Approfondimenti

Le promesse non mantenute del Governo

“Il depistaggio è un’arma di distruzione dei processi di terrorismo e di strage, e non solo. Il governo aveva garantito che avrebbe sostenuto l’approvazione senza modifiche della legge contro il depistaggio. Ma sino a ora non ha mantenuto la parola”.

È infuriato con il governo Paolo Bolognesi, deputato del Pd, presidente dell’Associazione 2 agosto 1980 e dell’Unione vittime delle Stragi. “Siamo stanchi di parole cadute nel vuoto fatte durante le commemorazioni delle stragi e poi non mantenute. Il governo su depistaggio, risarcimenti ai familiari delle vittime e declassificazione degli atti delle stragi continua a non mantenere le promesse e a prendere in giro i familiari delle vittime”.

Paolo Bolognesi
Paolo Bolognesi

 

I familiari delle vittime delle stragi, la società civile, e oltre 32mila cittadini che hanno firmato una petizione su change.org (piattaforma online gratuita di campagne sociali), hanno chiesto l’introduzione del reato di depistaggio, la cui legge è ferma da oltre sei mesi al Senato, dopo essere stata approvata dalla Camera nel settembre del 2014. La legge, di cui Bolognesi è il primo firmatario, è in Commissione Giustizia del Senato dal luglio 2015.

“Chi teme l’approvazione definitiva di questa legge, una legge che sanziona penalmente i depistatori?”, si chiede Bolognesi. “Quali motivazioni si nascondono dietro al blocco del suo iter in Senato, tanto da smentire le dichiarazioni fatte lo scorso 2 agosto dal governo e dalle massime cariche dello Stato?”.

La strage di Bologna
La strage di Bologna

 

Il depistaggio lo troviamo nelle stragi che hanno insanguinato l’Italia: Bologna, 2 agosto 1980 (nella foto in apertura l’orologio con le lancette bloccate sulle 10.25, l’istante dello scoppio della bomba), il Dc9 a Ustica, piazza della Loggia a Brescia, il treno Italicus, il Rapido 904, via dei Georgofili. Tanti casi di depistaggio in questi decenni, come quello di Piazza Fontana, con l’accusa a Pietro Valpreda per la strage.

ballerino anarchico

 

“I depistaggi- aggiunge Bolognesi- non hanno riguardato solo le stragi, il terrorismo, ma anche molti altri casi tra cui quelli di Peppino Impastato, di Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva e Stefano Cucchi”.

La famiglia Cucchi
La famiglia Cucchi

 

Paolo Bolognesi continua la sua battaglia, è un uomo che non si arrende: “Siamo stanchi di aspettare, di parole cadute nel vuoto, di promesse non mantenute ed è anche per questo che abbiamo fatto una petizione per chiedere a Renzi che mantenga gli impegni sulla legge contro il depistaggio”.

Lei definisce il depistaggio arma di distruzione, si spieghi…

“Il depistaggio ha fatto danni tremendi a tutti i processi per strage e terrorismo, e tuttavia è un reato che non esiste nel codice penale. Ci sono le armi di distruzione di massa, e i depistaggi sono le armi di distruzione dei processi”.

E con la legge che introduce nell’ordinamento il reato di depistaggio che cosa cambia?

“Con questa legge, e non solo per i fatti di terrorismo, chi depista le indagini o inquina il processo viene punito severamente”.

Con quali pene?

“La pena prevista dal nuovo delitto di depistaggio e inquinamento processuale è la reclusione fino a quattro anni. Quando a depistare è un pubblico ufficiale, come spesso è accaduto in questi anni, la pena aumenta da un terzo alla metà. L’inasprimento di pena, da sei a dodici anni, scatta anche qualora tale reato riguardi processi per stragi e terrorismo, mafia e associazioni segrete, traffico di armi e materiale nucleare, chimico o biologico, o altri gravi delitti come la tratta di persone e il sequestro a scopo estorsivo”.

Lei aveva avuto la promessa dal governo, il 2 agosto scorso , il giorno dell’anniversario della strage di Bologna, che la legge sul depistaggio sarebbe stata approvata senza modifiche, e poi?

“E poi non hanno mantenuto la promessa. La legge è stata ‘incardinata’ al Senato il 31 luglio 2015 e lì rimane ferma, affossata in parlamento”.

Lei che passi sta facendo?

