Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Venerdì 6 novembre 2020

Alberto Cirio

Il racconto della giornata di venerdì 6 novembre 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia al Ministro Speranza che rinnova l’invito a mettere da parte le “polemiche inutili e faziose”, mentre il governatore del Piemonte Cirio protesta per l’inserimento in zona rossa nelle stesse ore in cui le immagini dei pazienti appoggiati per terra nei corridoi sulle barelle all’ospedale di Rivoli fotografano l’emergenza in corso. Negli Stati Uniti, intanto, la strategia del caos portata avanti da Trump provoca i primi malumori all’interno del Partito Repubblicano. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

(di Lorenza Ghidini)

È il terzo record in meno di una settimana: mai così alti i contagi in Italia come nelle ultime 24 ore. I nuovi positivi sono 37.809, a fronte di 234.245 tamponi. Il rapporto tra positivi e i tamponi è poco sopra il 16%, da questo punto di vista la situazione è stabile, perché oggi sono aumentati i contagi ma sono stati fatti quasi 15mila tamponi in più.
I morti sono 446, quasi pari a ieri, è nelle ultime 48 ore che i numeri delle vittime sono saliti sensibilmente rispetto ai giorni precedenti. Balzo in avanti anche dei ricoveri in terapia intensiva, +124. Il giorno prima erano saliti di 99. L’unico dato in miglioramento è quello dei ricoveri ordinari, sensibilmente più bassi di ieri.
I dati più preoccupanti sono sempre quelli della Lombardia che sfiora i 10 mila casi, precisamente 9.934 nelle ultime 24 ore, di cui oltre 4.000 nell’area di Milano.
Le altre regioni con numeri alti sono il Piemonte (4.878), la Campania (4.508) e il Veneto (3.387). Più che mai atteso il monitoraggio settimanale in arrivo stasera: potrebbe rinfocolare le polemiche sulla collocazione delle regioni nelle tre fasce con diverse restrizioni.

Speranza ribadisce: “Basta polemiche inutili e faziose”

(di Anna Bredice)

Di fronte alle proteste che sono arrivate dalla Lombardia, dal Piemonte e anche dalla Sicilia, Speranza si era lasciato sfuggire una frase: “La mia pazienza comincia ad avere un limite”. Il che vuol dire che per un Ministro che è sempre stato in questi mesi calmo il limite ieri l’aveva proprio superato. Si è capito dal tono con cui ha tenuto l’informativa questa mattina alla Camera, nel silenzio di tutti. Poche proteste da parte della Lega, anche perché le parole erano chiarissime: “Basta polemiche inutili e faziose”, ha detto, anche perché Speranza ha spiegato come a partire da aprile tutte le regioni abbiano condiviso i sistemi di monitoraggio e li abbiano messi in pratica per 24 settimane consecutive, con valutazioni settimanali mandate alla cabina di regia a cui appartengono anche tre membri delle regioni. Nessun mistero quindi, nessun dolo, nessuna volontà di punire, ha messo in chiaro il ministro della salute. Ha elencato poi i 21 parametri, un sistema complesso di calcolo per il quale è necessaria almeno una settimana di valutazione. Per questo i dati di fronte al correre della pandemia non potevano essere quelli di ieri, per poter fare delle ordinanze urgenti. La valutazione viene fatta in base a due indici: quello di rischio prodotto dai 21 parametri incrociati e quello di scenario dato dall’rt. Quando l’indice di rischio è alto e l’rt supera 1,5 la regione viene collocata nello scenario 4 e automaticamente nella fascia rossa. Per passare a quella arancione i dati devono diminuire, ma devono anche stabilizzarsi per almeno una settimana. Non ci sono zone verdi, nessuno sta in un porto sicuro, perché la pandemia è ovunque ed è questo il nemico, ha concluso Speranza.

Piemonte zona rossa, Cirio protesta come Fontana

Tra le regioni della fascia rossa c’è il Piemonte. Anche lì il presidente Cirio ha contestato la decisione del ministero. “Le zone non rispettano i parametri reali”, ha attaccato ancora oggi. Nelle ultime ore hanno molto colpito le immagini dei pazienti appoggiati per terra nei corridoi sulle barelle all’ospedale di Rivoli.
Sono la fotografia esatta di quello che sta succedendo”, denuncia ai nostri microfoni il capogruppo di Liberi Uguali e Verdi al consiglio regionale del Piemonte Marco Grimaldi. Anzi.


