Approfondimenti

La protesta degli studenti, i lavori per la federazione moderata in vista delle elezioni e le altre notizie della giornata

protesta studenti ANSA

Il racconto della giornata di venerdì 4 febbraio 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Gli studenti di tutta Italia sono tornati in piazza oggi dopo le manifestazioni per ricordare Lorenzo Parelli che una settimana fa sono state caricate dalla polizia. La disgregazione del centrodestra sta portando alla creazione di nuove formazioni politiche che guardano al centro, ma per diventare il vero ago della bilancia serve un’altra legge elettorale di tipo proporzionale. Ha fatto di nuovo arrabbiare un po’ tutti il Ministro della Pubblica Istruzione Brunetta, che in un’intervista ha di nuovo usato frasi offensive verso chi lavora da remoto. I vigilanti privati hanno iniziato da qualche tempo a cacciare le associazioni di solidarietà che distribuiscono cibo alla stazione Termini di Roma, avvalendosi del supporto dell’esercito o delle forze dell’ordine. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

La protesta degli studenti: “Siamo una generazione che chiede ascolto”

“Siamo una generazione che chiede ascolto”. Lo hanno scritto su striscioni, cartelli, lo hanno gridato in diverse città: gli studenti, che sono tornati in piazza, dopo le manifestazioni per ricordare Lorenzo Parelli, che una settimana fa sono state caricate dalla polizia.

(di Andrea Zighetti)

La nostra generazione chiede di essere ascoltata da prima della pandemia. Chiedevamo a una classe politica che non ci capisce una scuola migliore e sicura, più attenta alle nostre esigenze, chiedevamo una società più inclusiva, più attenzione alle disuguaglianze, al cambiamento climatico.

 Poi è arrivato il COVID e abbiamo cambiato completamente approccio alla vita, consapevoli che siamo noi più di tutti a subire le conseguenze di questa pandemia. Abbiamo smesso di andare a scuola e di vedere gli amici. Sono arrivati i vaccini e siamo stati i primi a farlo.

 Siamo rimasti a guardare mentre le regole cambiavano continuamente, abbiamo aspettato direttive per le scuole, che non sono arrivate in tempo. I professori non ci possono preparare per un esame in quattro mesi. Per le università non sono mai arrivate direttive precise, il che implica solo più confusione. 

Il problema è che nonostante le richieste, il ministro Bianchi non ha mai ricevuto le associazioni studentesche, nessuno ci ha ascoltati. Anzi, ci hanno colpevolizzati. Quando abbiamo avuto la possibilità di tornare alla nostra vita, la politica ci ha incolpati dei contagi, e ha iniziato una ferrea lotta alla movida che ancora continua. Senza la possibilità di sfogarci e di distrarci da questa situazione, frustrazione e rabbia sono solo aumentate.

 La realtà è che noi giovani siamo consapevoli dell’importanza che abbiamo e siamo stanchi di vedere gli altri decidere per noi. Specialmente quando queste decisioni hanno portato a un mondo del lavoro che cade in pezzi. La disoccupazione giovanile in italia è al 28% e molti di quelli che lavorano lo fanno con contratti da un paio di mesi o da stagisti: 250 euro al mese per 8 ore di lavoro al giorno.

La morte di Lorenzo Parelli è la goccia che fa traboccare il vaso. Ora torniamo in piazza e Si, siamo arrabbiati, frustrati e stanchi. Ma siamo anche pieni di speranza e di voglia di lottare, per un mondo più sostenibile e egualitario. Dovreste lasciarcelo fare, o almeno provare ad ascoltare ed attuare le nostre idee.

Le voci della generazione Dad si levano da Torino a Palermo

“La morte di Lorenzo Parelli è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, dopo anni in cui nessuno ci ha ascoltato. Siamo arrabbiati, frustrati e stanchi. Ma anche pieni di speranza e di voglia di lottare, per un mondo più sostenibile e egualitario”.

