Approfondimenti

Le violenze dei Taleban, Haiti senz’acqua, a che punto sono i vaccini e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di venerdì 20 agosto 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. In Afghanistan aumentano le denunce di soprusi da parte dei Taleban. Amnesty International pubblica un report sulle violenze dello scorso luglio sulla minoranza degli Hazara. Ancora caos all’aeroporto di Kabul e il governo olandese ammette che i paesi europei non sanno nemmeno su quale aereo sono imbarcati i propri cittadini. L’Oms denuncia: “Tutto il nostro materiale diretto in Afghanistan è bloccato a Dubai”. Stasera parla di nuovo il presidente americano Joe Biden. La Sicilia resta in zona bianca. Il 12,8 per cento dei lavoratori della scuola non è vaccinato, perché non può o non vuole, e i numeri sono più alti al Sud. I sindacati: il rischio sono le classi scoperte. A una settimana dal terremoto Haiti è sempre più in difficoltà e la popolazione rischia di restare senza acqua potabile. Infine, l’andamento della pandemia di Covid in Italia.

La Nato: “In Afghanistan continue violazioni dei diritti umani”

(di Emanuele Valenti)

In Afghanistan situazione sempre più difficile sia per chi sta cercando di lasciare il Paese, ma anche per chi sta diventando oggetto delle violenze e dei soprusi dei Taleban. “Siamo preoccupati per la situazione in Afghanistan, soprattutto per le notizie di continue violazioni dei diritti umani”. Così i ministri degli esteri della Nato, al termine di un vertice straordinario dell’Alleanza Atlantica. Il comunicato finale dice anche che i paesi Nato sono con la società civile afghana e invitano tutte le parti interessate a costruire un governo inclusivo. Le notizie che arrivano dall’Afghanistan dicono però il contrario. Sono sempre di più, infatti, i racconti di violenze e soprusi da parte dei Taleban, nonostante quanto dichiarato dall’organizzazione nei giorni scorsi. Amnesty International ha pubblicato oggi un rapporto sulle violenze contro la minoranza degli Hazara il mese scorso. Nove persone sono state torturate e uccise.

All’aeroporto di Kabul la situazione rimane caotica. Il ministro degli esteri olandese ha ammesso che nessun governo europeo è in grado di sapere esattamente a bordo di quale aereo vengano imbarcati i suoi cittadini in partenza da Kabul. Fuori dallo scalo migliaia di persone. Dentro l’aeroporto 5800 soldati americani. Le agenzie internazionali hanno confermato la gravità della situazione umanitaria. Secondo il Pam, 14 milioni di persone sono a rischio fame. L’Oms invece ha fatto sapere che il suo materiale diretto in Afghanistan – tonnellate di medicine e attrezzature mediche – è fermo a Dubai visto che non è possibile volare sullo scalo di Kabul. Abbiamo sentito della denuncia di Amnesty International, le violenze dello scorso luglio contro la minoranza degli Hazara. Il racconto di Enaiatollah Akbari, un membro della minoranza hazara in Italia da 20 anni.

La Nato si è detta preoccupata della situazione nel Paese. Andrea Carati, docente di relazioni internazionali all’Università Statale di Milano, ha lavorato molto sull’intervento dell’Alleanza Atlantica a Kabul.

Ad Haiti manca anche l’acqua potabile

(di Chawki Senouci)

A quasi una settimana dal terremoto, Haiti è sempre più in difficoltà. Gli aiuti umanitari fanno fatica a raggiungere tutte le persone. La popolazione, soprattutto nelle aree rurali, rischia di rimanere senza acqua potabile. Si teme il diffondersi di epidemie, come già accaduto dopo il sisma del 2010. E a pagarne il prezzo più alto in questo momento sono soprattutto i bambini. A causa del terremoto finora sono morte oltre 2mila persone.
Ad Haiti abbiamo raggiunto Fiammetta Cappellini, responsabile dei progetti Avsi nel paese caraibico.

cappellini

Quasi il 13% dei lavoratori della scuola non è vaccinato

(di Martina Pagani)

