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L’ultima stagione di The Marvelous Mrs. Maisel

Abbiamo fatto conoscenza con Midge Maisel nel 2017: nel primo episodio di The Marvelous Mrs. Maisel, serie originale Amazon Prime Video, una giovane e impeccabile casalinga ebrea nella New York di fine anni 50 veniva mollata dal marito secondo il più trito dei cliché – lui aveva una storia con la sua segretaria – e, alticcia e disperata, decideva di salire sul piccolo palco di un club del Greenwich Village, rivelando a tutti (soprattutto a se stessa) di possedere un incredibile talento per la comicità. Ora, nella primavera del 2023, arriva su Prime Video la quinta e ultima stagione delle sue avventure: nel suo mondo è ormai l’inizio degli anni 60, e Midge è una persona per molti aspetti completamente diversa da quella dell’episodio pilota, ha capito di desiderare una carriera nella stand-up comedy e di essere pronta a qualsiasi sacrificio pur di raggiungere il successo; contemporaneamente l’amica e manager Susie Myerson si è trasformata da barista di un localaccio del Village ad apprezzata talent scout, e come influenzati dal “risveglio” della protagonista anche i memorabili personaggi di contorno hanno intrapreso strade nuove e sempre meno conformiste: l’ex marito Joel ha aperto un proprio club, il padre di Midge Abe ha abbandonato il posto da professore per diventare critico teatrale, la madre Rose ha messo su un’attività sotterranea di organizzazione di matrimoni. Midge, però, non ha ancora raggiunto il suo obiettivo, anzi: nelle scorse stagioni, anche suscitando una certa frustrazione da parte degli spettatori più impazienti, l’abbiamo vista diverse volte inciampare e perfino autosabotarsi, esser costretta a ritornare sui propri passi, farsi assalire dai dubbi, e soprattutto scontrarsi ripetutamente contro un sistema e una società che per le donne non prevedono altra strada che nozze e maternità. The Marvelous Mrs. Maisel, o La fantastica signora Maisel secondo la traduzione italiana, è stata una delle serie più importanti degli ultimi anni: a idearla Amy Sherman-Palladino, già autrice di Gilmore Girls, (in Italia Una mamma per amica), una delle serie di maggior successo anche nel nostro paese nei primi anni Duemila. Con il marito Daniel Palladino, produttore, forma una coppia artistica dalla voce e dallo stile inconfondibili, la cui creatività è pienamente sostenuta dalle infinite risorse economiche degli Amazon Studios: i costumi e le scenografie di The Marvelous Mrs. Maisel non solo riportano in vita una New York d’epoca (e la serie è girata proprio nella Grande mela), ma la colorano di una meraviglia sfavillante, e la sensibilità musical di Amy Sherman-Palladino (che, prima di darsi alla scrittura televisiva, è stata una ballerina) confeziona sequenze grandiose, coreografate al millimetro, pianisequenza lunghi ed elaborati, incalzati dai tradizionali dialoghi veloci e ritmati che da sempre sono il segno distintivo dell’autrice. Nella quinta stagione, con grande consapevolezza, i coniugi Palladino fanno però anche qualcosa di totalmente nuovo, cioè iniziano a giocare con i piani temporali: fin qui la storia di Midge è stata narrata in ordine cronologico, ma in questi ultimi nove episodi si aprono tantissime finestre sul futuro (gli anni 70, gli anni 80, perfino i 90), svelandoci in modo sorprendente e mai scontato il destino di Midge e di tutti gli altri. Rivelare che la nostra eroina ha raggiunto l’agognata celebrità non è uno spoiler (lo scopriamo quasi subito nell’incipit di stagione) né una sorpresa, perché che ce l’avrebbe fatta, in fondo, l’abbiamo sempre saputo, ma sono il come e le conseguenze a essere interessanti, oltre al racconto, sempre centrale, della relazione tra lei e Susie. L’idea di fondo dei Palladino, per questa stagione d’addio, è anche quella di celebrare il mondo dello spettacolo e della comicità, e ancor più nello specifico quello della comicità televisiva: nel “presente” della serie, cioè appunto i primi anni 60, Midge trova lavoro come sceneggiatrice in un programma della NBC, il fittizio Gordon Ford Show ispirato però esplicitamente al Tonight Show di Johnny Carson, fondamentale per la tv americana. E così The Marvelous Mrs. Maisel ci porta dietro le quinte della tv agli albori, e dentro le misteriose writers’ room, le stanze degli sceneggiatori, mostrandoci con la solita brillantezza un aspetto dello showbiz che raramente sta sotto i riflettori. In altri momenti, poi, compaiono una finta sitcom in bianco e nero e un’immaginaria puntata di 60 Minutes, altro programma fondamentale del piccolo schermo a stelle e strisce, il modo, per una grande serie tv, di chiudere un cerchio con la storia del suo medium. Siamo certi che la signora Maisel ci mancherà, ma non possiamo che esser grati ad Amy Sherman Palladino per averci salutato nel modo migliore: come direbbe Midge, thank you, and goodnight!

