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Riscaldamento globale e sicurezza alimentare: la crisi del latte in India

Latte India ANSA

Tra i molti settori industriali colpiti dalla crisi climatica, c’è anche quello della produzione casearia. L’aumento delle temperature e dei livelli di umidità impatta fortemente sulla salute delle mucche, riducendone l’appetito, il peso e la fertilità. Il problema sta influendo sulla produzione di latte e derivati in tutto il mondo. La scorsa settimana negli Stati Uniti, in Kansas, sono morti migliaia di bovini a causa delle temperature record che hanno raggiunto i 37 gradi, aggravate dall’umidità.

Ma è in India che questo problema potrebbe avere le conseguenze più gravi sull’economia e soprattutto sulla sicurezza alimentare del secondo Paese più popoloso del mondo. Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Lancet, la produzione potrebbe diminuire del 25% entro il 2085 nelle zone più calde del Paese.

Negli anni ’70 l’India ha cominciato a importare e incrociare bovini provenienti dall’estero con specie locali. Una mossa che ha permesso al Paese di diventare uno dei principali produttori di latte del mondo e a contribuire per il 23% alla produzione globale. Tra il 2020 e il 2021 l’industria casearia indiana ha prodotto quasi 210 milioni di tonnellate di latte.

L’aumento delle temperature però mette a rischio tutto il sistema produttivo perché proprio la varietà di bovini che ha permesso all’India di diventare un leader mondiale dell’industria casearia sembrerebbe essere anche quella più vulnerabile alle ondate di calore degli ultimi anni. I ricercatori che stanno studiando l’impatto della crisi climatica sui bovini hanno dimostrato infatti che la razza locale sarebbe più resistente. Molti allevatori stanno ora considerando l’idea di ricominciare ad allevare bovini autoctoni.

Tra le possibili soluzioni per respingere le ondate di calore e ridurre lo stress termico, ci sarebbero anche stalle progettate con ventilatori e irrigatori per mantenere al fresco gli animali, ma solamente i grandi allevamenti intensivi possono permettersi questo tipo di infrastrutture. In India però circa i due terzi del latte è prodotto da piccoli allevatori, già soffocati dalla crescente deregolamentazione che ha interessato il settore in anni recenti.

Nell’industria casearia sono attualmente impiegati 80 milioni di indiani che rischiano di subire gli effetti devastanti della peggior crisi climatica del Paese. A maggio nella capitale Delhi, le temperature hanno raggiunto i 49 gradi, superando abbondantemente il record di 45,6 gradi registrato nel 1941.

di Eleonora Panseri

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