Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Martedì 7 aprile 2020

eurogruppo

Il racconto della giornata di martedì 7 aprile 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dall’analisi dei dati dell’epidemia di Vittorio Agnoletto al numero dei morti a Milano e il resto della Lombardia. Regione Lombardia e Governo provano a chiudere lo scontro sulla mancata creazione della zona rossa in provincia di Bergamo e Brescia, mentre vengono puntati i riflettori su quanto accaduto all’ospedale di Alzano Lombardo.
Il governo incontra il comitato tecnico scientifico per fare il punto sulla fase due, mentre dall’Istat arrivano previsioni fosche sull’economia in Italia e l’Eurogruppo cerca l’intesa. Infine i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

L’analisi di Vittorio Agnoletto sui dati dell’epidemia diffusi oggi

I numeri delle ultime 24 ore in Italia sono stati diffusi come ogni giorno dalla Protezione civile. Sono 3.039 i nuovi casi positivi, quasi 600 meno di quelli registrati ieri e individuati su un numero di tamponi più ampio. L’incremento del numero dei malati non è mai stato tanto basso da quasi un mese a questa parte, ha detto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli. I morti sono 604 più di ieri. Ma i guariti sono tanti, 1.555, il secondo dato più alto dallo scoppio dell’epidemia in Italia. E inizia a essere visibile il calo della pressione sulle strutture sanitarie: rispetto a ieri ci sono oggi 106 persone in meno ricoverate in terapia intensiva e 259 in meno nei reparti ordinari.
Finalmente sembra che si inizi a vedere una discesa nella curva“, ha commentato Giovanni Rezza dell’istituto superiore di sanità. Un discorso analogo ha fatto questa mattina anche il commissario straordinario Arcuri: “Le misure iniziano a dare i loro frutti, sarebbe imperdonabile non perseverare“, ha detto. La valutazione della situazione ad oggi con Vittorio Agnoletto:

 

Milano, cento morti al giorno e tanti malati a casa quanti i ricoverati

(di Claudio Jampaglia)

Le immagini delle file di bare al Policlinico come in molte Residenze per anziani è impressionante. L’onda dei decessi COVID-19 è arrivata a Milano, più di 100 morti al giorno nell’ultima settimana contro i 40 per così dire abituali. Gli obitori sono pieni ovunque, il centro di raccolta è al cimitero monumentale, cinque giorni e si procede alle esequie in assoluta solitudine. Ma quella dei morti è solo la punta dell’iceberg della diffusione del virus registrato da due a quattro settimane fa. La domanda per domani è quanto è diffuso il contagio a Milano e si è davvero iniziata la lotta sul territorio, l’unica strada per uscirne. Dai primi dati dell’ATS, sul monitoraggio attraverso i medici di base, i malati a casa sarebbero tanti quanti quelli ricoverati. Da uno studio prodotto autonomamente da 20 medici di base, sui loro 30mila pazienti, i “Covid evidenti” sarebbero più del 1,5%, proiettato sulla popolazione, poco meno di 30mila persone. La stima corretta dei sintomatici complessivi anche quelli con lievi forme, sarebbe dieci volte tanto il numero ufficiale. Gli a-sintomatici incalcolabili. Dalla stessa indagine emerge che l’88% dei Covid ammalati è stato o è ancora curato a casa. In ospedale ci vanno in pochi, non ne hanno bisogno oppure è l’ultima ratio. Per loro da una settimana ci sono le visite delle Unità speciali di continuità assistenziale, le uniche che possono andare a casa dei malati per visite e terapie specifiche. Cento visite al giorno. Da due giorni i medici di base possono prescrivere anche a distanza farmaci retrovirali e idrossiclorochina, a patto di trovarne in farmacia. Alcuni si organizzano facendo girare i saturimetri tra i pazienti. Per la prima volta i medici ci dicono che ritornano a telefonare pazienti anche con altre sintomatologie e sembra paradossale, ma questo è un segnale di speranza.

Mancata zona rossa a Bergamo e Brescia. Gallera: “Avremmo potuto farla noi”

(di Massimo Alberti)

Dopo giorni di scambi d’accuse, Regione Lombardia e Governo provano a chiudere lo scontro sulla mancata creazione della zona rossa in provincia di Bergamo e Brescia.
Avremmo potuto farla noi? Ho approfondito e affettivamente c’è una legge che lo consente” ha detto oggi l’assessore lombardo al welfare Giulio Gallera. Ieri sera in conferenza stampa era stato il Presidente del consiglio Conte a dire “Ce ne assumiamo tutta la responsabilità”. CONTINUA A LEGGERE

Alzano Lombardo. Perché l’ospedale fu riaperto nonostante i molti positivi?

