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Nuova aggressione fascista contro le Ong

Oggi ancora una volta un gruppo di militanti fascisti ha organizzato una aggressione contro chi aiuta i migranti.

A Prato un gruppo di appartenenti a Movimento nazionale e Gioventù identitaria ha interrotto il Festival Mediterraneo Downtown, organizzato dalla Ong Cospe, facendo irruzione durante un convegno al grido di “Ong scafiste”.

Una provocazione violenta che avviene due giorni dopo l’episodio di Roma, dove Forza Nuova ha occupato la sede dell’Oim, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.

E’ il risultato della campagna di discredito e di odio verso chi salva le vite dei migranti in mare. Prima le dichiarazioni del Procuratore di Catania Zuccaro sulle Ong, poi la definizione di “Taxi del Mediterraneo” affibiata alle Ong dal deputato del M5S Luigi di Maio, poi gli attacchi del segretario della Lega Nord Matteo Salvini e la campagna mediatica.

Eppure, finora tutte le autorità hanno smentito i presunti rapporti di convenienza tra organizzazioni che soccorrono i migranti e i trafficanti di persone.

Abbiamo intervistato Anna Meli del Cospe e ci ha raccontato cosa è accaduto a Prato:

“Avevamo ripreso i lavori nel pomeriggio per un incontro sulla geopolitica nel Mediterraneo quando, dopo una decina di minuti, hanno fatto irruzione una quindicina di persone. Hanno aperto uno striscione con scritto “Ong mercanti di uomini” urlando “Ong scafisti”, facendo saluti romani e interrompendo in maniera violenta quello che stava accadendo“.

“Abbiamo tentato di placare gli animi e farli sedere e ascoltare -continua Anna Meli- ma non c’è stato verso, hanno continuato coi loro slogan urlando che eravamo i complici dell’invasione di migranti in Italia”.

La protesta è continuata indisturbata e alla fine i militanti fascisti se ne sono andati senza che le forze di Polizia intervenissero.

“Dopo 10 minuti di continui insulti -spiega Meli- siamo riusciti a farli uscire e dopo una mezz’ora sono arrivati la Digos e i Carabinieri ma loro erano già andati via”.

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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