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Buon compleanno Bob Dylan: sarà il nostro artista della settimana

bob dylan compleanno

Oggi, lunedì 24 maggio, è il compleanno di Bob Dylan (sito ufficiale): uno importante, l’ottantesimo, e per questo tutto il mondo lo sta celebrando.

Lo fa anche Radio Popolare: questa settimana di musica la dedichiamo infatti a Dylan, che sarà quindi presente con le sue canzoni nelle nostre trasmissioni. In più, nella giornata del 2 giugno, trasmetteremo uno speciale in cui molti voci ci racconteranno il “loro” Dylan scegliendo ciascuna un album dallo sterminato repertorio del cantautore.

Per il GR di Radiopop Claudio Agostoni ha scritto questo intervento, che ripubblichiamo per intero. Happy Birthday Bob.

Oggi Bob Dylan compie 80 anni. Sulle spalle si porta decine di canzoni che non invecchieranno mai. Ma anche un’infinità di tour mondiali fatti di centinaia di date. Un Nobel per la letteratura, vinto nel 2016 per aver “creato una nuova espressione poetica nell’ambito della tradizione della grande canzone americana”. La sua storia la racconta lui stesso in un’autobiografia scritta tra un concerto e una stanza d’hotel. Nella sua infinita carriera Dylan è stato un cantautore folk, una rockstar, un provocatore e, ogni tanto, un eccentrico. Il suo personaggio pubblico fin dall’inizio è stato costruito su dichiarazioni enigmatiche, auto-protettive e su informazioni volutamente sbagliate. Persino il nome, Robert Zimmerman, è di fantasia. Negli anni degli esordi, ma talvolta anche quando era ormai una star, rivestiva la durezza da debolezza, non consentendoci di capire quale fosse il lato più vero. Le sue fonti sono numerose, come i suoi capolavori. La canzone politica di Woodie Guthrie. Il folk blues, ma anche il grande canzoniere americano. I surrealisti, il beat. Più tardi un po’ di psichedelia, la Bibbia e altre cose. Il risultato, per quanto vario – ballate, sermoni, canti epici o lirici – ha una sua compattezza di fondo. Sono le canzoni di Dylan, la poesia di Dylan. E le sue parole, per citare il poeta Bryan Adams, tagliano come un coltello.
Ovviamente per Radio Popolare è l’artista di questa settimana, e oltre a riascoltare nei prossimi giorni parecchie sue canzoni, il due giugno, oltre che la Repubblica, festeggeremo il suo compleanno con un lungo speciale. Nel 1964 in My back pages cantava: “Ero così vecchio a quei tempi: oggi sono più giovane”. Auguri eterno Bob…

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  • Autore articolo
    Niccolò Vecchia
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    1) “Il mondo non deve lasciarsi ingannare: a Gaza il genocidio non è finito”. Il nuovo rapporto di Amnesty International ci chiede di non voltare la faccia dall’altra parte. (Riccardo Noury - Amnesty Italia) 2) Negligenza e corruzione. Cosa c’è dietro l’incendio del complesso residenziale di Hong Kong costato la vita a decine di persone. (Ilaria Maria Sala, giornalista e scrittrice) 3) Stati Uniti, l’attacco di Washington potrà avere effetti a lungo termine sulle politiche migratorie dell’amministrazione Trump e sulla vita di migliaia di migranti. (Roberto Festa) 4) Francia, dall’estate 2026 torna il servizio militare volontario. Il presidente Macron ha annunciato oggi quello che sembra più che altro un segnale politico e strategico. (Francesco Giorgini) 5) Spagna, una marea di studenti e professori in piazza a Madrid contro i tagli alle università pubbliche. La regione della capitale, guidata dalla destra, è quella che spende meno per gli studenti in tutto il paese. (Giulio Maria Piantedosi) 6) World Music. Entre Ilhas, l’album che celebra diversità e affinità musicali degli arcipelaghi della Macaronesia. (Marcello Lorrai)

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    A oltre un mese dall’annuncio del cessate il fuoco nella striscia di Gaza, le autorità israeliane stanno ancora commettendo il crimine di genocidio nei confronti della popolazione palestinese. Un nuovo rapporto di Amnesty International, che contiene un’analisi giuridica del genocidio in atto e testimonianze di abitanti della Striscia di Gaza e di personale medico e umanitario, evidenzia come Israele stia continuando a sottoporre deliberatamente la popolazione della Striscia a condizioni di vita volte a provocare la sua distruzione fisica, senza alcun segnale di un cambiamento nelle loro intenzioni. Martina Stefanoni ne ha parlato con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.

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    Poveri ma belli di giovedì 27/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Stuart Murdoch: "Il mio primo romanzo non è una biografia, ma racconta la mia storia e la storia della mia malattia"

    Il leader dei Belle & Sebastian racconta "L'impero di nessuno", il suo libro d'esordio, ai microfoni di Volume. Un libro che lui stesso definisce di autofiction: "La maggior parte delle cose che accadono a Stephen, il protagonista, sono successe anche a me". 10 anni fa, Murdoch aveva scritto una canzone con il medesimo titolo: "Il romanzo tocca gli stessi temi: Stephen ha un'amica del cuore, Carrie, entrambi hanno la stessa malattia e si sostengono e ispirano a vicenda". La malattia è l'encefalomielite mialgica: "Mentre scrivevo immaginavo il mio pubblico, e il mio pubblico era il gruppo di supporto per l’encefalomielite che frequentavo negli anni Novanta. Immaginavo di scrivere per loro, e questo mi ha aiutato a trovare il tono giusto". Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia a Stuart Murdoch.

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    Il 7 dicembre la Scala apre la stagione con l’opera censurata da Stalin

    Nel cinquantenario della morte di Šostakovič il Teatro alla Scala inaugura la Stagione con il suo capolavoro Una lady Macbeth del distretto di Mcensk, tratto dal racconto di Nikolaj Leskov in cui una giovane sposa con la complicità dell’amante uccide il marito e il tirannico suocero, ma viene scoperta e finisce per suicidarsi in Siberia, tradita da tutti. Dopo il debutto a San Pietroburgo, l’opera, che avrebbe dovuto essere il primo capitolo di una trilogia sulla condizione della donna in Russia, ebbe enorme successo in patria e all’estero. Stalin assistette a una rappresentazione a Mosca nel 1936; due giorni dopo apparve sulla Pravda la celebre stroncatura dal titolo “Caos invece di musica” con cui il regime metteva all’indice l’opera e il compositore. Anni dopo Šostakovič preparò una nuova versione che andò in scena a Mosca nel 1963 con il titolo Katarina Izmajlova, dopo che il sovrintendente Ghiringhelli aveva invano cercato di ottenerne la prima per la Scala. Oggi il Teatro presenta la versione del 1934 con la direzione del M° Chailly e il debutto del regista Vasily Barkhatov. Ascolta Riccardo Chailly nella presentazione dell’opera.

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