 

L’Italia divisa in zone. Ecco i divieti e i permessi per ogni area

(di Bianca Senatore)

Il nuovo Dpcm del 3 novembre 2020 individua tre aree – gialla, arancione e rossa – che corrispondono a tre differenti livelli di criticità nelle Regioni del Paese. L’inserimento delle Regioni nelle diverse aree, con la conseguente e automatica applicazione delle misure previste per quella fascia, avviene con ordinanza del Ministro della Salute e dipende solo ed esclusivamente dal coefficiente di rischio raggiunto dalla Regione. Ecco quali sono le misure previste per ciascuna area. [CONTINUA A LEGGERE]

Zona rossa. Cosa si può fare e cosa no

(di Claudio Jampaglia)

Nella zona rossa è vietato ogni spostamento, anche all’interno del proprio comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute. Sono di conseguenza vietati gli spostamenti da una regione all’altra e da un comune all’altro. Tra le necessità sono ricomprese, oltre alle spese alimentari e farmaceutiche, le visite sanitarie, l’assistenza a persone sole o disabili, gli spostamenti dei figli di coppie separate per raggiungere il domicilio del genitore.
Chi si trova in una zona rossa può svolgere attività motorie nella vicinanza della propria abitazione, fare jogging, andare in bicicletta, non in gruppo e solo all’interno del proprio comune. È consentita l’attività sportiva individuale all’aperto. Chiusi i centri sportivi. [CONTINUA A LEGGERE]

COVID-19, la Danimarca abbatterà 17 milioni di visoni

(di Serena Tarabini)

La Danimarca, con le sue 1.139 strutture e milioni di animali allevati, e sacrificati, ogni anno, dopo la Cina, è il più grande produttore di pellicce di visone al Mondo. Ma nel giro di pochi giorni non rimarrà traccia del piccolo mustelide sul territorio danese, in quanto tutta la popolazione, almeno 17 milioni di visoni, verrà abbattuta.
Motivo di una misura tanto drastica la veloce diffusione del coronavirus negli allevamenti di visoni: il 5 ottobre i focolai erano 41, ora, un mese dopo, quelli ufficialmente intercettati sono 207. La possibilità di una trasmissione da animale ad uomo è già stata documentata. [CONTINUA A LEGGERE]

USA, la strategia del caos di Trump non convince il Partito Repubblicano

(di Michele Migone)

Più si avvicina la vittoria di Joe Biden e più le voci di rappresentanti del Partito Repubblicano che non sembrano voler seguire la deriva di Donald Trump si iniziano a sentire. La più significativa è quella del senatore Lindsey Graham, uno degli alleati di Trump al Congresso, il quale ha detto che se Biden dovesse vincere le elezioni dovrebbe formare un governo. Sostanza e toni molto diversi da quelli sentiti dalla Casa Bianca nelle ultime ore. Accanto a quella di Graham, da sempre battitore libero, ci sono le voci di altri rappresentanti e senatori, questa volta di seconda fila, che con cautela, ma chiarezza, dicono che se la Casa Bianca possiede delle prove dei brogli deve tirarle fuori. Queste voci segnano un cambio di umore e di prospettiva dentro il Grand Old Party. Finora i leader del partito aveva fatto sapere che avrebbero appoggiato la battaglia legale di Trump per controllare e ricontare i voti, ma le ultime dichiarazioni fanno pensare che il tempo sia ormai scaduto. La lenta azione di sganciamento dallo sconfitto sembra iniziata, ma i repubblicani dell’establishment che in questi 4 anni sono stati fedeli a Trump devono farlo con prudenza perché ormai buona parte del partito e la base sembrano rimanere ancora accanto a lui. Una sconfitta alle presidenziali, ma una discreta prestazione al Congresso, i milioni di voti avuti non devono essere buttati via. Certo è che la strategia del caos di Trump sembra convincere pochi. Chris Christie, amico di Trump, ex governatore del New Jersey, l’ha detto con chiarezza in una intervista: è la scelta sbagliata.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR mercoledì 24/04 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 24-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 24/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 24-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 24/04/2024 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    0091 di giovedì 25/04/2024

    Dalla musica classica alle produzioni elettroniche moderne, dai villaggi alla diaspora, l'India raccontata attraverso la sua musica. IG baaz_light_year

    0091 - 24-04-2024

  • PlayStop

    Jazz Ahead di mercoledì 24/04/2024

    Dischi nuovi, progetti attivi, concerti imminenti, ospiti appassionati, connessi al più che ampio e molto vivo mondo del Jazz e delle sue conseguenze. Musica, soprattutto, scelta con il desiderio di dare spazio alla scena contemporanea di un genere con un passato importante, ma la cui storia è ancora, decisamente, in corso. La sigla del programma è Theme Nothing di Jaimie Branch. A cura di Nina Terruzzi, in onda ogni mercoledì dalle 23.00 alla mezzanotte.

