Approfondimenti

Carlo Galli: uscire dal Pd?

Carlo Galli è uno scienziato della politica prestato alla politica. Docente a Bologna, è entrato in Parlamento nel 2013, voluto da Pierluigi Bersani,  allora segretario del Pd.  Ora, in un’altra epoca, l’epoca di Matteo Renzi,  il Professore non è più a suo agio nella “Ditta”, nel partito in cui milita.  Galli sta pensando di lasciare. La sua decisione non è ancora maturata. Lo sarà, annuncia, tra pochi giorni. E se dovesse uscire, non sarebbe da solo. Con lui un pattuglia di deputati e senatori.

“Non è una decisione che si possa prendere a cuor leggero. Il punto è però questo: la direzione che ha preso il partito è una direzione contraria a quella di un partito di sinistra.  Sto valutando insieme ad altri se una correzione di rotta possa avvenire stando all’interno del partito, oppure se non sia meglio uscirne. Alcuni pensano che non si possa lasciare il Pd a Matteo Renzi perché sarebbe una sconfitta. Altri sostengono invece che l’abilità e il potere di Renzi siano tali da impedire qualsiasi riconquista del Pd da parte della minoranza interna. Si tratterebbe di giocare una partita tra Davide e Golia, ma di giocarla.”

C’è qualche fatto specifico che può far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra?

“Se fossero accettati nostri emendamenti sulla Legge di Stabilità e delle modifiche alla Legge Elettorale potremmo pensare di rimanere nel partito, ma mi sembra quasi impossibile che queste richieste vengano accettate”.

Legge di Stabilità. Si riferisce ai 3000 euro ?

“Certo. Dovrebbe ritornare il tetto del contante. E Matteo Renzi dovrebbe dire pubblicamente che queste modifiche verrebbero fatte perché è stata la sinistra interna a richiederlo. Non possiamo assistere ancora allo spettacolo di un premier che si presenta come distratto di fronte all’opinione pubblica sulla questione dell’Imu su castelli e ville e poi cambia idea, pone rimedio al danno senza però ammettere che quei cambiamenti arrivano perché è stata posta una questione politica da parte della’opposizione del Pd”.

E la legge elettorale?

“Niente fa pensare che i giochi vengano riaperti”.

Però l’ha chiesto anche Giorgio Napolitano. Renzi non darà ascolto all’ex Presidente della Repubblica ?

“Se non gli conviene, non lo farà”.

Lei ha detto che siete un gruppo di persone pronte a uscire. Quanti siete?

“Certamente non sono grandi numeri, altrimenti saremmo stati già raggiunti da emissari del Presidente del Consiglio per chiederci ragione della nostre scelte o per intavolare trattative. La nostra uscita non dovrebbe provocare problemi alla Camera, mentre al Senato qualche problema potrebbe sorgere. Comunque lì, a Palazzo Madama sono già pronte le truppe di rincalzo, quelle di Dennis Verdini”.

Si è scritto di cene al ristorante in cui voi avreste preparato l’uscita dal partito…

“Rivendico il diritto umano e civile di andare a cena. La cena di cui si parla era tra amici e non c’era alcun carattere decisionale. Certe scelte non le fai a tavola. Non ci sono tratti carbonari. Se qualche cosa succederà, accadrà alla luce del sole. Io i documenti politici non li scrivo a tavola. Sono emiliano e quindi per me la tavola è sacra. Sono un professore e quindi per me i documenti sono sacri”.

Ne ha già parlato con Pierluigi Bersani ?

“Non l’ho ancora fatto, ma lo farò appena possibile”.

Lui ha detto che non uscirà mai dalla “Ditta”…

“Ho una biografia diversa da quella di Bersani e non ho mai pensato a un partito come a una ditta. Ho trovato quella frase infelice, ma veritiera. Non ho avuto ancora l’occasione per parlargli, ma lo farò. Ne ho parlato ovviamente con Gianni Cuperlo.”

Ma lui esce o non esce?

“Chiedetelo a lui”.

Lei ha parlato di “società renziana”. Cosa è ?

“E’una società in cui c’è poca politica e quella poca la fa il capo attraverso una legittimazione che gli arriva dai media e che scavalca tutti i corpi intermedi, compreso il Parlamento. Una politica che viene gestista attraverso l’aiuto di collaboratori tecnici e che viene presentata come senza alternativa. Una politica che si esercita dall’alto e dal Centro, con la restrizione della partecipazione elettorale, con la prospettiva che la metà degli italiani rimane a casa nel giorno delle elezioni e che il vincitore venga eletto con la metà dei voti della metà degli aventi diritto al voto. Una politica che fa accettare tutti i parametri impliciti ed espliciti dell’Euro. Una politica che vuole evitare i grandi conflitti, i veri conflitti e che invece vuole creare dei pseudo conflitti, come quello con i gufi. Una politica basata sul fatto che nessuno possa avere la massa critica per scalzare il Pd”.

Quindi, che Grillo e Salvini siano avanti nei sondaggi, di poco sotto il Pd, non è un grosso problema per Matteo Renzi.

“Anzi. E’ tutto funzionale alla sua politica. Così può dire: avete visto? Non c’è alternativa a me. Diverso sarebbe avere un partito di sinistra. Servirebbe a portare via voti alla grande massa di astenuti e forse anche al Movimento Cinque Stelle”.

La sua, Professor Galli, sembra la possibile strategia di un uomo che abbia già deciso che strada prendere. Però non insisto sul chiedere se lascia o rimane nel Pd…

“Ecco, bravo.  Non insista”.

