Approfondimenti

Sfruttamento lavorativo, il caso di Vinci deve fare scuola. Parla Emilio Santoro de L’Altro Diritto

sfruttamento lavorativo - tessile

Emilio Santoro, docente di filosofia del diritto presso l’Università di Firenze e fondatore dell’associazione L’altro diritto ha raccontato una bella storia di lavoratori stranieri sfruttati a Vinci e poi “adottati” da associazioni e sindacati dopo l’intervento delle forze dell’ordine. Questo caso, destinato ad essere replicato in tutto il Paese nei casi di sfruttamento lavorativo, parte in Toscana grazie al progetto Lavoro Sicuro.

L’intervista di Barbara Sorrentini a Fino Alle Otto.

Cosa è successo a Vinci e che ruolo avete avuto?

Noi abbiamo fatto da tramite e devo dire che c’è stata una grande risposta del territorio. Noi abbiamo fatto un accordo con le Procure sullo sfruttamento lavorativo, sia a Firenze che a Prato, perché ci sembrava fondamentale canalizzare le tante segnalazioni che arrivano alle varie associazioni. Noi abbiamo uno sportello di secondo livello in cui forniamo aiuto a chi fa le pratiche per regolarizzare gli stranieri e permettere loro di non perdere lo status di regolari. Ci siamo accorti che questi sportelli arrivano tantissime segnalazioni che implicitamente sono segnalazioni di sfruttamento lavorativo. Faccio un esempio banale: un cittadino straniero che vuole fare il ricongiungimento familiare deve dimostrare di avere un certo reddito e spesso all’operatore dicono di non riuscire durante l’anno a mettere insieme il reddito che serve. Se l’operatore dello sportello gli chiede “che lavoro fai” gli risponde che lavora sei giorni alla settimana per dieci ore al giorno. Queste sono le cose che volevamo fare meglio e portare a conoscenza delle Procure, anche sfruttando il fatto che in Toscana esiste il progetto Lavoro sicuro in cui alle ASL, oltre al controllo sugli ambienti di lavoro e le regolarità, è stato dato il compito di trovare anche i casi di sfruttamento. Dall’altra parte, però, abbiamo chiesto alle Procure che le vittime di sfruttamento non diventino vittime delle repressioni di sfruttamento.
Il caso di Vinci è emblematico. Le forze dell’ordine arrivano ed eseguono un provvedimento cautelare che normalmente è il sequestro della fabbrica e spesso, come in questo caso, la fabbrica è anche il luogo in cui queste persone vivono.
Cosa sarebbe successo? A fine novembre queste persone sarebbero finite in strada senza un tetto sopra la testa, senza avere un reddito e senza sapere dove andare. È chiaro che in queste condizioni la vittima di sfruttamento ritiene che tutto sommato lo sfruttatore sia un suo amico e chi reprime lo sfruttamento un suo nemico.
Questo è il punto di partenza essenziale. Grazie a questa rete che abbiamo costruito con lo sportello di secondo livello in Toscana e grazie al lavoro con la CGIL cerchiamo di fare in modo che le Procure ci dicano quando intervengono così da permetterci di prendere immediatamente in carico i lavoratori e le lavoratrici sfruttati. In questo caso oltre ai quattro ragazzi che abbiamo preso in carico c’erano anche due lavoratrici cinesi che sono volute restare col datore di lavoro che le sfruttava, a dimostrazione del fatto che se non si crea fiducia con le forze dell’ordine e chi reprime le sfruttamento, il lavoratore non ti percepisce come un aiuto.

Questo sta creando un precedente visto che vorrebbe diventare un’abitudine in casi come questi. Ci sono altre storie di questo tipo per cui potrà esserci un seguito positivo?

In Toscana il progetto Lavoro Sicuro è stato da poco rinnovato per il 2021, 2022 e 2023, ma speriamo di estendere questa modalità di intervento a tutti i casi di sfruttamento lavorativo. Questo vuol dire che, al di là degli accordi da completare con le Procure, bisogna cambiare la mentalità delle Procure. Le Procure si devono rendere conto che fa parte dei loro compiti – e non lo dico io, lo dice la legge. Gli strumenti di cui sono dotate per far intervenire sul versante repressivo devono e posso funzionare sul versante della protezione delle vittime. Le Procure devono mentalizzare che nel loro operato devono tenere conto anche di questo compito che gli è stato affidato: proteggere le vittime. Se non proteggiamo le vittime nessuno segnalerà più di essere vittima di sfruttamento o denuncerà il datore di lavoro che lo sfrutta.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 23/12 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 23-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 23/12 10:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 23-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 23/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 23-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 22/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 22-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    La conversazione di martedì 23/12/2025

    Incontri radiofonici con autori, musicisti, giornalisti, personaggi del mondo della radio e della televisione. Il tempo lungo di una conversazione per raccontare storie, biografie, progetti e mondi. Dal lunedì al venerdì, dalle 10.35 alle 11.30 fino al 3 gennaio

    La conversazione - 23-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di martedì 23/12/2025 - ore 09:59

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 23-12-2025

  • PlayStop

    Radiosveglia di martedì 23/12/2025

    Radiosveglia è il nostro “contenitore” per l’informazione della mattina. Dalle 7.45 alle 10, i fatti del giorno, (interviste, commenti, servizi), la rassegna stampa, il microfono aperto, i temi d’attualità. E naturalmente la musica. Ogni settimana in onda uno dei giornalisti della nostra redazione

    Radiosveglia – Prima parte - 23-12-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di martedì 23/12/2025

    In conduzione Francesco Tragni. Che tipo di regali fanno i nostri ascoltatori? I brani scoperti (o riscoperti) nel 2025 e infine, il finto medico che prescriveva farmaci come Stanis Larochelle di Boris.

    Apertura musicale - 23-12-2025

  • PlayStop

    From Genesis To Revelation di martedì 23/12/2025

    "From Genesis to Revelation" è una trasmissione radiofonica dedicata al rock-progressive, attiva regolarmente dal 1999. Condotta da Renato Scuffietti e Matthias Scheller, offre un'ora settimanale di musica prog, spaziando dai grandi classici dei seventies al newprog e al prog sinfonico, con interviste, recensioni e monografie sui sottogeneri. Nata come un hobby, è diventata un importante punto di riferimento per gli appassionati del genere.

    From Genesis To Revelation - 22-12-2025

  • PlayStop

    Jazz Anthology di lunedì 22/12/2025

    "Jazz Anthology", programma storico di Radio Popolare, esplora la lunga evoluzione del jazz, dalla tradizione di New Orleans al bebop fino alle espressioni moderne. Il programma, con serie monografiche, valorizza la pluralità e la continuità del jazz, offrendo una visione approfondita di questo genere musicale spesso trascurato dai media. La sigla del programma è "Straight Life" di Art Pepper, tratto da "Art Pepper Meets The Rhythm Section" (1957).

    Jazz Anthology - 22-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di lunedì 22/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 22-12-2025

Adesso in diretta