstraZeneca per gli under 60. Il PD ha una nuova capogruppo alla camera: Debora Serracchiani, eletta oggi con 66 voti contro i 24 ottenuti da Marianna Madia. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia.

Cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo decreto in vigore dal 6 aprile

(di Anna Bredice)

L’automatismo che da metà aprile consentirà aperture mirate nelle Regioni dove i dati saranno in miglioramento rientrerà nel decreto che domani il Consiglio dei ministri approverà.
Si tratta del decreto che entrerà in vigore da martedì 6 aprile, subito dopo Pasqua e coprirà tutto il mese, fino all’inizio di maggio quando si spera che la campagna di vaccinazioni porterà risultati migliori.
In sostanza, il decreto prevede in generale che le regioni restino in zona arancione o rossa, con tutte le restrizioni previste, ma intorno a metà mese, laddove si potrà in base al numero dei contagi ed altri parametri, ci saranno aperture mirate. Non vuol dire il passaggio in zona gialla, ma consentire particolari aperture, come i ristoranti o i musei.
Una soluzione di compromesso tra le pressioni avanzate soprattutto dalle regioni di centrodestra che volevano aperture subito dopo Pasqua e la linea di rigore che il ministro Speranza continua a sostenere. Una mediazione che vede d’accordo anche Mario Draghi.
Le scuole apriranno dopo il 6, nel decreto si stabilisce anche che le regioni sono obbligate a permettere il ritorno in classe di tutti i bambini fino alla prima media, come minimo. In quelle arancione fino alla terza media.
Ma nel decreto ci saranno anche altri provvedimenti: saranno confermate le sanzioni per il personale sanitario che non vuole vaccinarsi.
C’è poi un argomento un po’ controverso di cui si è discusso molto: si tratta dello scudo penale per i medici che somministrano i vaccini, sarà una tutela dalla responsabilità penale di carattere colposa, uno scudo che non vale per reati dolosi o di colpa grave, bisogna capire se questa avrà un carattere temporaneo solo per l’emergenza Covid o sarà uno scudo anche per tutti gli altri vaccini, in ogni caso appare controverso perché stabilire uno scudo penale per i medici sembra voler ammettere che i vaccini anti Covid siano a rischio, e non è così.
Per quanto riguarda Pasqua e le polemiche sui viaggi permessi per andare all’estero di oggi è l’ordinanza che dispone e obbliga ad un tampone sia all’andata che poi al ritorno dopo cinque giorni di quarantena.

Il commissariamento della Regione Lombardia non ci sarà

(di Alessandro Braga)

Chi si aspetta che l’arrivo in terra lombarda del generale Figliuolo e del capo della Protezione Civile Curcio si trasformi in un commissariamento, o perlomeno in un attacco, della Regione peggio governata d’Italia resterà deluso. Il governo non può andare contro i vertici di Regione Lombardia (o forse potrebbe, ma non intende farlo, per evitare frizioni e tensioni tra i partiti che sostengono Mario Draghi). “I numeri della Lombardia sono ragguardevoli, è la regione che ha vaccinato di più”, ha detto Curcio alla vigilia della visita in Lombardia. Dicendosi pure “confidente” sul fatto che il nuovo sistema di prenotazione per i vaccini “riuscirà a eliminare le problematiche di organizzazione fin qui evidenziate”. Tradotto: qualche problemino c’è stato, ma poca cosa. Come se fossero errori di poco conto quelli inanellati da un anno a questa parte dai vertici della Regione: dalla mancata proclamazione della zona rossa nella Bergamasca un anno fa (perché avrebbe infastidito Confindustria), alla gestione della campagna vaccinale, fatta di annunci roboanti disattesi nel giro di pochi giorni. Basterebbe il fatto che nelle ultime ore la vicepresidente Letizia Moratti ha annunciato di aver completato le telefonate di prenotazione per gli over 80, quando sono le testimonianze dei diretti interessati a smentirla, a certificare, oltre all’incapacità gestionale, anche uno scollamento tra chi vive in questa regione e chi la governa. E che, per il bene di tutti, dovrebbe smettere di governarla il prima possibile.

