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Saluti romani e bombe carta davanti alla Camera

“Communisti de mmerda, uscite a mezzanotte”.

Per alcune ore oggi il centro di Roma è stato in balìa di squadracce di estrema destra che si sono accodate alla manifestazione dei taxisti.

Il momento più drammatico, quando alcune centinaia di persone hanno assediato la sede del Partito Democratico, nei vicoli tra via Sant’Andrea delle Fratte e Largo del Nazareno.

Dentro si stava per tenere la direzione nazionale del Pd.

Fuori, un blocco della strada e dell’ingresso principale della sede a colpi di urla minacciose, braccia tese nel saluto romano, tricolori, striscioni “Roma ai romani”. Per oltre un un’ora i manifestanti hanno potuto sfogarsi sotto le finestre del partito. Poi la polizia ha caricato e scappando i manifestanti hanno fatto volare fioriere, sedie, tavolini dei bar. Due persone sono rimaste ferite dai colpi del manganello: un manifestante e un passante. Ma la piazza della protesta non si è svuotata. Si è spostata di alcuni metri, e a tenere testa alla Celere si sono messi gli ambulanti. I tassisti nel frattempo si erano spostati altrove. Tensione molto alta per almeno un’altra ora fino a quando il centro della protesta minacciosa è diventato Montecitorio. Una troupe della trasmissione Rai Gazebo è stata aggredita.

In seguito quattro persone sono state fermate. Due di loro sono esponenti di Forza Nuova. Uno è Giuliano Castellino, leader romano di Forza Nuova 

Mentre la sindaca di Roma, Virginia Raggi in mattinata incontrava i manifestanti per portare loro la propria solidarietà (a cui si è aggiunta quella di Beppe Grillo) alla piazza per tutto il giorno veniva concessa una modalità molto aggressiva della protesta. Davanti alla Camera dei Deputati sono esplose almeno sei bombe carta. Le vetrine di diversi negozi sono andate in frantumi. E via del Corso, di fronte alla sede del governo è rimasta bloccata fin dalla mattina presto. Prima la rabbia dei tassisti, in sciopero totale da sei giorni. Poi quella dei venditori ambulanti.

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  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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