(di Roberto Maggioni)

Ora che sappiamo per ammissione dei diretti interessati che la responsabilità politica della mancata zona rossa è sia del Governo che della Regione Lombardia è necessario andare all’origine del disastro della bergamasca.

Negli stessi giorni in cui venivano chiusi l’ospedale di Codogno e 10 comuni del lodigiano, l’ospedale di Alzano restava aperto nonostante avesse più casi di contagio di Codogno e già un morto con COVID-19: Ernesto Ravelli, pensionato di 84 anni di Villa di Serio. CONTINUA A LEGGERE.

La riunione tra il governo e il comitato tecnico scientifico

(di Anna Bredice)

La decisione spetta all’autorità politica“. Sembra ormai un mantra la frase che viene ripetuta da qualche giorno a questa parte dalla Protezione civile, dopo che il capo Angelo Borrelli aveva osato indicare maggio come inizio della fase due. Deciderà il governo, dice la Protezione civile, ma l’indicazione che arriva netta dal comitato tecnico scientifico è che è necessaria la massima gradualità nelle decisioni, soprattutto adesso, in questo passaggio delicato dove si scorge l’inizio di una discesa del numero dei contagi.
La riunione odierna tra Conte, i ministri e il comitato si è conclusa da poco, e l’unica notizia che è arrivata è proprio la sollecitazione del comitato scientifico al governo di invito alla “massima cautela altrimenti gli sforzi fatti finora saranno vanificati“.
Di conseguenza nessuno nella riunione si è sbilanciato né a chiedere e neanche ad indicare una data per iniziare la cosiddetta fase due, anche se mancano pochi giorni per definire un nuovo passaggio, visto che il decreto di massima restrizione finirà il 13 aprile.
Tra i ministri presenti c’era anche quello dello Sviluppo Economico Patuanelli e si sa che dalle aziende arriva una richiesta forte di poter ricominciare presto a produrre. Il governo dovrà dare risposte entro il fine settimana, sapendo però che dopo il 13 aprile ci saranno due altre festività, il 25 aprile e il Primo maggio e non si potrà correre il rischio di permettere le uscite da casa, in molti luoghi infatti di mare o verso i laghi, si stanno disponendo già i controlli nel fine settimana per chi potrebbe partire verso le seconde case.

Previsioni fosche sull’economia

(di Omar Caniello)
Uno shock generalizzato, senza precedenti storici, che rende difficile persino calcolare l’intensità degli effetti sull’economia reale”. È il giudizio espresso dall’Istat nella sua nota mensile sull’andamento dell’economia relativa al mese di marzo.
L’istituto di statistica è in grado di tracciare solo alcune indicazioni di massima. Ad esempio, ipotizza un calo di quasi 10 punti dei consumi nel caso il lockdown dovesse proseguire per altri due mesi (tutto maggio e giugno). Secondo l’Istat attualmente sono sospese le attività di 2,2 milioni di imprese (il 49% del totale, il 65% nel caso delle imprese esportatrici).
È invece uno studio di Unioncamere che prova a calcolare quanto la pandemia peserà in termini occupazionali nel nostro paese, 422mila occupati in meno nel 2020, la metà dei quali nel turismo. Anche in questo caso, scrive Unioncamere, “si tratta di uno scenario di crisi senza precedenti“.
Per capire la portata di quanto sta accadendo va sottolineato anche il crollo nel mese di marzo della ricerca di lavoro. In un articolo scritto da economisti della Banca d’Italia si calcola che la ricerca di lavoro on-line il mese scorso è crollata del 39%. Un ultimo dato, quello di Censis e Confcooperative: all’economia italiana occorreranno due anni per tornare ai livelli di Pil stimati fino a gennaio scorso, ovvero ai livelli pre-Coronavirus.

Coronavirus, l’Eurogruppo cerca l’intesa

(di Maria Maggiore)

