Approfondimenti

Cento giorni di guerra in Ucraina, i funerali di Carlo Smuraglia e le altre notizie della giornata

Funerali Smuraglia

Il racconto della giornata di venerdì 3 giugno 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. A 100 giorni dall’invasione russa, da Mosca e Kiev nessuna parola di avvicinamento, ma solo proclami. Nel mezzo, ci sono stati 50mila morti e quasi 14 milioni di sfollati. Il sodalizio Conte Salvini sul tema dell’invio di armi e del sostegno all’Ucraina, potrebbe mettere in discussione la tenuta della maggioranza. A Palazzo Marino c’è stata l’apertura della camera ardente di Carlo Smuraglia, presidente onorario dell’ANPI, partigiano ed ex senatore. Una carrozza di un Frecciarossa è uscita dai binari. Elon Musk vuole licenziare diecimila dipendenti di Tesla in tutto il mondo. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Cento giorni dall’invasione russa dell’Ucraina

“La vittoria sarà nostra” ha detto oggi il presidente ucraino Zelenski. “Andremo avanti fino a raggiungere tutti gli obiettivi” – la dichiarazione del portavoce di Putin, Peskov.
A 100 giorni dall’invasione russa, da Mosca e Kiev nessuna parola di avvicinamento, ma solo proclami. Nel mezzo, ci sono stati 50mila morti e quasi 14 milioni di sfollati.

“La portata della distruzione fugge a ogni comprensione” – dice la Croce Rossa internazionale riguardo alla crisi umanitaria, mentre l’Oms ha reso noto che ci sono stati 269 attacchi a servizi sanitari e per la salute, che si configurano come crimini di guerra.
Sono solo alcuni dei numeri che stanno dietro alla devastazione che la guerra ha portato in Ucraina.
Oggi le autorità locali hanno reso noto di aver trovato altri 1314 cadaveri nella regione di Kiev, dopo la ritirata delle truppe russe.
I combattimenti proseguono intorno a Severodonetsk, che sarebbe all’80% sotto il controllo russo. Le truppe di Mosca sono state concentrate nella regione di Lugansk, che secondo i servizi segreti britannici dovrebbe essere conquistata entro due settimane, ma il prezzo di questo eventuale successo sarà molto elevato in termini di perdite e decisamente lontano da quelli che erano gli obiettivi del Cremlino, 100 giorni fa.
E’ vero che Mosca è passata dal 7% del 2014 al 20% di oggi di territorio ucraino controllato, ma ora su alcuni fronti i soldati russi sono passati dall’attacco alla difensiva e si stima nel 34% la componente di truppe fuori combattimento, oltre a 4200 mezzi militari persi.
100 giorni fino ad oggi, dunque, ma non è chiaro a quante altre centinaia dovremo assistere

Gli effetti della guerra si riverberano sul resto del mondo, con l’aumento dei prezzi dell’energia, l’inflazione, il caro dei beni alimentari, che aumentano diseguaglianze e povertà.
Il capo dell’Unione Africana ha incontrato Putin per chiedergli di garantire il commercio del grano.

Oggi il Consiglio dell’Ue ha formalmente adottato il sesto pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia.
Tra le misure, l’embargo al petrolio con le deroghe previste per il greggio che arriva via oleodotti, l’esclusione di alcune banche dal sistema Swift e la sospensione delle trasmissioni per tre tv statali.
Misure arrivate dopo estenuanti negoziati e divisioni, che riflettono la frammentazione delle posizioni rispetto al conflitto tra gli stati membri.
Ne abbiamo parlato con Marco Mascia, che insegna relazioni internazionali al Centro di Ateneo per i Diritti Umani Antonio Papisca di Padova

La Guerra continua a dividere la maggioranza

(di Luigi Ambrosio)

Salvini Zelig lo sappiamo, è entrato nella parte del pacifista. Anche oggi insiste, non molla. Ribadisce che è disponibile ad andare a Mosca.
“Io lavoro per la pace” ha detto, negando al contempo problemi con il governo e la maggioranza. Non prima di avere attaccato di nuovo il ministro degli Esteri Di Maio. A dimostrazione che invece i problemi ci sono eccome. Salvini non ha mai cambiato posizione rispetto a Putin.
E inoltre sa che stare al governo significa pagare un prezzo elettorale enorme mentre giocare il ruolo dell’oppositore potrebbe giovargli, considerati i tanti italiani che vorrebbero che questa guerra finisse e che il nostro paese fosse coinvolto il meno possibile. Un po’ lo stesso ragionamento che sta facendo Giuseppe Conte. Il sodalizio Conte Salvini, interrotto dal Papeete nell’estate del 2019, si è riallacciato durante l’elezione del Capo dello Stato e oggi, sul tema dell’invio di armi e del sostegno all’Ucraina, potrebbe mettere addirittura in discussione la tenuta della maggioranza. Lo ha detto il numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti. “Credo che sia un passaggio rischioso” ha detto Giorgetti in riferimento al 21 giugno, quando Draghi farà delle comunicazioni alle Camere prima del vertice europeo sulla guerra. Potrebbe esserci un voto e Giorgetti non nasconde che il rischio che Lega e 5 Stelle votino contro c’è. Giorgetti è stato esplicito: “cosa faranno Lega e 5 Stelle bisogna chiederlo a Salvini e Conte. Credo che sia un passaggio rischioso ma il presidente Draghi persegue l’obiettivo della pace”. Un avvertimento in piena regola. Più si avvicina la campagna elettorale, meno la maggioranza può star tranquilla. Il collante sono i soldi europei. Ma quanto durerà? Il 12 giugno ci saranno le elezioni amministrative. Per Lega e Movimento 5 Stelle potrebbe essere una batosta. E tutto potrebbe diventare maledettamente più complicato.

