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Tre morti schiacciati da una gru a Torino, l’ipotesi del mini lockdown per i non vaccinati e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di sabato 18 dicembre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Tre morti nel crollo di una gru a Torino: Roberto Peretto, 52 anni, Marco Pozzetti, 54 anni e Filippo Falotico, 20 anni. Una strage che potrebbe essere stata ancora più grave. Questa è l’altra faccia del bonus del 110 per cento, l’edilizia traina la ripresa ma gli incidenti nel settore sono in aumento del 35 per cento. Dall’inizio dell’anno le morti sono 157. Davanti al profitto, alcune aziende “sorvolano” su sicurezza e formazione. La denuncia dei lavoratori della Gkn sulla legge sulle delocalizzazioni: “La legge è inutile e rende più semplice chiudere una fabbrica e riaprirla all’estero. Le sanzioni sono irrisorie”. Intanto l’Europa si blinda per Omicron, la situazione peggiore è nel Regno Unito dove i casi sono triplicati nelle ultime ventiquattr’ore. Il governo pensa a un lockdown per i non vaccinati a Natale e Capodanno. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Tre morti a Torino, così uccide la ripresa senza diritti

L’altra faccia della medaglia della ripresa, dei bonus del 110 per cento, della crescita senza diritti. Oggi a Torino tre operai sono morti, nella caduta di una gru, tre persone sono rimaste ferite. L’enorme mezzo è cascato nel mezzo di una strada del capoluogo piemontese e solo il caso ha voluto che la strage non sia stata ancora più grave. Cosa è accaduto, ce lo racconta Guglielmo Vespignani

(di Guglielmo Vespignani)

Sono circa le 10 del mattino in Via Genova, una delle vie principali del quartiere Nizza Millefonti di Torino, quando una gru in fase di allestimento improvvisamente collassa su sè stessa, finisce prima contro un palazzo di sei piani, e poi crolla sulla strada. Roberto Peretto, 52 anni, Marco Pozzetti, 54 anni e Filippo Falotico, 20 anni, cadono assieme alla gru. I primi due muoiono sul colpo, il terzo poco dopo, per un grave trauma cranico al Centro Traumatologico Ortopedico di Torino, dove vengono ricoverate in codice giallo altre tre persone coinvolte nell’incidente.
Si tratta di due passanti, un uomo di 33 e una donna di 61 anni, e di un operaio di 39 anni, Mirzad Svrka. Quest’ultimo è stato raggiunto in ospedale ed ascoltato dal pubblico minsitero Giorgio Nicola, che indaga sulla dinamica dell’incidente. Anche un automobilista a bordo di una vettura di passagio rimane lievemente ferito dal crollo, che danneggia altre macchine parcheggiate nelle vicinanze. “Ieri qui sotto c’era la coda per l’ufficio postale. Poteva essere una strage” ha detto un altro operaio del cantiere rimasto illeso.
Secondo la prima ricostruzione dell’accaduto effettuata dai vigili del fuoco, a causare l’incidente è stato un cedimento alla base della gru, che ha comportato a cascata il crollo di tutta la struttura. Il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Agatino Carrolo, che ha coordinato gli accertamenti, non ha escluso altri cedimenti localizzati lungo lo sviluppo della volata della gru. La procura di Torino ha aperto una indagine e per capire quali siano le ragioni del crollo della gru intende affidare una consulenza ad un esperto di ingegneria meccanica. Ma al di là della dinamica che sarà accertata dalla magistratura, siamo di fronte all’ennesima tragedia nel settore dell’edilizia. 157 gli incidenti mortali nel 2021, cresciuti del 35%. Un settore drogato dagli incentivi del governo, in cui la domanda di lavoro supera l’offerta. E davanti al profitto alcune aziende sorvolano su sicurezza e formazione. Marco Bosio è il segretario della Fillea Cgil di Torino

In attesa che le indagini dicano qual è stata la ragione del crollo della gru, fonti di Radio Popolare che sono state sul luogo della tragedia riferiscono di una situazione molto anomala.

(di Chiara Ronzani)

L’enorme mezzo era piegato alla base, nel punto che dovrebbe essere più solido, cosa che fa pensare ad una rottura nei pressi del perno idraulico. Le ipotesi sono due: o il cedimento strutturale, cioè un gravissimo difetto della parte portante, oppure l’errato montaggio della gru. Il timore, nella testa di chi conosce da vicino il settore, è che chi ha operato abbia caricato il braccio con più tonnellate di quante possa reggerne. Senza saperlo. Fonti sindacali ci hanno detto che in quel cantiere operano almeno tre aziende: appaltatrice, subappaltatrice e fornitrice di servizio: la gru, appunto. Dunque, i lavoratori coinvolti nell’incidente di oggi non sono strettamente degli edili, ma degli operai di una azienda di trasporto che si occupa di portare fisicamente e montare la gru. Aziende che possono operare con il contratto dei trasporti, della logistica, del commercio. Non dell’edilizia, che necessita di una particolare formazione. Anche a fonti investigative risultano irregolarità, tutte da verificare. Al di là delle responsabilità di questo singolo incidente, che saranno accertare, sotto accusa c’è un sistema, fatto di carichi di lavoro troppo alti, appalti fuori controllo, mancata formazione e assenza di ispezioni. Un sistema che è quello che guida la ripresa di cui si parla con entusiasmo in queste settimane. Ma la ripresa senza diritti uccide.

Ci sarà un mini lockdown per i non vaccinati?


