
L’ingresso della TIN (terapia intensiva neonatale) del Del Ponte di Varese si trova al piano terra, subito sulla destra, sul vialetto che permette di accedere a quello dell’ospedale.
È quindi il reparto più facilmente accessibile, e la sua posizione un po’ separata dagli altri fa immediatamente intendere che è un reparto speciale. I muri interni con grandi disegni di orsetti e le seggioline colorate vogliono far sentire i bambini a loro agio, ma c’è una grande porta blindata che separa gli ambulatori pediatrici dalla TIN, a cui si accede solo dopo aver suonato un campanello ed essersi fatti identificare.
Quella porta nasconde un mondo molto delicato e fragile: quello dei neonati prematuri o con patologie, e i loro genitori. Un luogo dove convivono sentimenti tra loro contrastanti: speranza e dolore, paura e felicità, angoscia ed entusiasmo.
Poche persone hanno accesso a questa area; oltre ai famigliari dei piccoli degenti e a medici e infermieri, ci sono anche una decina di volontarie di TINCONTRO, associazione nata con il preciso scopo di sostenere le mamme e i papà che devono affrontare questa delicata fase della vita dei loro bambini. A trarne il maggior beneficio sono proprio loro, i piccolissimi pazienti, che possono contare su questo agguerrito esercito di zie e nonne acquisite che li coccolano e si prendono cura di loro quando mamma e papà non ci sono.
Laura, una di queste volontarie, ha raccontato la sua esperienza a Sara Milanese nella prima puntata di Ubuntu.