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De Magistris: “Maradona è un genio che ha unito i sud del mondo”

maradona morto napoli

Lo stadio di Napoli sarà intitolato a Diego Maradona. La città piange in queste ore per la morte dell’uomo che, attraverso il calcio, ha rappresentato la volontà di riscatto non solo sportivo ma anche sociale e culturale di Napoli e di tutto il sud.
“Maradona è un genio del sud che ha unito i sud del mondo” dice in questa intervista a Radio Popolare il sindaco di Napoli, De Magistris. “Verrà ricordato come uno di noi, uno di famiglia”.

Vi è venuta subito l’idea di intitolare lo stadio a Maradona?

È un’idea che è venuta spontanea e immediata non solo a me e agli assessori ma anche ai tantissimi napoletani che scrivevano sui social e ovunque. Questo è il sentimento unanime, lo Stadio San Paolo che diventa Stadio Diego Armando Maradona.

Lei ha detto che Maradona ha unito di nuovo Napoli. Cosa ha dato Maradona a Napoli?

Maradona ha sempre unito Napoli e i napoletani, e in questo momento cosi tragico della storia dell’umanità e quindi della nostra città provoca una commozione profonda pensare che ci ritroviamo uniti in un momento cosi tragico attorno a una figura che ci ha regalato emozioni immortali, perché Maradona è stato capace di colpire il cuore di tutti i napoletani e noi non lo dimenticheremo mai, ed è per questo che lo celebreremo come merita.

Ci sono anche polemiche in queste ore, da parte di chi sottolinea i suoi comportamenti censurabili.

Maradona non va giudicato, Maradona va amato. Si sbaglia a giudicare gli errori dell’uomo, lui sta in un altro campo, è un artista, è un genio del calcio, è una persona fragile che ha fatto errori, ha incontrato il demone, l’ha confessato, ha reso pubbliche le sue fragilità. Ci sono persone che ne hanno approfittato, è diventato grandissimo anche per la sua umanità e i suoi errori.

Come verrà ricordato in futuro Maradona?

Per quello che ha donato alla città. La capacità di riscatto di un popolo attraverso il pallone. Per come difendeva Napoli nei confronti delle discriminazioni dei potenti. Lui verrà ricordato a Napoli come uno di noi, nel senso uno di famiglia.

Maradona, in una intervista famosa, disse a Emil Kusturica “sai cosa significa per una squadra del sud andare a Torino e darne sei all’avvocato Agnelli?” Sindaco, è corretto attribuire tutta questa valenza al calcio?

Considerate che all’inizio degli anni ’80 Napoli veniva da un periodo terribile. Veniva dal terremoto. Era una città piegata da ogni punto di vista. La Juve, l’Inter, il Milan sembravano irraggiungibili fino a quel momento. Poi è cominciata una corsa che ci ha portato nell’olimpo del calcio e lui, proprio perché amava profondamente Napoli, voleva che il mondo si accorgesse della profondità, della dignità umana della nostra città. Era inaccettabile continuare a costruire una narrazione sulla prepotenza e la discriminazione. Lui non era un uomo divisivo quando criticava alcuni potentati, lo faceva perché voleva che Napoli venisse apprezzata in un altro modo. Maradona è stato un uomo che ha sempre unito, poi non vi è è dubbio che nella vita abbia fatto errori ma questo lo ha reso ancora più umano a mio avviso.

Un periodo irripetibile…

Il dolore che lascia è un dolore che ha attraversato generazioni, è difficile a spiegare con le parole, perché quei giorni sono le emozioni che ci ha donato Maradona, che ci ha donato Pino Daniele, che ci ha donato Massimo Troisi e non a caso queste persone se ne sono andate via tutte. Ecco perché Napoli oggi piange, attraverso Maradona, un periodo storico che non tornerà mai più. Maradona è un genio del sud che ha unito i sud del mondo e ha dimostrato la potenza della nostra città.

Come si è trasformata la città dopo quell’epoca?

Napoli è un’altra città da allora. In quell’epoca Maradona ha rappresentato il riscatto di Napoli. Poi Napoli si è riscattata anche in altri modi. Non è una città che consegna il suo destino solo al pallone. Napoli, comunque la si voglia pensare, è una città vulcanica di una potenza significativa.

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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    Tutto scorre - 16-09-2025

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    Caso Kirk: "Il Governo vuole creare un clima di paura" dice Benedetta Tobagi

    “Quelle che arrivano dalla maggioranza sono delle sciocchezze, che sarebbero grottesche se non fossero pericolose perché tradiscono una chiara volontà di creare un clima di paura e di allarme, criminalizzando tutta la galassia dell’opposizione”. Così Benedetta Tobagi, intervistata da Luigi Ambrosio all'Orizzonte delle Venti, sui reiterati attacchi del Governo alle opposizioni accusate di fomentare la violenza. “Anche per ciò che porto nel mio nome, l’Italia ha nella sua storia una sinistra antifascista e democratica che non è mai stata violenta. Figure come mio padre e Aldo Moro sono state colpite addirittura dal terrorismo di sinistra. Questa è la storia che vergognosamente Meloni, Tajani e Salvini non riconoscono e che, invece, deve essere la nostra forza”.

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    In diretta dall'Ucraina Sabato Angieri ci racconta delle profonde differenze che ormai segnano il paese tra territori in guerra e retrovie, di chi non vuole andarsene nonostante la guerra abbia distrutto spazi e vite e di come il fronte insista da due anni sugli stessi campi. Gianpaolo Scarante, docente all'Università di Padova ed ex-diplomatico analizza lo scontro verbale tra Russia e Nato e invoca il ritorno della ragione per evitare una escalation dei fatti. Emanuele Valenti ci aggiorna sull'entrata dei carri armati a Gaza City dopo giorni di bombardamenti mirati a distruggere tutti i palazzi principali della città per forzare la popolazione ad andarsene. Ma la popolazione non ha nessun posto dove andare. E anche chi avrebbe un visto di studio in Italia non riesce a uscire dall'inferno della Striscia lo raccontano le voci di alcuni degli studenti palestinesi che hanno vinto una borsa di studio nelle università italiane. Molti di loro hanno diffuso appelli sui social per chiedere di fare pressione sulle autorità italiane affinché organizzino la loro evacuazione immediata. Sentiamo le loro voci e ci spiega come stanno, chi sono e perché non si riesce ad aprire un corridoio umanitario per loro Stefano Simonetta, Prorettore ai Servizi agli Studenti e al Diritto allo Studio della Università Statale di Milano.

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