    Jazz Ahead - 24-04-2024

  • PlayStop

    News della notte di mercoledì 24/04/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 24-04-2024

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di mercoledì 24/04/2024

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 24-04-2024

  • PlayStop

    Il giusto clima di mercoledì 24/04/2024

    Ambiente, energia, clima, uso razionale delle risorse, mobilità sostenibile, transizione energetica. Il giusto clima è la trasmissione di Radio Popolare che racconta le sfide locali e globali per contrastare il cambiamento climatico e ridurre la nostra impronta sul Pianeta. Il giusto clima è realizzato in collaborazione con è nostra, la cooperativa che produce e vende energia elettrica rinnovabile, sostenibile, etica. In onda tutti i mercoledì, dalle 21 alle 22. In studio, Gianluca Ruggieri ed Elena Mordiglia. In redazione, Sara Milanese e Marianna Usuelli.

    Il giusto clima - 24-04-2024

  • PlayStop

    Quel che resta del giorno di mercoledì 24/04/2024

    I fatti più importanti della giornata sottoposti al dibattito degli ascoltatori e delle ascoltatrici. A cura di Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro

    Quel che resta del giorno - 24-04-2024

  • PlayStop

    Esteri di mercoledì 24/04/2024

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci Data di nascita: 6 ottobre 2003 (magazine domenicale di un’ora dalle 11.30 alle 12.30) Ogni giorno Chawki Senouci e Martina Stefanoni scelgono alcuni fatti che ritengono interessanti da segnalare agli ascoltatori e li propongono sotto forma di racconto, rubriche, reportage, piccole storie, interviste, approfondimenti e analisi. Essendo Esteri un magazine radiofonico i modi per “comunicare “ sono i titoli, un breve notiziario e i servizi lunghi. Il tutto inframezzato dai cosiddetti “intrusi” (notizie telegrafiche) e da stacchi musicali.

    Esteri - 24-04-2024

  • PlayStop

    Muoviti Muoviti di mercoledì 24/04/2024

    (145 - 527) Dove scopriamo la differenza fra ciechi e cechi. Che noi conoscevamo ma evidentemente qualcuno no. Con Marina Catucci da New York andiamo a raccontare come la rettrice della Columbia University per molti media italiani sia un rettore. Nella terza parte con l'avvocato Nino Grassi torniamo ad affrontare il problema del museo che si vorrebbe aprire a Cotronei dedicandolo a Steven Tyler e agli Aerosmith. Ma anche questa volta scopriamo che c'è qualche problema.

    Muoviti muoviti - 24-04-2024

  • PlayStop

    Playground di mercoledì 24/04/2024

    Canzoni dall'alternative e indie contro il fascismo. E 30x30 di Francesco Locane, BLUR!

    Playground - 24-04-2024

  • PlayStop

    Soulshine di mercoledì 24/04/2024

    1. “Initials B.B.” – Serge Gainsbourg 2. “Initials B.B.” – Iggy Pop 3. “50 Ways to Leave Your Lover” – Scott Bradlee's Postmodern Jukebox 4. “Posztmodern Gospel” – áRON, Szakonyi Milán, Sharay Reed 5. “Most élj!” – áRON, Szakonyi Milán 6. “Rational Man” – Kula Shaker 7. “The Big Decider” – The Zutons 8. “David Byrne Does Hard Times” – David Byrne 9. “United States of Division” – Prince 10. “Molly Malone” – Aerotrem 11. “Pink City” – CEYLON 12. “Coming Back To Me Good” – Kasabian

    Soulshine - 24-04-2024

  • PlayStop

    Jack di mercoledì 24/04/2024

    Ospite della puntata Toco che ci racconta Riviera con una bella intervista e tre brani live

    Jack - 24-04-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di mercoledì 24/04/2024

    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali che ha ospitato Daniela Campobello, docente di Zoolohia all' @Università di Palermo per parlare del Cuculo e delle sue stranezze, ma anche di @Rosario Balestrieri, del Gr Animali di Bianca Nogara Notarianni e scopriamo che Daniela voleva essere Cuculo

    Considera l’armadillo - 24-04-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di mercoledì 24/04/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 24-04-2024

Adesso in diretta