 Da Torino a Palermo, da Milano a Roma, oggi è stata la giornata delle manifestazioni in molte città italiane della generazione Dad, quella ignorata dalla politica e considerata carne da precariato dall’economia. 

Oggi, per fortuna, per gli studenti niente manganellate.


 

La nuova federazione moderata ha bisogno di un’altra legge elettorale

(di Anna Bredice)

I conflitti nel centrodestra con la fallimentare candidatura di Elisabetta Casellati, il distacco di Forza Italia e la rabbia di Giorgia Meloni nei confronti di Salvini stanno disgregando il centrodestra, portando alla creazione di nuove formazioni politiche, molte, forse troppe guardano al centro, che si riempie di conseguenza di aspiranti leader. Pierferdinando Casini oggi è andato a trovare Berlusconi. Non è il ritorno a casa di chi secondo il Cavaliere ha tradito per andare a sinistra, è ancora troppo presto, ma Casini è stato il candidato per qualche ora di tutti i gruppi di centro in Parlamento. Il suo nome non è decollato, Salvini ha messo il veto, ma ora quell’insieme di sigle che vogliono unirsi per le prossime amministrative e soprattutto per le elezioni politiche, fa gola anche a Berlusconi. Forza Italia ha rotto con gli alleati di destra, il Quirinale è stato l’ultimo colpo, ma da tempo il partito di Berlusconi faceva fatica a seguire una destra, soprattutto nel governo Draghi, che si sviluppa in una competizione sovranista tra Salvini e Meloni. E ora Berlusconi annuncia di voler creare una federazione moderata andando a pescare al centro, dove alcune forze si stanno già organizzando e anche hanno trovato un nome, “Italia al centro”, un contenitore in forma di federazione e come gruppo in Parlamento dove dovrebbero confluire Italia Viva di Renzi e Coraggio Italia di Toti, che alla Camera dei Deputati raggiungeranno una quarantina di deputati. Forza Italia quindi dovrebbe guardare in quella direzione se, come dice Berlusconi, vuole diventare il traino di una aggregazione moderata, allontanandosi da Salvini, il quale deve decidere cosa vuole fare della Lega, riportarla verso una competizione continua con Giorgia Meloni o avvicinarsi all’area più governista del partito. Le politiche sono il traguardo a cui però questi partiti di centro dovrebbero arrivare con un’altra legge elettorale di tipo proporzionale, per diventare il vero ago della bilancia.

Lo smart working e il “far finta di lavorare” di Brunetta: quando il cambiamento fa paura

(di Massimo Alberti)

Ha fatto di nuovo arrabbiare un po’ tutti il Ministro della Pubblica Istruzione Brunetta, che in un’intervista ha di nuovo usato frasi offensive verso chi lavora da remoto: “Chiusi a casa, con il telefonino sulla bottiglia del latte e a far finta di lavorare”, le parole del Ministro. Nonostante i dati lo smentiscano, sottolineando un aumento della produttività: dell’1,3% nel 2020 in piena pandemia secondo l’istat, intorno all’8%, secondo le prime stime di alcuni centri studi privati, nel 2021. Il ministro del lavoro Orlando ha replicato che “lo smart working non va demonizzato”, mentre i sindacati hanno ricordato che “è stato proprio col lavoro agile che si è potuto affrontare la pandemia e tenere in piedi il Paese”.
C’è un dibattito serio sullo smart working, e poi c’è Brunetta che ci ricorda perché l’Italia sia ultima in Europa. Un misto di ideologia del controllo, luoghi comuni beceri ed offensivi, un modo di pensare fuori dal tempo. Che passa dalla, soprannominata con sarcasmo, economia del tramezzino, il fatto di spendere soldi nei bar del centro per pause pranzo care e spesso di scarsa qualità, come se nelle città non esistessero quartieri che, anche grazie allo smart working – che, è bene ricordarlo, non significa solo lavoro da casa – hanno ripreso vita. Al telefonino sul bicchiere del latte. Offensivo verso tutte quelle persone che in questi mesi hanno fatto salti mortali per tenere insieme lavoro e casa. Dove il lavoro da remoto ha a volte risolto problemi, a volte li ha aggravati. Nel dibattito serio c’è una maggioranza di lavoratori europei che vorrebbe proseguire, in forme totali o miste, anche dopo la pandemia. Nel dibattito serio c’è la conciliazione di tempi di vita, famiglia e lavoro, i pro ed i contro, il diritto alla disconnessione, la produttività che migliora, i costi ed i risparmi, gli accordi che anche in Italia governo, imprese e sindacati hanno dato una cornice di riferimento a lavoratori ed imprese. E le stesse circolari del governo che invitano ad usare questo strumento. “È un cambiamento, magari fa paura. Ma le istituzioni devono anche essere capaci di farlo”, commenta Alfredo ferrante, del sindacato di dirigenti pubblici Unadis.