186mila persone che non sono ancora vaccinate. Qualcuno è appena guarito dal Covid, qualcuno è esente dalla vaccinazione, qualcuno invece rifiuta il siero. Quasi il 13% dei lavoratori della scuola italiani, anche se nel report non è specificato se si tratta di personale statale o delle scuole paritarie, e se sono inclusi lavoratori e lavoratrici che al 31 maggio erano precari. C’è ancora la possibilità che questo numero diminuisca però, perché da qui all’inizio di settembre qualcuno potrebbe decidere di vaccinarsi, o finalmente accedere al siero. Ci sono alcune zone d’Italia infatti, soprattutto al sud ma anche in Sardegna e in Liguria, dove accedere al vaccino è più complicato e i ritardi sono importanti. Le associazioni dei presidi hanno chiesto chiarezza al ministero, per avere indicazioni valide su come ricomincerà l’anno scolastico a settembre. Secondo Maddalena Gissi, della Cisl Scuola, c’è il rischio che alcune classi rimangano scoperte, senza docenti. Martedì ci sarà un incontro tra i sindacati della scuola e il ministero.

E tutti gli altri? Il 66,8% degli italiani è stato vaccinato, ma ci sono alcune fasce d’età che hanno risposto meno alla chiamata. Sono soprattutto le persone tra i 50 e i 59 anni, con solo il 73% immunizzato. 81% per la fascia 60-69, 87% per i 70enni. Discorso diverso per gli over 80, le persone più a rischio: il 91,5% è stato vaccinato, ma è un numero fermo da mesi: segno che ci sono 280mila italiani che lo stato non è riuscito a raggiungere o convincere. La vaccinazione corre invece veloce tra i ragazzi e le ragazze: nella fascia 16-19 anni sono state immunizzate due persone su tre.

La Sicilia (a sorpresa) resta in zona bianca

A sorpresa sulle previsioni dei giorni scorsi, anche la Sicilia resterà in zona bianca. La Regione infatti è oltre i limiti di incidenza di casi e di occupazione dei reparti di area medica, ma non per quanto riguarda le terapie intensive, dopo aver aumentato in tutta fretta nell’ultima settimana il numero dei posti letto. Il tasso di occupazione delle rianimazioni è al 9,2 per cento, appena otto decimali sotto la soglia.
Come è accaduto tutto ciò? Sentiamo Antonino Palermo, primario di pediatria dell’ospedale Garibaldi di Catania e segretario regionale dell’Anaao Assomed.

Il leader delle sardine si candida con il Pd

Mattia Santori, uno dei leader delle sardine che alle regionali del 2020 aiutarono il centrosinistra a riconfermarsi alla guida della fu rossa Emilia Romagna, sembra aver rotto gli indugi e martedì dovrebbe annunciare, in un conferenza stampa affianco al segretario bolognese del Pd, di candidarsi alle amministrative di ottobre proprio nella lista dei democratici. Quelli che nemmeno troppo tempo fa aveva definito tossici. Ma si sa, la politica di questi tempi è molto rapida. E allora, tirato per la giacca dalla sinistra di coalizione civica e coraggiosa, il ribelle moderato che ha sempre sostenuto Lepore e che in città si dice abbia buone relazioni con il mondo prodiano, alla fine ha scelto l’entrismo: se riuscirà a prendere le preferenze necessarie siederà tra i banchi del Pd.
Come prevedibile la notizia ha creato tensioni: innanzitutto tra i democratici che alle primarie avevano sostenuto Isabella Conti e che opra rischiano di restare fuori dalla lista del Partito. L’appeal della sardina può drenare voti alla gamba sinistra della coalizione, i civici coraggiosi di Elly Schlein, e in qualche modo “rianimare nelle urne il Pd”; ma al contempo può essere anche il segno di una resa dei conti interna al Partito con i leporiani sempre più forti e con nessuna voglia di fare sconti agli avversari interni.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Sono stati 49 i morti e 7.724 i nuovi casi accertati oggi, il 3,27 per cento dei tamponi. Aumentano i pazienti ricoverati nei reparti ordinari, ma calano quelli in terapia intensiva. Oggi è stato pubblicato il monitoraggio settimanale. A livello nazionale i dati migliorano: l’Rt è sceso ad 1,1 e nessuna regione cambia fascia di rischio.

Foto | Le persone in attesa di ricevere del cibo a Camp Perrin, Haiti

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