La situazione in Europa è drammatica, in Italia per il momento le cose vanno un po’ meglio ma il governo e il Cts sono preoccupati che le cose possano rapidamente peggiorare anche da noi. La chiusura di via Del Corso a Roma oggi dimostra come il periodo di Natale sia particolarmente pericoloso per i contagi e cosi il governo sta pensando a un mini lockdown per i non vaccinati.
Una ipotesi che creerebbe sicuramente tensioni tra le forze politiche che sostengono il governo, ma che non è stata né confermata né smentita da Palazzo Chigi. Nel frattempo è stato convocato una cabina di regia sul Covid il 23 dicembre. Il mini lockdown per chi non ha fatto il vaccino, se confermato, scatterebbe il 24 nel pomeriggio fino al pomeriggio del 25, per impedire quindi in sostanza ai non vaccinati di partecipare a cenoni e pranzi di Natale e poi di nuovo il 31 per impedire la partecipazione alle feste di Capodanno. Ma una misura del genere sarebbe efficace? Lo abbiamo chiesto all’epidemiologo Pierluigi Lopalco

La diffusione della variante Omicron in Europa

Omicron è segnalata in 89 paesi e il numero di casi raddoppia in 1,5-3 giorni nelle aree a trasmissione comunitaria. Lo ha reso noto l’Oms. In Italia la variante è presente in 84 casi e, rileva l’Iss, sono “in forte crescita”. Il premier Mario Draghi ha convocato la Cabina di regia giovedì 23 dicembre a Palazzo Chigi. L’efficacia del vaccino contro la malattia severa Covid-19 nei vaccinati da meno di 5 mesi, “è al 92,7%, e cala a 82,6% nei vaccinati da più di 150 giorni”. E “l’efficacia nel prevenire diagnosi e malattia severa sale al 75,5% e al 93,4% nei vaccinati con il richiamo”. Sale a 317 l’incidenza casi Covid tra i bimbi 0-9 anni, secondo uno studio dell’Iss.

Il rapporto-denuncia di Amnesty International sulla Birmania

(di Martina Stefanoni)

La chiamano “strategia dei quattro tagli”. E’ una tecnica utilizzata dal Tatmadaw, l’esercito birmano, fin dagli anni ‘60. A quel tempo, l’esercito la utilizzava come arma contro il partito comunista birmano e la minoranza etnica dei Karen. La più grande forza di questi gruppi armati era il loro profondo legame con le popolazioni locali e, quindi, per colpire loro, bisognava colpire la popolazione. CONTINUA A LEGGERE SUL SITO

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati 28.064 i nuovi casi di coronavirus e 123 i morti. Nella giornata di ieri erano stati riscontrati 28.632 e si erano contati 120 decessi. Il tasso di positivtà scende dal 4,3% al 4% con 697.740 tamponi eseguiti, tra antigenici e molecolari, circa 28 mila di ieri.
Aumentano invece i pazienti ricoverati in terapia intensiva che arrivano a 953 (+30 rispetto a ieri) e quelli nei reparti ordinari con sintomi che sono attualmente 7.576 (+56 da ieri). Sono 347.472 gli attualmente positivi al Covid in Italia, secondo i dati del ministero della Salute, 15.504 in più rispetto a ieri. Dall’inizio della pandemia i casi totali sono 5.364.852, i morti 135.544. I dimessi e i guariti sono invece 4.881.836, con un incremento di 12.430 rispetto a ieri.

Foto | Filippo Falotico, 20 anni (al centro) con Roberto Peretto, 52 anni, e Marco Pozzetti, 54 anni

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    1) 25 novembre, quando lo stupro è un’arma di guerra. Nel Sudan sconvolto dalla più grave crisi umanitaria al mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di violenza di genere. (Stefano Piziali - Cesvi) 2) Ucraina, mentre i negoziati per un accordo tra Mosca e Kiev continuano, il piano per la pace Statunitense spacca l’amministrazione americana. (Roberto Festa) 3) La peggiore crisi economica mai registrata. L’occupazione israeliana in Cisgiordania e la distruzione e Gaza hanno provocato un crollo senza precedenti nell’economia palestinese, riportando il paese indietro di decenni. (Allegra Pacheco - West Bank Protection Consortium) 4) “A Dankirque non si vive, si sopravvive”. Sulle coste francesi la situazione umanitaria delle persone migranti peggiora giorno dopo giorno e lo stato non si assume le sue responsabilità. (Veronica Gennari) 5)Lo scandalo di pedofilia che ha sconvolto il vescovo di Cadice è un caso senza precedenti nella chiesa spagnola. (Giulia Maria Piantedosi) 6) Rubrica sportiva. Dopo 52 anni, la nazionale di calcio di Haiti si qualifica per i mondiali. Un risultato storico e prezioso per un paese distrutto dalla violenza. (Luca Parena)

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    Le comedians contro la violenza sulle donne al Teatro Lirico di Milano

    Oggi a Cult Mary Sarnataro ci ha parlato di “Zitte mai!”, la serata speciale in scena al teatro Lirico di Milano, che un gruppo di comedians, capitanate da Deborah Villa, dedica all'associazione Cerchi nell'Acqua, che da anni è vicina alle donne vittime di violenza. A partire dalla libertà di esprimersi, la prima che viene a mancare quando una relazione diventa prevaricante, l'appuntamento sarà l'occasione per riflettere sulla violenza sulle donne, usando lo strumento della comicità. L’intervista di Ira Rubini.

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