A Milano centinaia di persone hanno partecipato ai funerali di Carlo Smuraglia

(di Sandro Gilioli)

Una cerimonia sobria, misurata, lontana dalla retorica, in cui invece delle lacrime sono sgorgati i valori. I valori della Resistenza, certo: Smuraglia a vent’anni è partito partigiano. Ma i valori di tutta una vita, da avvocato, da giuslavorista, da senatore, da cittadino. Accanto alla bara, nella Sala Alessi di Palazzo Marino sono salite a parlare dopo il sindaco Sala persone diverse, che di Smuraglia hanno raccontato aspetti diversi, dall’amico scrittore Corrado Stajano al segretario della Cgil Maurizio Landini, dalla figlia di Giuseppe Pinelli, Silvia, al figlio maggiore dello stesso Smuraglia, Massimo. Sono così emersi i tanti aspetti del presidente emerito dell’Anpi, il suo forte senso di giustizia, il rigore, l’onestà, il rispetto estremo per la Costituzione, il disinteresse personale e l’interesse invece per i diritti sociali, accanto a quelli civili e alla battaglia per l’uguaglianza di genere. Senza mai che questi diritti fossero in contrapposizione tra loro, nelle battaglia di Smuraglia, perché la sua coscienza politica li intrecciava tutti. Il più emozionato, tra chi lo ha ricordato, è stato un detenuto nel carcere di Bollate, ammesso al lavoro esterno grazie a quella che si chiama proprio legge Smuraglia. Che lo ha ringraziato a nome dei detenuti a cui è data una seconda possibilità, ma anche a nome di tutta la società perché il lavoro esterno abbatte la recidiva dei reati. Milano ha perso un grande cittadino, noi tutti abbiamo perso un grande compagno. Ora Carlo Smuraglia riposa al cimitero di Lambrate. All’avvocatessa Meneghetti (Chicca), ai figli Massimo Marina e Alberto, l’abbraccio di tutta Radio popolare.

Una carrozza di un Frecciarossa è uscita dai binari

Da diverse ore sulla linea ferroviaria Roma-Napoli il traffico ad alta velocità è sospeso, dopo che una carrozza di un Frecciarossa è uscita dai binari all’altezza di una galleria vicina alla capitale. Nessuna persona è rimasta ferita. Da capire cosa sia successo esattamente. Una parte dei passeggeri è riuscita a lasciare il mezzo solo con l’aiuto dei pompieri.

Elon Musk vuole licenziare il 10% dei dipendenti di Tesla

Due giorni fa aveva fatto parlare di sé per aver minacciato di licenziare i dirigenti che non si fossero presentati in ufficio almeno 40 ore a settimana. “Il lavoro da remoto non è più accettabile”, aveva scritto Elon Musk in una mail rivelata dall’agenzia Bloomberg. Oggi un’altra agenzia, Reuters, ha parlato di una seconda mail in cui l’imprenditore dice di voler licenziare il 10% dei dipendenti della sua azienda Tesla. Nel testo, intitolato “Pausa in tutte le assunzioni nel mondo”, Musk parla di una “bruttissima sensazione” sull’andamento dell’economia. I posti di lavoro a rischio sarebbero circa 10mila. Ne abbiamo parlato col nostro collaboratore Andrea Di Stefano

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Oggi in Italia sono stati comunicati circa 9400 casi di coronavirus e 40 persone che sono morte col covid. In forte aumento il tasso di tamponi positivi, dal 9,5% di ieri al 13,3 di oggi. Stabile il numero di persone in terapia intensiva, in leggero aumento quelle negli altri reparti. Secondo il monitoraggio settimanale di ministero e istituto superiore di sanità l’indice di contagio rt è sceso da 0,86 a 0,82. Diminuiscono anche i casi registrati ogni 100mila abitanti, da 261 a 207.

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    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

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    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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    Il podcast di Francesco Tragni e Giuseppe Fiori registrato dal vivo a Germi. Enrico Gabrielli è stato il secondo ospite che ha raccontato quali sono i suoi vinili di riferimento: polistrumentista, compositore e arrangiatore, ha collaborato con artisti come Muse e PJ Harvey, e fa parte dei gruppi Calibro 35, Winstons e Mariposa (in passato anche negli Afterhours). Complessivamente compare in oltre 200 dischi. Ha anche suonato il flauto traverso nella sigla di Dodici Pollici.

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