I vigilanti privati contro le associazioni che distribuiscono cibo alla stazione Termini di Roma

Stavano portando un pasto caldo e coperte a cinque persone senza dimora quando sono stati bloccati dai carabinieri, che hanno identificato alcuni volontari. I vigilanti privati hanno iniziato da qualche tempo a cacciare le associazioni di solidarietà che distribuiscono cibo alla stazione Termini di Roma, la settimana scorsa affiancati dall’esercito, ieri sera dai carabinieri. “Sporcano e disturbano le attività commerciali” – era stata la motivazione ufficiale.
Mauro Terzoni è un volontario della Casa Famiglia Lodovico Pavoni, che da anni dedica il proprio tempo ad aiutare i poveri. Ci ha raccontato che cosa è successo ieri sera:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Sono tornati sotto i 100mila i nuovi casi di COVID. Oggi 99.500 con un tasso di positività all’11,2%, in lieve calo rispetto a ieri. Si confermano in discesa anche i ricoveri, mentre resta alto il numero di vittime: 433 quelle registrate nelle ultime 24 ore. 48 di queste risalgono però ai giorni scorsi e sono state comunicate solo oggi dalle regioni Campania e Sicilia.
“La decrescita dei casi di Covid è evidente ma ci vuole ancora prudenza”, ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro presentando i dati del monitoraggio settimanale. Dati che sembrano ormai confermare il superamento del picco. Negli ultimi 7 giorni i nuovi positivi sono calati del 25%. In calo anche l’incidenza dei contagi con 1.300 nuove infezioni su 100mila abitanti nell’arco di una settimana, mentre 15 giorni fa eravamo a più di 2mila. L’unica Regione che cambierà colore da lunedì sono le Marche, che passano in arancione.
E oggi all’Ospedale Spallanzani di Roma è stato curato il primo paziente con la pillola antivirale Paxlovid. Si tratta di un uomo di 54 anni, con malattia cardiovascolare e COVID-19, sintomatico da 3 giorni.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 16/09 12:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 16-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 16/09 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 16-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 16/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 16-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 16/09/2025 delle 07:16

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 16-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Cult di martedì 16/09/2025

    Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: il regista Gianfranco Rosi sul suo film "Sotto le nuvole"; Emanuela De Rocco introduce il movimento "La scuola per la Palestina" e le future iniziative; Flavio Parisi sul suo libro "Tokyo è una grande cucina" (UTET); la rubrica ExtraCult a cura di Chawki Senouci...

    Cult - 16-09-2025

  • PlayStop

    Pubblica di martedì 16/09/2025

    Pubblica, mezz’ora al giorno di incontri sull’attualità e le idee con Raffaele Liguori

    Pubblica - 16-09-2025

  • PlayStop

    Speciale Freedom Flotilla - 16/09/2025 - ore 10:36

    Omaggio ai pionieri della Freedom Flotilla, sorella maggiore della Global Sumud Flotilla, pionieri tra i quali c'era Vittorio Arrigoni, riusciti nel 2008 ad arrivare a Gaza via mare. Materiale del nostro archivio raccolto e montato da Virginia Platini. Buon ascolto!