“Io ho chiesto un incontro al nuovo presidente della Commissione Giustizia del Senato, Nico D’ Ascola, per sapere se intende dare un contributo decisivo alla conclusione dell’iter della legge oppure se intende ignorare una legge che restituisce giustizia negata a centinaia di morti e feriti per stragi, in cui ci sono stati depistaggi per coprire assassini e mandanti”.

Come se lo spiega che sia bloccata in Parlamento?

“Perché è una legge che serve a fare chiarezza, a difendere la democrazia. Non tutti vogliono la chiarezza, pensi che alla Camera la votarono il Pd, il Movimento 5 Stelle, con cui abbiamo lavorato bene, e Sel. Gli altri no”.

Perché secondo lei?

“Perché la temono, perché la legge sarebbe uno strumento in più in mano ai magistrati per arrivare alla verità. Provi solo a immaginare, uscendo dai casi del terrorismo, alle morti violente, a persone uccise , come le vicende Uva, Cucchi, Aldrovandi, in cui si è praticato il depistaggio. Ci fosse già stata la legge qualcuno ci avrebbe pensato molto bene prima di commettere questo reato, vista la severità delle pene”.

Che cosa chiede a Renzi, al governo?

“Fatti, non parole. Chiedo che questa diventi una legge dello Stato italiano. Non si può venire alle commemorazioni delle stragi e sparare delle cavolate a ruota libera. Gli impegni presi vanno mantenuti. Il presidente Renzi deve rendersi conto che se sul depistaggio continua su questa strada mette in discussione la credibilità sua e del governo”.

I resti del Dc9 esploso in volo sopra Ustica
I resti del Dc9 esploso in volo sopra Ustica
  • Autore articolo
    Piero Bosio
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 25/11 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 25-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 25/11 07:01

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 25-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 25/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 25-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 25/11/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 25-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di martedì 25/11/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 25-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di martedì 25/11/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 25-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di martedì 25/11/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 25-11-2025

  • PlayStop

    From Genesis To Revelation di martedì 25/11/2025

    "From Genesis to Revelation" è una trasmissione radiofonica dedicata al rock-progressive, attiva regolarmente dal 1999. Condotta da Renato Scuffietti e Matthias Scheller, offre un'ora settimanale di musica prog, spaziando dai grandi classici dei seventies al newprog e al prog sinfonico, con interviste, recensioni e monografie sui sottogeneri. Nata come un hobby, è diventata un importante punto di riferimento per gli appassionati del genere.

    From Genesis To Revelation - 24-11-2025

  • PlayStop

    Jazz Anthology di lunedì 24/11/2025

    "Jazz Anthology", programma storico di Radio Popolare, esplora la lunga evoluzione del jazz, dalla tradizione di New Orleans al bebop fino alle espressioni moderne. Il programma, con serie monografiche, valorizza la pluralità e la continuità del jazz, offrendo una visione approfondita di questo genere musicale spesso trascurato dai media. La sigla del programma è "Straight Life" di Art Pepper, tratto da "Art Pepper Meets The Rhythm Section" (1957).

    Jazz Anthology - 24-11-2025

  • PlayStop

    News della notte di lunedì 24/11/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 24-11-2025

  • PlayStop

    Il Suggeritore Night Live di lunedì 24/11/2025

    Il Suggeritore Night Live, ogni lunedì dalle 21:30 alle 22:30 dall’Auditorium Demetrio Stratos, è un night talk-show con ospiti dello spettacolo dal vivo che raccontano e mostrano estratti dei loro lavori. Gli ascoltatori possono partecipare come pubblico in studio a partire dalle 21.00. E spesso, il Suggeritore NL vi propone serate speciali di stand up, slam poetry, letture di drammaturgia contemporanea, imprò teatrale. Vi aspettiamo!

    Il Suggeritore Night Live - 24-11-2025

  • PlayStop

    Jailhouse Rock di lunedì 24/11/2025

    "Jailhouse Rock", trasmissione di Radio Popolare e Popolare Network, esplora il legame tra musica e carcere. Ogni lunedì dalle 20.30 alle 21.30, a cura di Patrizio Gonnella e Susanna Marietti, il programma include storie e suoni dal mondo delle prigioni, con la partecipazione di detenuti dei carceri di Rebibbia e Bollate che realizzano un Giornale Radio dal Carcere e cover di artisti. Scopri di più su http://www.jailhouserock.it/ e https://www.facebook.com/Jailhouse-Rock-451755678297925/

    Jailhouse Rock - 24-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di lunedì 24/11/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 24-11-2025

Adesso in diretta