Approfondimenti

Il bonus cultura per i 18enni rischia la cancellazione, l’inchiesta per corruzione dal Qatar e le altre notizie della giornata

Federico Mollicone ANSA

Il racconto della giornata di venerdì 9 dicembre 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. La maggioranza di governo vuole cancellare il bonus cultura di 500 euro per i 18enni perché, secondo la destra, i giovani spendono questi soldi in modo improprio. L’ex europarlamentare Antonio Panzeri e il segretario generale dell’organizzazione internazionale dei sindacati Ituc Luca Visentini sono tra i 4 fermati a Bruxelles per sospetta Corruzione internazionale dal Qatar. Altri tre consiglieri regionali hanno lasciato il gruppo della Lega per formare il Comitato Nord: la parabola di Matteo Salvini è ormai in fase discendente. Oggi pomeriggio Verona è scesa in piazza, a pochi giorni dall’agguato da parte di esponenti di Casapound, contro la violenza razzista.

Il sindacalista Visentini tra i fermati a Bruxelles per sospetta corruzione dal Qatar

(di Alessandro Principe)

Luca Visentini è il numero uno della Confederazione internazionale dei sindacati. Friulano, nasce come sindacalista della Uil, nel 2015 arriva alla guida della Confederazione europea dei sindacati. E dal 20 novembre di quella internazionale, che fa un lavoro di coordinamento e promozione dei diritti dei lavoratori con l’adesione di sindacati rappresentativi di 200 milioni di lavoratori nel mondo. La sede è a Bruxelles. Perché quello è uno dei crocevia mondiali dove si incontrano e intrecciano gli interessi politici ed economici. Qui hanno infatti sede praticamente tutti i soggetti portatori di interessi, dalle multinazionali ai partiti, dalle associazioni ambientaliste alle principali Ong. E tutti fanno lobbing, attività di per sé lecita: si promuovono al livello politico delle istituzioni europee. L’inchiesta della procura belga ipotizza che, in questo contesto, il governo del Qatar abbia lavorato per influenzare l’opinione pubblica in vista del mondiale di calcio. È proprio il trattamento dei lavoratori una delle più gravi denunce violazioni di diritti: condizioni di lavoro ai limiti della schiavitù e migliaia di morti sul lavoro per costruire gli stadi. Ecco l’interesse del Qatar, da portare nel cuore dell’Europa: far passare il messaggio che le cose sono cambiate, che ci sono passi importanti verso la tutela dei diritti. Proprio quello che sostiene il rapporto pubblicato dalla Confederazione dei sindacati dopo l’ultimo incontro con il Ministero del Lavoro qatariota. Il 5 ottobre il sindacato – allora guidato da Sharan Barrow – scriveva dei grandi progressi, dei lavoratori non più schiavizzati, di riforme importanti, di salari aumentati, di sicurezza cresciuta.
L’ipotesi dei magistrati è che i giudizi del sindacato siano stati frutto di corruzione, per ammorbidire i giudizi e influenzare in questo modo le decisioni e le prese di posizione delle istituzioni europee.

Il governo vuole cancellare il bonus cultura per i 18enni

(di Michele Migone)

La maggioranza di governo vuole cancellare il bonus cultura di 500 euro per i 18enni perché, secondo la destra, i giovani spendono questi soldi in modo improprio: ovvero comprano i libri di testo. Non è uno scherzo. Chi si aspettava come motivazione ufficiale della decisione le piccole truffe, i rari acquisti di videogiochi o telefonini da parte di qualche giovane, rimane deluso. Il bonus viene eliminato perché, come dicono Federico Mollicone di Fratelli d’Italia, Rossano Sasso della Lega e Rita dalla Chiesa, Forza Italia, i tre firmatari dell’emendamento, è stato snaturato rispetto alle iniziali intenzioni. Risultato? I ragazzi e le famiglie non potranno più avere a disposizione quella somma per i testi scolastici – che tutto sommato anche questo governo potrebbe considerare strumenti culturali. E neppure per gli altri libri, o per le attività culturali per le quali il bonus era stato istituito. Gli stessi operatori del settore sono rimasti sconcertati. Riccardo Franco Levi, presidente degli editori, si è detto molto preoccupato. Paolo Ambrosini, numero uno dei librai italiani, l’ha definito un cambiamento della politica culturale del paese. Anche Confindustria non l’ha digerita. La maggioranza vuole trasferire i milioni di euro del bonus verso attività ed eventi del mondo della cultura e dello spettacolo. Nell’elenco: carnevali storici, festival e bande musicali, Fondazione Vittoriano a Roma, le celebrazioni per i 150 anni della nascita di Guglielmo Marconi. Insomma c’è bisogno di fare cassa per questi eventi e ne approfittano per cancellare così i 500 euro per le scelte culturali dei 18enni. Non è una semplice guerra tra poveri, è qualche cosa di più: l’ennesima prova del paternalismo e della sfiducia che questa maggioranza politica nutre nei confronti dei giovani. Scoppiate le polemiche, per mettere una toppa, il Ministero ha promesso la nascita di una “carta cultura”. Quando e finanziata come, nessuno lo sa. Per ora si sa di certo che i 500 euro del bonus, i 18enni non li vedranno più. Così imparano a comprare i libri di scuola.