Strage di anziani in Lombardia per i ritardi nella campagna di vaccinazione

(di Michele Migone)

La strage degli anziani in Lombardia: i ritardi nella campagna di vaccinazione sono all’origine dell’alto tasso di mortalità nelle fasce più anziane della Regione. Ritardi che continuano, nonostante le rassicurazioni di Letizia Moratti e Guido Bertolaso.
Ai nostri microfoni arrivano numerose segnalazioni di persone che non hanno ricevuto alcuna comunicazione da parte della Regione. Per gli Over 80, la situazione è ancora molto difficile. Per coloro che vanno dai 70 ai 79 anni è drammatica. E i dati sulla percentuali di vittime in queste fasce d’età non vengono pubblicizzati dalla Regione Lombardia. Molti sono morti e molti moriranno nelle prossime settimane per i ritardi nelle vaccinazioni. Davide Manca è un docente del Politecnico di Milano e cura un bollettino quotidiano sui dati COVID:


 

“I deceduti glieli devo lasciare o glieli spalmo?”: l’indagine sui dati COVID manipolati in Sicilia

Ha annunciato le dimissioni l’assessore siciliano alla sanità Ruggero Razza, indagato a Trapani per un’ipotesi di manipolazione dei dati sul COVID inviati a Roma. “I deceduti glieli devo lasciare o glieli spalmo?”, chiede in un’intercettazione la dirigente della regione Maria Letizia Di Liberti, ora ai domiciliari, e Razza risponde: “Spalmiamoli un poco”. Il giudice per le indagini preliminari di Trapani parla di “disegno politico scellerato”: l’obiettivo sarebbe stato evitare che la regione finisse in zona rossa. Il presidente della regione Nello Musumeci, che secondo il magistrato sarebbe stato ingannato da chi gestiva i dati, ha detto di avere fiducia nell’assessore, ma poi ha accettato le dimissioni.

Perché in Germania si inizia a fermare il vaccino di AstraZeneca per gli under 60

Stamattina Mario Draghi è stato vaccinato con AstraZeneca, come aveva annunciato lui stesso alcuni giorni fa. Sempre oggi si è saputo che l’azienda ha registrato un nome ufficiale per il suo vaccino, Vaxzevria, e ha aggiornato il bugiardino, che ora include anche rarissimi casi di trombosi. A questo tipo di problemi sono legate le decisioni annunciate nel pomeriggio in Germania dalla regione del Brandeburgo e dalle città di Berlino e Monaco di Baviera, che hanno fermato le somministrazioni del prodotto di AstraZeneca a chi ha meno di 60 anni. Abbiamo intervistato l’infettivologo Massimo Andreoni:


 

Debora Serracchiani è la nuova capogruppo PD alla Camera

Il Pd ha una nuova capogruppo alla camera. È Debora Serracchiani, eletta oggi con 66 voti contro i 24 ottenuti da Marianna Madia, che nei giorni scorsi l’aveva accusata di essere stata cooptata dall’uomo di cui prende il posto, Graziano Delrio. Ora i gruppi parlamentari del partito sono guidati da due donne, come aveva chiesto il neo-segretario Enrico Letta. Un passaggio letto in modo molto critico dalla giornalista e ricercatrice femminista Ida Dominijanni:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    La legislatura in corso non è solo quella in cui si registra la longevità del governo Meloni e della sua presidenza del Consiglio. E’ anche la prima legislatura successiva alla modifica costituzionale che ha ridotto il numero di parlamentari. I deputati sono stati tagliati a 400 (rispetto ai 630) e i senatori a 200 (rispetto ai 315). E' servita a qualcosa la riduzione dei parlamentari? Le motivazioni della legge del 2019 (votata a stragrande maggioranza) parlavano di miglioramento dei lavori parlamentari e di risparmio nei costi del Parlamento (500 milioni su 4 miliardi di euro complessivi). Se n’è vista traccia? La campagna contro la “casta” che incentivò il taglio dei parlamentari ha inizio dodici anni prima della legge costituzionale. Prima con il libro di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella “La Casta” (pubblicato nel maggio 2007), scritto dai due giornalisti del Corriere. Sulla copertina c’era scritto: così i “politici italiani sono diventati degli intoccabili”. E poi con il raduno di Grillo a Bologna, il V-day dell’8 settembre 2007, con 50 mila persone in piazza Maggiore. La reazione alla Casta fu poi l’anti-politica. Di questo Pubblica ha parlato con un giurista e costituzionalista, Francesco Pallante, dell’università di Torino; e con la storica Valentine Lomellini, dell’università di Padova.

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    Landini: “Manovra inadeguata: soldi alle armi anziché a salari, scuola, sanità. Rischio di deriva autoritaria”

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