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Paese non buono e cattiva coscienza

marco garzonio - l'ambrosiano

«L’Italia non è un Paese buono»: son le parole che la vedova di Satnam Singh è riuscita a dire dopo che il datore di lavoro le ha scaricato davanti a casa il marito con un braccio tranciato da una macchina agricola, invece di portarlo in ospedale dove sarebbe stato salvato mentre è morto dopo due giorni d’agonia. L’Italia non è un Paese buono perché ha bisogno d’un evento drammatico per indignarsi e invocare pene esemplari per un singolo imprenditore, ma poi stanzia centinaia di milioni per deportare migranti in Albania invece d’assumere ispettori del lavoro. Se tali uffici fossero a regime sarebbe applicata la legge anti caporalato (che c’è!) nel settore agricolo e nell’edilizia. Nel primo si contrasterebbe un fenomeno che coinvolge 230 mila Satnam Singh schiavi da 0,50-4 euro l’ora (rilevazioni sindacali), per la gran parte stranieri, sotto continuo ricatto d’espulsione. Ma riportare umanità nel mondo del lavoro avrebbe ricadute sgradite tra molti che ora s’indignano: smonterebbe le grida leghiste contro gli immigrati; getterebbe fasci di luce sulla filiera agro-alimentare, dai campi alla grande distribuzione ai prezzi al consumo; metterebbe con le spalle al muro chi si oppone al salario minimo. Quanto alle costruzioni si scoperchierebbe il vaso di pandora degli interessi in un settore i cui cantieri mietono vittime ogni giorno, ha aziende capofila – lo ha mostrato Report – ai cui vertici stanno ex politici, conseguono rendite di capitale del 30 per cento, fanno girare la catena dei subappalti, mentre gli ispettori non ci sono o sono invitati a non andar per il sottile. Intanto operai muoiono, chi causa delitti dà colpa a fatalità o a “leggerezze” dei lavoratori, i media fan titoloni un giorno, chi governa pensa a riforme bandiera non a deboli ed emarginati. L’Italia non è un Paese buono perché uccide Satnam Singh e anche perché la parte buona di esso (che c’è!) fatica a smagare la cattiva coscienza di chi specula in politica, economia, servizi contando su condoni o Giustizia riformata. Non è riuscita sinora a mostrare passione e credibilità per convertire in mobilitazione civile e culturale la protesta di chi diserta le urne convinto che il voto non conti nulla. Ma gli spazi ci sono!

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    Marco Garzonio
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    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

    Clip - 01-07-2025

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    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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    quando le piante dei nostri balconi tirano un sospiro di sollievo, perché finalmente qualcuno che la sa lunga ci spiega come e quando bagnarle, come trattarle, reinvasarle, esporle al sole. Ospite della puntata Ambra Pagliari (pianteinveranda su Instagram). A seguire microfono aperto con tutti gli scempi da pollice nero di cui siete e siamo capaci. Con Vittoria Davalli e Alessandro Diegoli

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    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

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    E’ morto l’architetto Francesco Borella, per tanti il papà del Parco Nord Milano. Lo ha diretto per venti anni dagli inizi degli anni ‘80, quando lo ha progettato insieme al paesaggista Adreas Kipar. Cava dopo cava, orto spontaneo dopo orto spontaneo, aziende agricole in dismissione dopo aziende agricole a fine ciclo, ha rigenerato e riconesso con percorsi ciclopedonali l’ampia area che tra Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo si estende a Cusano Milanino, Cormano e ai quartieri milanesi di Affori, Bruzzano, Niguarda e Bicocca. Un parco che negli anni ‘70, quando è stato voluto con le mobilitazioni popolari, sembrava impensabile che potesse avere le presenze che ha il più noto e storico Parco di Monza. Fabio Fimiani ha chiesto un ricordo dell’attuale presidente del Parco Nord di Milano, Marzio Marzorati. Radio Popolare si stringe affettuosamente con un abbraccio ai figli Joanna, Cristiana, Giacomo e Sebastiano Borella.

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    Il podcast di Francesco Tragni e Giuseppe Fiori registrato dal vivo a Germi. Enrico Gabrielli è stato il secondo ospite che ha raccontato quali sono i suoi vinili di riferimento: polistrumentista, compositore e arrangiatore, ha collaborato con artisti come Muse e PJ Harvey, e fa parte dei gruppi Calibro 35, Winstons e Mariposa (in passato anche negli Afterhours). Complessivamente compare in oltre 200 dischi. Ha anche suonato il flauto traverso nella sigla di Dodici Pollici.

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