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Aggressioni fasciste, è tempo di reagire

Dopo l’aggressione squadrista dei nazifascisti del “Veneto Fronte Skinhead” -l’irruzione a una riunione della rete antirazzista “Como Senza Frontiere“, la lettura di un comunicato e la registrazione di un video imposti con la forza dell’intimidazione– le Istituzioni, lo Stato, devono fare una cosa: reagire e reprimere.

La Digos di Como ha denunciato alcuni degli assalitori per violenza privata, e questa è una buona notizia.

Auspichiamo che sia solo il primo passo.

I fascisti sono grande in crescita, nelle loro formazioni più disparate: si prendono le piazze, diventano protagonisti dei media, hanno successo sui social network, ottengono crescente consenso politico nelle urne e tra i giovani.

Anche le formazioni più estremiste e radicali, da Casapound a Forza Nuova al Veneto Fronte Skinheads, sentono che le loro posizioni vengono via via sdoganate dalla politica cosiddetta ufficiale, quella presentabile che, a partire dall’immigrazione, usa parole che un tempo sarebbero state tabù. Un esempio soltanto: la “sostituzione etnica” di cui parla Salvini.

I fascisti e i nazisti si sentono sempre più forti, a fronte della timidezza e dei timori di chi dovrebbe dare risposte decise e di una propaganda incessante che crea terreno fertile tra l’opinione pubblica.

Per questa ragione, la denuncia della Digos a Como è necessaria ma non sufficiente.

Occorre un’azione rapida della magistratura. Occorre una presa di posizione del Ministero dell’Interno. Occorrono leggi più severe e l’applicazione senza indugi delle leggi e dei regolamenti esistenti.

Ma tutto questo non sarà sufficiente se non ci saranno, allo stesso tempo, una reazione della politica e una reazione sociale che si oppongano alla propaganda e alla violenza fasciste. In queste ore, mentre gli investigatori denunciano gli appartenenti a Veneto Fronte Skinhead, il sindaco di Como, Mario Landriscino, eletto come indipendente in una lista di centrodestra a forte influenza leghista, tace. A denunciare rimangono l’Anpi, la Cgil, il Pd e le altre formazioni di sinistra. Soli, con il rischio di rimanere isolati.

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

    Clip - 01-07-2025

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    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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