    Gli speciali - 16-09-2025

  • PlayStop

    GIANLUCA GRIMALDA - A FUOCO!

    GIANLUCA GRIMALDA - A FUOCO! - presentato da Marianna Usuelli

    Note dell’autore - 16-09-2025

  • PlayStop

    MILANO, VENDITA DELLO STADIO: TEMPI SUPPLEMENTARI?

    Stringono i tempi nella procedura di vendita dello stadio Meazza. Nel giro di pochi giorni è prevista la delibera di Giunta e il voto in Consiglio comunale per autizzarla. In una procedura che sembra quasi gia scritta, nelle ultime ore appare qualche fatto nuovo: un'assemblea molto partecipata a Milano, una proposta per prendere più tempo, il ritorno alla carica di chi chiede un referendum per decidere. In zona Cesarini potrebbero decideresi i tempi supplementari? Ospiti: Roberto Maggioni, redazione locale di RP; Franco D'Alfonso, Centro Caldara di Milano, estensore della proposta; Gabriele Mariani, Comitato Referendum per San Siro; Bruno Ceccarelli, Pd Milano, Commissione urbanistica; Lia Quartapelle, parlamentare Pd. In studio Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 16-09-2025

  • PlayStop

    Caso Kirk: "Il Governo vuole creare un clima di paura" dice Benedetta Tobagi

    “Quelle che arrivano dalla maggioranza sono delle sciocchezze, che sarebbero grottesche se non fossero pericolose perché tradiscono una chiara volontà di creare un clima di paura e di allarme, criminalizzando tutta la galassia dell’opposizione”. Così Benedetta Tobagi, intervistata da Luigi Ambrosio all'Orizzonte delle Venti, sui reiterati attacchi del Governo alle opposizioni accusate di fomentare la violenza. “Anche per ciò che porto nel mio nome, l’Italia ha nella sua storia una sinistra antifascista e democratica che non è mai stata violenta. Figure come mio padre e Aldo Moro sono state colpite addirittura dal terrorismo di sinistra. Questa è la storia che vergognosamente Meloni, Tajani e Salvini non riconoscono e che, invece, deve essere la nostra forza”.

    Clip - 16-09-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di martedì 16/09/2025

    In diretta dall'Ucraina Sabato Angieri ci racconta delle profonde differenze che ormai segnano il paese tra territori in guerra e retrovie, di chi non vuole andarsene nonostante la guerra abbia distrutto spazi e vite e di come il fronte insista da due anni sugli stessi campi. Gianpaolo Scarante, docente all'Università di Padova ed ex-diplomatico analizza lo scontro verbale tra Russia e Nato e invoca il ritorno della ragione per evitare una escalation dei fatti. Emanuele Valenti ci aggiorna sull'entrata dei carri armati a Gaza City dopo giorni di bombardamenti mirati a distruggere tutti i palazzi principali della città per forzare la popolazione ad andarsene. Ma la popolazione non ha nessun posto dove andare. E anche chi avrebbe un visto di studio in Italia non riesce a uscire dall'inferno della Striscia lo raccontano le voci di alcuni degli studenti palestinesi che hanno vinto una borsa di studio nelle università italiane. Molti di loro hanno diffuso appelli sui social per chiedere di fare pressione sulle autorità italiane affinché organizzino la loro evacuazione immediata. Sentiamo le loro voci e ci spiega come stanno, chi sono e perché non si riesce ad aprire un corridoio umanitario per loro Stefano Simonetta, Prorettore ai Servizi agli Studenti e al Diritto allo Studio della Università Statale di Milano.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 16-09-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di martedì 16/09/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 16-09-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di martedì 16/09/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 16-09-2025

Adesso in diretta