Si discute da tre ore ormai, c’è adesso una pausa di un’ora ma poi la discussione rirpenderà. Un accordo sembra molto distante. La proposta più concreta all’Eurogruppo in corso rimane quella tedesca, supportata dai paesi del nord Europa, di far partire subito un piano di aiuti straordinari da 240 miliardi di euro elargiti dal meccanismo europeo di stabilità, il famoso Mes, con questa volta delle condizioni molto leggere per la restituzione del debito.
L’Italia blocca questa opzione considerandola non sufficiente e anche mortificante per i Paesi più colpiti dal coronavirus che si troverebbero in una posizione difficile anche dopo la crisi. Parigi è sulla stessa linea di Roma e anche il blocco del sud: Spagna, Portogallo, Grecia, Slovenia e Cipro. Sembra che il governo Conte potrebbe accettare una opzione Mes solo se nelle conclusioni dell’Eurogruppo di oggi venisse inserita la possibilità di accettare l’emissione di coronabond in un secondo tempo. Sarebbe solo una dichiarazione politica, ma di questo si tratta adesso, di non deludere il proprio elettorato in Italia, così come in Germania e in Olanda.
La Commissione UE, dal canto suo con la presidente Von der leyen, con i commissari Gentiloni e Breton spinge per la creazione di un Piano Marshall europeo, che potrebbe essere iniettato nel futuro bilancio dell’Unione a favore dei Paesi più indebitati per l’emergenza coronavirus. Sarebbe un grande successo per l’Europa, anche l’Europarlamento potrebbe così approvare questi aiuti, invece di decidere sempre a porte chiuse tra governi. Se non si raggiunge un accordo oggi, la parola passa ai Capi di Governo in un altro vertice straordinario, previsto tra due giorni.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 15/07 19:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 15-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 15/07 18:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 15-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 15/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 15-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 15/07/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 15-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Jazz in un giorno d'estate di martedì 15/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 15-07-2025

  • PlayStop

    Popsera di martedì 15/07/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 15-07-2025

  • PlayStop

    San Siro, i dubbi sulla data del vincolo spostano la decisione del Tar a mercoledì. Intervista all’avvocata Dini

    Il Tar della Lombardia oggi si è riunito per discutere la richiesta di sospensiva dell’operazione di vendita dello stadio di San Siro arrivata da Comitato Sì Meazza. Si attendeva una decisione in giornata ma i giudici si pronunceranno domani. La decisione del Tar lombardo segnerà il destino dell’operazione San Siro. Se i giudici non accoglieranno il ricorso la procedura di vendita andrà avanti con la tabella di marcia comunicata ieri dal sindaco di Milano Beppe Sala alla sua maggioranza, e cioè la vendita dello stadio entro il 31 luglio a tappe forzate. Se i giudici accoglieranno il ricorso scatterà invece la sospensiva del procedimento: tutto fermo nell’attesa di chiarire i dubbi sulla data del vincolo o sulla conformità del bando. Sulla data del vincolo il Comune dice che i 70 anni del secondo anello scatteranno il 10 novembre 2025, secondo il Comitato Sì Meazza i 70 anni sono già scattati, e hanno portato a supporto di questa tesi diverso materiale fotografico e documentale. Roberto Maggioni e Massimo Bacchetta ne hanno parlato a Popsera con l’avvocata del comitato Sì Meazza Veronica Dini che ha partecipato all’udienza al Tar.

    Clip - 15-07-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 15/07/2025

    quando torniamo a parlare di piante, ma questa volta in maniera più sentimentale che mai, con Replant-Milano, associazione che si occupa di piante abbandonate o buttate e trova loro nuovi padroni giardinieri. Prima però facciamo il punto sullo sfratto del Leoncavallo con Andrea Cegna. Da segnalare il grande ritorno al telefono di Francesca Carla. Seconda puntata con Vittoria in regia e Al1 su un'amaca.

    Poveri ma belli - 15-07-2025

  • PlayStop

    Almendra di martedì 15/07/2025

    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

    Almendra - 15-07-2025

  • PlayStop

    Rock is dead di martedì 15/07/2025

    Stagione XI - ep 7 - Ronald McNair

    Rock is dead - 15-07-2025

  • PlayStop

    Rock is dead di martedì 15/07/2025

    Stagione XI - ep 7 - Ronald McNair

    A tempo di parola - 15-07-2025

  • PlayStop

    Alberto Trentini, da otto mesi in carcere in Venezuela: il Governo deve attivarsi, chiede la madre del giovane

    Sono passati otto mesi da quando Alberto Trentini, operatore umanitario in Venezuela, è stato fermato e arrestato senza motivazione dalle autorità venezuelane mentre svolgeva il suo lavoro per una ong internazionale. Da quel giorno Trentini è in isolamento totale, senza contatti con l'esterno e con la sua famiglia. La madre del giovane chiede al Governo di attivarsi come ha fatto in altri casi. "In questo momento che Alberto è ancora in vita, è fondamentale il ruolo dell'informazione" queste le parole di Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21. Alessandro Braga ne ha parlato con il nostro collaboratore Lorenzo Marcandalli che segue quotidianamente la vicenda.

    Clip - 15-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di martedì 15/07/2025 delle 14:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 15-07-2025

Adesso in diretta