  • Autore articolo
    Alice Cucchetti
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    “Gaza City brucia di fronte al suo mare”. Israele lancia l’offensiva di terra sulla città

    L’esercito israeliano ha lanciato questa notte l’invasione di terra su Gaza City. Da ieri i carri armati sono entrati nel cuore della principale città della striscia, e i bombardamenti hanno colpito senza sosta strade, case, infrastrutture. Da questa mattina, i morti sono 89. Centinaia di migliaia di persone vivono ancora nella città. Migliaia di persone stanno invece cercando di fuggire, in un esodo verso un sud che non ha più spazio per ospitarli. Il servizio di Valeria Schroter.

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    Esteri di martedì 16/09/2025

    1) “Gaza brucia di fronte al suo mare, testimone della sua tragedia”. L’esercito israeliano ha lanciato l’offensiva di terra sulla principale città della striscia. L’esodo in mezzo alle bombe. Quasi 90 i morti da questa mattina. (Valeria Schroter) 2) Israele come Sparta. Mentre l’ONU stabilisce che quello in corso a Gaza è genocidio, Netanyahu ammette l’isolamento internazionale e dipinge un futuro di autarchia e guerra permanente. (Anna Foa, Eric Salerno) 3) Gli Stati Uniti continuano a colpire il Venezuela. Trump punta a rovesciare il regime di Maduro con la scusa della lotta al narcotraffico. (Alfredo Somoza) 4) Cinquant’anni fa l’indipendenza della Papua Nuova Guinea. Il paese oggi è vittima della maledizione della ricchezza e rischia di finire ostaggio di un nuovo braccio di ferro tra occidente e Cina. (Chawki Senouci) 5) Spagna, l’estrema destra torna a riunirsi a Madrid. Il primo passo verso una grande alleanza di tutte le destre europee. (Giulio Maria Piantadosi) 6) Rubrica Sportiva. Julia Paternain, la maratoneta uruguayana entra nella storia vincendo la prima medaglia ai mondiali di atletica per il paese sudamericano. (Luca Parena)

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    “E’ stato bello rendersi conto che la figura di Woodie Guthrie è ancora molto viva anche fuori dagli Stati Uniti”, racconta Sarah Lee, nipote dell’icona folk americana. “Le problematiche di cui cantava lui ottant’anni fa sono ancora attuali”, riferendosi al tema dell’immigrazione e alla difficile situazione al confine con il Messico. Con la sua musica Woody Guthrie "affrontava un concetto molto basilare di umanità e speranza, ovvero il trattare le persone come persone, aiutandosi a vicenda nei momenti di difficoltà": lo stesso messaggio che ora le Guthrie Family Singers vogliono portare avanti. Ascolta l’intervista di Elisa Graci alle Guthrie Family Singers.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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