Non è solo street art, è anche la capacità di cogliere in un’immagine il senso di alcuni passaggi politici importanti, sui quali si spendono parole e parole di commenti sui giornali e poi ritrovarli all’alba dipinti sui muri della città. Più esplicativi di un saggio di cento pagine.
Prima con “Il bacio”, ora con “I bari”, gli artisti sembrano compiere quasi dei flash mob, improvvisi e segreti, a due passi da dove si svolgono gli eventi rappresentati.
L’ultimo in ordine di tempo è il quadro che raffigura l’opera di Caravaggio: i bari hanno i volti oscurati di Salvini che sbircia dall’alto le carte e il complice Di Maio che gli sta di fronte pronto a cogliere i segnali, nelle luci e ombre tipiche del Caravaggio. Nella parte dell’ingenuo (anche se è difficile considerarlo tale, vista la sua storia) Berlusconi, rassegnato ad essere truffato.
Il quadro, il cui autore si firma Sirante, era contenuto in una cornice dorata e accompagnato da una didascalia con una spiegazione dettagliata: “Il quadro rappresenta la truffa. Un anziano ingenuo sta giocando a carte con un suo oppositore il quale in complotto con un suo avversario trucca il gioco della politica. Questa scena così teatrale – spiega ancora l’autore – descrittiva e realistica contiene un monito morale, una condanna del malcostume, in particolare delle strategie dei politici”.
Nessun dubbio sul significato politico che Sirante ha voluto dare al quadro, che apparso venerdì mattina in un angolo di una parete ai piedi del Quirinale è stato prontamente rimosso dai Carabinieri che hanno allertato l’ufficio Decoro urbano e addirittura inviato una segnalazione alla Procura. L’intervento così solerte per eliminarlo (i romani pensano a come sarebbe migliore la loro vita se anche le buche dalle strade sparissero con la stessa velocità o i cantieri non durassero anni) ha creato un certo dibattito sia tra i commentatori politici ma anche tra i critici d’arte. E non c’è dubbio che di arte si tratti.
La prima opera era apparsa alcune settimane fa dietro Piazza Capranica, a metà tra la Camera dei deputati e il Senato, un punto centrale e significativo per ciò che rappresentava: Salvini e Di Maio dipinti in un murales nello stesso modo del “Il bacio” di Breznev e Honecker. Cancellato in un attimo ma subito rivendicato dal collettivo Tvboy che lo aveva realizzato: “E’ un bacio immaginario o possibile?” scrivevano su Facebook.
Ed è lo stesso collettivo a congratularsi ora con Sirante, del quale oltre a questo nome nulla si conosce. “Bravo, ottimo lavoro, la buona arte genera sempre altra arte”.
Una frase che fa proprio pensare che la street art di questa primavera a Roma non si fermerà qui e che questa difficile e complicata fase politica sarà probabilmente accompagnata e tradotta in maniera molto chiara da altri murales, che appariranno sui muri delle strade che ospitano i palazzi della politica.
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A ritmo di Reggae
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DOC – Tratti da una storia vera di domenica 23/03/2025
I documentari e le docu-serie sono diventati argomento di discussione online e offline: sesso, yoga, guru, crimine, storie di ordinaria follia o di pura umanità.
In ogni puntata DOC ne sceglierà uno per indagare e approfondire, anche dopo i titoli di coda, tematiche sempre più attuali, spesso inesplorate ma di grande rilevanza socio-culturale.
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Alice, chiacchiere in città di domenica 23/03/2025
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Nella città frenetica, in quello che non sempre sembra un paese delle meraviglie, ci sono persone da raccontare e da ascoltare. Quale lavoro fanno? Come arrivano alla fine del mese? Quale rapporto hanno con la città in cui vivono?
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Che cos’hanno in comune gli Area e i cartoni giapponesi? Quali sono i vinili più rari al mondo? Giunta alla stagione numero 16, Bollicine ogni settimana racconta la musica attraverso le sue storie e le voci dei suoi protagonisti: in ogni puntata un filo rosso a cui sono legate una decina di canzoni, con un occhio di riguardo per la musica italiana. Come sempre, tutte le playlist si trovano sul celeberrimo Bolliblog.com. A cura di Francesco Tragni e Marco Carini
Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).
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Comizi d’amore - 23-03-2025
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