La parabola discendente di Matteo Salvini

(di Alessandro Braga)

Più che il fatto in sé (l’uscita di tre consiglieri regionali lombardi dal gruppo della Lega) che era nell’aria da tempo, è la reazione (espulsione immediata dei frondisti) a dimostrare come Matteo Salvini sia nervoso. E ne a ben donde. Ormai i segnali di insofferenza nei suoi confronti, da parte del popolo (e dei quadri) leghista, non si contano più. L’ultimo, oggi. Dopo Gianmarco Senna, che aveva abbandonato il Carroccio per andare insieme al terzo polo a sostegno di Letizia Moratti, oggi altri tre consiglieri hanno lasciato il gruppo del Carroccio in consiglio regionale e ne hanno formato uno nuovo. Nome? Comitato Nord. Guarda caso, proprio il nome della corrente che Umberto Bossi ha fondato poche settimane fa, per ridare vitalità all’idea originaria della Lega. E anche la motivazione che ha spinto i tre, “bisogna ritrovare l’identità del Nord”, va in quella direzione: di critica feroce alla linea nazionalista-sovranista del segretario Salvini. Che, come un animale ferito, ha (tramite la sua emanazione in terra lombarda, il commissario regionale Fabrizio Cecchetti) immediatamente espulso i tre, per direttissima. Ma il fatto di oggi è solo l’ultimo di una lunga serie, che sta dicendo una sola cosa a Matteo Salvini. Fatti da parte. La parabola del (ex?) leader leghista sembra ormai in fase discendente. E la stagione dei congressi, già iniziata ma che entrerà nel vivo nei prossimi mesi, con i regionali e il federale, potrebbe sancirne il definitivo tramonto.

Verona in piazza contro la violenza razzista

(di Guglielmo Vespignani)

Un agguato premeditato ed eseguito con tecniche mirate ad evitare di essere individuati. Ha tutte le peggiori caratteristiche dell’aggressione di una squadraccia fascista quella di martedì scorso a Verona, contro la festa della comunità marocchina per il passaggio del Marocco ai quarti di finale ai mondiali in Qatar.
I tredici assaltatori, fermati e identificati dalla polizia poco dopo i fatti, due dei quali minorenni, sarebbero tutti militanti di Casapound. Vestiti di nero, spranghe e catene in mano, avevano usato la tecnica dell’assalto alla spicciolata, dividendosi nelle strade limitrofe di Piazza Bra dove stavano avvenendo i festeggiamenti, per evitare che li vedesse la polizia.
Secondo le ricostruzioni l’assalto ha avuto inizio proprio in una strada laterale alla piazza. In via Battisti, dove si trovavano alcune auto con esposta la bandiera marocchina, prese subito d’assalto. Una mazzata anche ad un’auto in corsa, e poi una in testa ad una donna marocchina – ferita, fortunatamente in maniera lieve – durante la fuga dei fascisti dalla polizia, che aveva visto la preparazione all’attacco, mentre, subito prima, gli assalitori stavano provando a sparpagliarsi.
Le ipotesi di reato potrebbero essere violenza privata, danneggiamento aggravato ed altre fattispecie collegate, con la possibile aggiunta delle aggravanti di agguato a sfondo razziale – contenuta nella Legge Mancino – e di quella associativa. A seguito dei fatti Verona è scesa in piazza oggi pomeriggio, con un presidio di solidarietà alla comunità marocchina proprio in Piazza Bra, contro la violenza razzista.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 18/09 07:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 18-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 18/09 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 18-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 18/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 18-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 18/09/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 18-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Pubblica di giovedì 18/09/2025

    Pubblica, mezz’ora al giorno di incontri sull’attualità e le idee con Raffaele Liguori

    Pubblica - 18-09-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di giovedì 18/09/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 18-09-2025

  • PlayStop

    Come voleva Silvio, la separazione delle carriere è legge

    Il Senato approva in seconda lettura la riforma della giustizia della destra. Per Meloni serve a "liberare la magistratura da quella degenerazione correntizia", mentre Antonio Tajani parla di "battaglia storica fatta non per Berlusconi, che ci guarda da lassù, ma per ogni cittadino italiano". In primavera il referendum confermativo della riforma. I magistrati si preparano a mobilitarsi per il “no”. Per le opposizioni lo scopo finale della riforma è mettere la magistratura inquirente sotto il controllo politico del governo. Sul modello Trump. Ai nostri microfoni il Vicepresidente dell’Associazione nazionale magistrati, Marcello De Chiara: “Questa riforma cambierà l'assetto costituzionale del nostro Paese di fatto introducendo un quarto potere". Lo scopo finale della riforma non è togliere potere ai PM ma metterlo sotto il controllo politico per farlo diventare strumento delle politiche del governo. Come già fa Trump negli USA. L’intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli.

    Clip - 18-09-2025

  • PlayStop

    CARLO ROVELLI - IL VOLO DI FRANCESCA

    CARLO ROVELLI - IL VOLO DI FRANCESCA - presentato da Ira Rubini

    Note dell’autore - 18-09-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di giovedì 18/09/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 18-09-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di giovedì 18/09/2025

    Separazione delle carriere in approvazione in seconda lettura oggi in Parlamento, la maggioranza porta a compimento la riforma della giustizia che voleva Berlusconi e l’Anm si prepara al referendum per dire "no" come ci racconta Marcello De Chiara vicepresidente dell'Associazione nazionale magistrati. il 21 settembre è giornata internazionale della pace e Filomena Grasso presidente degli scout Cngei ci presenta il progetto "La pace non si scioglie" che consegnerà 21 nodi ad altrettante ambasciate. Francesco Giorgini ci racconta la giornata di sciopero generale in Francia con manifestazioni e proteste un avviso al governo che non c'è.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 18-09-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di giovedì 18/09/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 18-09-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di giovedì 18/09/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 18-09-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di giovedì 18/09/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 18-09-2025

Adesso in diretta