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I missili russi raggiungono il confine polacco, le proteste dei cittadini russi contro la guerra e le altre notizie della giornata

guerra ucraina ANSA

Il racconto della giornata di domenica 13 marzo 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Nel diciottesimo giorno di guerra in Ucraina, la Russia è arrivata a bombardare anche al confine con la Polonia. L’obiettivo è stato il Centro Internazionale per la Sicurezza e le Operazioni di Peacekeeping a Yavoriv, colpito da almeno 30 missili russi. In Russia, intanto, continuano le manifestazioni contro la guerra di Putin: almeno 800 le persone arrestate nella sola giornata di oggi. L’Italia, che domani ospiterà un incontro tra le diplomazie di USA e Cina a Roma, sta continuando ad accogliere i rifugiati che fuggono dall’Ucraina. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

I bombardamenti russi raggiungono anche il confine con la Polonia

A Yavoriv, nell’ovest dell’Ucraina, non lontano dal confine con la Polonia, una grande caserma è stata bombardata con almeno 30 missili dall’esercito russo. Sono morte decine di persone, tra loro con tutta probabilità c’erano combattenti stranieri che erano in appoggio all’esercito ucraino.
“Fino a 180 mercenari stranieri sono stati uccisi e una gran quantità di armi sono state distrutte” scrive l’agenzia Tass riportando le parole del ministero della difesa russo.

Bianca Senatore è appena rientrata da Yavoriv dove ha incontrato persone che si arruolavano, provenienti da diversi paesi europei. Olandesi (oggi si ha la conferma del ferimento di diversi cittadini olandesi) ma anche svizzeri, belgi, georgiani, inglesi:

(di Emanuele Valenti)

Nel pomeriggio il ministero della difesa di Mosca ha detto che nel raid sulla base di Yavoriv sono stati uccisi più di 180 miliziani stranieri. L’esercito ucraino ha finora parlato di 35 morti e 134 feriti. I russi hanno precisato di aver colpito anche un altro bersaglio militare nella vicina Starichi, sempre a ridosso del confine con la Polonia, e hanno aggiunto di aver distrutto anche diverso materiale militare, armamenti.
Il sito di Yavoriv è un Centro Internazionale per la Sicurezza e le Operazioni di Peacekeeping, usato negli anni scorsi per esercitazioni congiunte Ucraina-NATO e per l’addestramento di personale, anche straniero, per le operazioni di pace in giro per il mondo.
Ricordiamo che solo ieri Mosca aveva detto che le armi occidentali per l’esercito ucraino sono dei target. Non sappiamo da dove arrivino e dove vengano stoccate le armi, ma non possono che arrivare dai confini occidentali con i paesi europei.
I russi questa mattina hanno colpito anche l’aeroporto di Ivano-Frankivsk, sempre nella zona Leopoli. Il messaggio è che la guerra può arrivare ovunque.

Ma oggi quello occidentale non è stato l’unico fronte aperto. Rimane calda tutta la zona intorno a Kiev – ovest, nord, est della capitale – la città di Chernihiv, a nord-est di Kiev sotto il confine con la Bielorussia, poi ancora Kharkiv e la regione di Luhansk a est, Mykolaiv a sud, dove ci sono stati diverse vittime, e Mariupol, di cui parleremo tra poco a proposito dei corridoi umanitari.

Oggi c’è stata anche l’uccisione di un giornalista statunitense. È successo a Irpin, a un checkpoint russo. Due altri reporter sono stati feriti. Immediata la reazione della Casa Bianca.

La censura di Putin non ferma le manifestazioni in Russia

In Russia continuano le manifestazioni contro la guerra di Putin. Anche oggi in decine di città le persone sono scese in piazza, nonostante il rischio perché le leggi speciali che sono state approvate siano severissime. E anche oggi ci sono stati centinaia di arresti. Almeno 800 secondo fonti indipendenti, in un paese dove la censura è tornata a essere soffocante e avere e ricevere informazioni libere è sempre più difficile. Riccardo Noury di Amnesty International Italia:


 

Un pullman, dei profughi dall’Ucraina, la solidarietà e tutti noi

(di Claudio Jampaglia)

Milano domenica mattina al parcheggio della stazione della metropolitana Cascina Gobba c’è un pullman in arrivo da cui scendono donne, bambini e anziani. Abbracci, lacrime e molta gratitudine tra questi umani. Tutti hanno un parente o un amico che li aspetta, i più fortunati sulla banchina, tra abbracci e commozione, altri un po’ più lontano e quindi ci sono delle cittadine che si sono offerte sul sito dell’associazione Refugees Welcome per accompagnarli a destinazione. [CONTINUA A LEGGERE SUL SITO]

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Domenica con qualche segnale preoccupante sul fronte COVID. Tornano ad aumentare, anche se solo di poche unità, ricoveri ordinari e in terapie intensive, circa 49mila i nuovi casi per un tasso di positività che sfiora il 15%. Tornano a quota un milione gli attualmente positivi. 86 i morti. Da domani ritornano in zona bianca Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana e Valle d’Aosta.
Il commissario straordinario all’emergenza coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo, ha confermato che lascerà l’incarico a fine mese per dedicarsi ai suoi compiti militari.

https://twitter.com/MinisteroSalute/status/1503060285409562625

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    A Rieti sarebbero una decina le persone individuate come possibili responsabili del lancio di sassi e del mattone contro il pullman di tifosi pistoiesi, al termine della partita di Lega2 di basket tra la squadra locale e Pistoia. Nell’assalto al pullman è stato ucciso il secondo autista, il 65enne Raffaele Marianella (nella foto). Alcune delle persone coinvolte sarebbero legate all’estrema destra locale, ma per ora non ci sono fermi, ha detto il procuratore di Rieti. Si indaga sull’ipotesi di omicidio volontario. Intanto la federazione italiana pallacanestro ha deciso che la Sebastiani Rieti disputerà a porte chiuse le prossime partite, fino al termine delle indagini. Nella pallacanestro gli episodi di scontri tra tifoserie sono sporadici, pochi casi negli ultimi anni, e raramente gravi. Quanto è successo a Rieti, per la sua gravità, è un’anomalia, ma interroga tutto il mondo del Basket italiano. Ne abbiamo parlato con Raffaele Ferraro, fondatore di una delle pagine di basket più seguite, La Giornata Tipo. Ascolta l'intervista di Mattia Guastafierro.

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