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L’anomala compravendita della sede della Lombardia Film Commission, Meloni punta a Palazzo Chigi e le altre notizie della giornata

Attilio Fontana - Regione Lombardia - Salvini Coprifuoco

Il racconto della giornata di giovedì 3 giugno 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. La condanna in primo grado a cinque anni dei due revisori contabili della Lega arriva in Parlamento nell’indifferenza generale, Giorgia Meloni vorrebbe diventare la prima presidente del Consiglio donna della storia della Repubblica, il programma del festival di Cannes del 2021 infine, l’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia.

 

L’anomala compravendita della sede della Lombardia Film Commission

(Di Fabio Fimiani)

Alberto di Rubba, revisore dei conti della Lega in parlamento, era il presidente della Fondazione Lombardia Film Commission, ente di sostegno alle produzioni audiovisive a maggioranza della Regione e come socio di minoranza il Comune di Milano.
Nel 2017 la società pubblica decise di acquistare una sede con magazzino per i mezzi tecnici fino ad allora assente, un cineporto nel gergo delle produzioni audiovisive. L’acquisto avvenne dalla società Andromeda, anche se il capannone era della Paloschi, società in liquidazione e indebitata con il fisco. L’immobile sarebbe probabilmente finito al Demanio.
I fondi erano stati stanziati dalla giunta regionale dell’allora presidente Roberto Maroni. Il capannone in quel momento non era agibile, e secondo i magistrati valeva la metà di quanto pagato.
Michele Scillieri, nel cui studio era stata registrata la Lega per Salvini premier, era di fatto l’amministratore della società intermediaria Andromeda, intestata a suo cognato Fabio Barbarossa, e della Paloschi, intestata al prestanome Luca Sostegni. Scillieri e Sostegni hanno patteggiato in un altro procedimento giudiziario dopo aver iniziato a collaborare con la procura della Repubblica di Milano.
Il denaro della compravendita sarebbe poi stato per la gran parte retrocesso ai tre commercialisti Alberto di Rubba, Andrea Manzoni e Michele Scillieri. Di Rubba e Manzoni sono i tesorieri dei gruppi parlamentari di Senato e Camera del Carroccio.
In un altro filone è anche indagato Francesco Baracchetti, imprenditore edile di fiducia dei commercialisti della Lega, la cui azienda ristrutturò il capannone della Lombardia Film Commission.
La Regione Lombardia del presidente leghista Attilio Fontana non si è costituita parte civile, mentre lo ha fatto il Comune di Milano.

 

Nessuna condanna politica alla reazione dei leghisti

(Di Anna Bredice)
La condanna in primo grado a cinque anni dei due revisori contabili della Lega arriva in Parlamento quasi nell’indifferenza generale, tanto che la nota della Lega che cerca in tutti i modi di specificare che il partito sarebbe estraneo alla vicenda diventa quasi un intervento inutile. E dire che solo qualche giorno fa era nata una polemica, ma anche questa disinnescata in pochi giorni, sulle parole del sottosegretario legista Durigon che aveva detto senza farsi nessun problema che il Generale della Guardia di finanza che indagava sulla vicenda era stato messo lì dalle Lega. Poi rapida retromarcia, ma tutto era finito lì. Come oggi del resto. Pesa a quanto pare il fatto che la Lega è un alleato di governo di quasi tutti gli altri partiti, Giorgia Meloni per ragioni di opportunità tace, e quindi nessuno dice nulla su un’operazione che in base alla sentenza di primo grado avrebbe drenato circa 700 milioni. Del resto con la Lega il Pd e i Cinque stelle devono scrivere una riforma della giustizia, anche se Salvini ha dimostrato che su questo tema farà il solito gioco di lotta e di governo, giura fedeltà alla ministra Cartabia, ma intanto presenta i quesiti referendari in Cassazione insieme ai radicali. A commentare la condanna dei due revisori che erano i contabili in Parlamento del partito è solo un esponente dei cinque stelle in commission antimafia e poi due consiglieri regionali del Pd in Lombardia, dove la vicenda dell’acquisto del capannone da parte della Lombardia film commission aveva destato maggior clamore, soprattutto perché da parte della regione Lombardia non c’era stato nemmeno la decisione di costituirsi parte civile.

La scalata di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi

(Di Luigi Ambrosio)

Giorgia Meloni vorrebbe diventare la prima presidente del Consiglio donna della storia della Repubblica.
Sarebbe paradossale che una conquista di civiltà – le donne nei ruoli di governo sono storicamente poche in Italia, e mai nella casella principale – venisse incarnata da una persona che non ha rinnegato le sue origini fasciste. Meloni non riesce e non vuole definirsi antifascista, si nasconde in maniera un po’ goffa dietro al generico scudo dell’antitotalitarismo. E il Movimento Sociale, la fiamma tricolore, Almirante? [continua a leggere]

“Tre piani” di Nanni Moretti, sarà l’unico film italiano a Cannes

(di Barbara Sorrentini)

La selezione ufficiale di Cannes 2021, che si terrà dal 6 al 17 luglio, è stata annunciata stamattina dal delegato generale del festival Thierry Fremaux.
Sono 24 i film in gara per la Palma d’Oro, tra cui “Tre piani” di Nanni Moretti, unico italiano in concorso. Il film, liberamente tratto dal romanzo di Eshkol Nevo, sarebbe già stato pronto per l’edizione 2020, ma ha aspettato di poter uscire al cinema e di poter partecipare al Festival di Cannes, dove nel 2001 vinse la Palma d’Oro con “La stanza del figlio”. E dove Moretti portò la maggior parte dei suoi film da “Ecce bombo” al “Il Caimano” e “Mia madre”.
Tra i tanti nomi di questa edizione a ridosso della pandemia, molte le donne in gara nelle diverse sezioni e tre nel concorso: Mia Hansen-Løve, Catherine Corsini e Julia Ducournau. E poi i film di Sean Penn, di François Ozon, Asghar Farhadi, Wes Anderson,msolo per citarne alcuni.
“Nella selezione – ha spiegato Fremaux – ci sono film fatti con computer portatili, film con le mascherine, per cui forse un giorno ci chiederemo ‘perché?’; film che affrontano la questione identitaria, il mistero della coppia, la scelta di andare via, di perdere tutto e ripartire.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Sono 59 i morti per il Covid registrati nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 62). I positivi sono stati 1.968, in calo rispetto a ieri, secondo i dati del ministero della Salute. Il tasso di positività è al 2%. Calano ricoveri e terapia intensive.
Oggi è giovedì, quindi giorno di pubblicazione anche del report del Gimbe. Al 2 giugno, il 40,3% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino (23,8 milioni) e il 20,7% ha completato il ciclo vaccinale (12,3 milioni). Lo scrive il Gimbe nel report settimanale sull’andamento dell’epidemia e della campagna vaccinale in Italia. “Mentre iniziano a salire le coperture nelle fasce d’età 50-59 e 40-49 anni, ci sono ancora oltre 3,3 milioni di over 60 ad elevato rischio di ospedalizzazione che non hanno ricevuto nemmeno la prima dose di vaccino”, dice il Gimbe, che sottolinea come i posti letto occupati da pazienti Covid siano diminuiti di quasi l’80% in 2 mesi e quelli di terapia intensiva del 73,6%.
Il governo ha intanto accolto la proposta delle regioni su ristoranti e numero di commensali a tavola. Non ci saranno limitazioni all’aperto, mentre nei locali al chiuso il limite è stato portato a 6.

 

 

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    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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