 

  • Autore articolo
    Michele Migone
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 04/12 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 04-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 04/12 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 04-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 04/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 04-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 04/12/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 04-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Musica leggerissima di giovedì 04/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 04-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di giovedì 04/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 04-12-2025

  • PlayStop

    Cult di giovedì 04/12/2025

    Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: il ciclo di incontri "L'invenzione dell'Europa" al Piccolo Teatro, in collaborazione con Laterza Editore; Giovanna Calvenzi sulla mostra per il 50° di Radio Popolare alla Fabbrica del Vapore; Tommaso Sacchi, assessore alla cultura di Milano, lancia la Prima Diffusa del 7 dicembre; Francesco Lattuada, dell'orchestra del Teatro alla Scala, introduce l'iniziativa per la difesa della cultura in piazza Scala il 7 dicembre; Andrea Cegna parla della giornata "Attacco alla Cultura" organizzata da SLC CGIL alla Camera del Lavoro il 5 dicembre; la rubrica di lirica di Giovanni Chiodi...

    Cult - 04-12-2025

  • PlayStop

    Pubblica di giovedì 04/12/2025

    L’Europa e il bellicismo crescente delle sue classi dirigenti. L’ultimo caso, quello dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e la postura aggressiva che dovrebbe tenere la Nato. Cosa possono fare il pensiero e la cultura della pace per contrastare l’escalation bellicista e la normalizzazione della violenza? Le risposte possono non essere quelle consuete, soprattutto perché in Occidente stiamo assistendo ad un cambio delle coordinate geopolitiche costruite negli ultimi ottant’anni. Un esempio. Il settimanale «The Economist» ha scritto nella sua rubrica di geopolitica «The Telegram» apparsa oggi sulle pagine online: «In Europa le preoccupazioni per l’inaffidabilità dell’America sotto Donald Trump stanno lasciando il posto a un timore più grande: che, pur presentandosi come il campione della civiltà occidentale, egli consideri ormai le democrazie occidentali reali come avversarie. “Nella Washington di oggi” - scrive il nostro editorialista di The Telegram - l’Europa “è spesso descritta con maggiore disprezzo rispetto alla Cina o alla Russia”. Pubblica oggi ha ospitato Donatella Della Porta, scienziata della politica, e Agostino Giovagnoli, storico.

    Pubblica - 04-12-2025

  • PlayStop

    E allora me ne vado: una lettera sui Cpr

    Nell'ultima puntata di 37e2 abbiamo letto la lettera di una persona che ha lavorato come in un Cpr, Centro di permanenza per il rimpatrio, e che con molta amarezza ha deciso di abbandonare il lavoro. La lettera ci è arrivata attraverso la Rete Mai più lager - No ai Cpr con cui siamo in contatto per raccontarvi cosa accade nei Cpr.

    37 e 2 - 04-12-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di giovedì 04/12/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 04-12-2025

  • PlayStop

    MATTEO MUZIO - SUPREMA INGIUSTIZIA

    MATTEO MUZIO - SUPREMA INGIUSTIZIA - presentato da Michele Migone

    Note dell’autore - 04-12-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di giovedì 04/12/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 04-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di giovedì 04/12/2025

    Il Congresso USA vuole capire chi ha dato l'ordine di uccidere i sopravvissuti a un attacco missilistico della Marina contro una presunta nave di narcos in acque internazionali: il ministro "della guerra" Pete Hegseth o l'ammiraglio Frank Mitch Bradley? In ogni caso è un crimine di guerra. L'ossessione per i narco e il Venezuela dell'amministrazione Trump analizzata da Antonella Mori, Capo Programma America Latina del ISPI. Roberto Festa commenta il ruolo e l'antipatia crescente anche tra i militari per il Segretario di Stato venuto dalla tv. Domani i giovani tedeschi scendono in piazza per dire no al ritorno della leva militare "volontario" (che poi se non bastano i volontari si passa al sorteggio) e circonderanno il Bundestag per ricordare ai parlamentari al voto che i giovani rivendicano il diritto all'obiezione di coscienza presente all'articolo 4 della Costituzione, come ci racconta Sebastiano Canetta, corrispondente del Manifesto da Berlino. House Europe, è una petizione europee per chiedere alla Ue di istituire il diritto al riuso degli edifici, contro la speculazione edilizia e per la valorizzazione del diritto alla casa e al ripopolamento dei centri storici, ce la racconta Giacomo Ardesio, architetto, cofondatore del collettivo Fosbury Architecture.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 04-12-2025

  • PlayStop

    Il nuovo codice dell'edilizia di Salvini: un maxi condono che lascia mano libera ai privati

    Oggi in consiglio dei ministri arriva il disegno di legge delega di revisione del Testo Unico sull’Edilizia. Il provvedimento contiene norme di semplificazione, digitalizzazione, rafforzamento del silenzio assenso per il rilascio di titoli edilizi e una sanatoria facilitata per gli abusi precedenti al 1967. Provvedimenti che il Governo dovrà poi attuare con decreti delegati entro 12 mesi. Per il portavoce dei Verdi Angelo Bonelli, che ha visionato il testo, con la norma del silenzio assenso si darà vita ad un nuovo e pericoloso “condono edilizio”. L'intervista di Viviana Astazi.

    Clip - 04-12-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di giovedì 04/12/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 04-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di giovedì 04/12/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 04-12-2025

Adesso in diretta