Approfondimenti

Il rimpallo delle responsabilità su AstraZeneca, la nuova decisione del CTS e le altre notizie della giornata

vaccini covid ANSA AstraZeneca

Il racconto della giornata di venerdì 11 giugno 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il CTS ha deciso: il vaccino di AstraZeneca sarà riservato soltanto agli over 60. E il governo si adegua a tempo di record con decisioni che entreranno in vigore già da domani in tutta Italia. A dieci anni di distanza dal referendum abrogativo contro l’obbligo della privatizzazione dell’acqua, i risultati continuano a non vedersi. È iniziato il G7, il primo in presenza dallo scoppio della pandemia. La prima sessione è dedicata alla ricostruzione post-COVID. Infine l’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia.

Il siero di AstraZeneca sarà usato soltanto per gli over 60

AstraZeneca sarà usato solo per gli over 60. Chi ha meno di 60 anni e ha fatto la prima dose con AstraZeneca farà la seconda con Pfizer o Moderna. Sono le decisioni, e non più le raccomandazioni, arrivate nel pomeriggio dal Ministero della Sanità, sintetizzate così dal commissario Figliuolo


 
(di Lorenza Ghidini)

Il CTS come in passato raccomanda che utilizzo fare del vaccino AstraZeneca, ma il ministro Speranza stavolta corregge il Presidente Locatelli: le indicazioni del Governo in merito saranno perentorie. Tradotto: dopo la morte per trombosi della diciottenne ligure Camilla Capena, le raccomandazioni non bastano più, perché anche su questo terreno le Regioni sono andate in ordine sparso. Era ora. Ma in mezzo ci sono stati gli open day e pure le open night, in sostanza organizzati dalle Regioni per far fuori le scorte di AstraZeneca in magazzino, dunque per una ragione economica che non ha guardato all’età dei vaccinandi proprio perché l’indicazione di dare quel siero sopra i 60 anni era solo una raccomandazione. Il rimpallo delle responsabilità, ancora una volta, è grottesco, a maggior ragione dopo la morte della ragazza. Il CTS ha permesso ai Governatori di fare come volevano. Al Ministero della Salute i tecnici di Speranza e lo stesso ministro sarebbero infuriati con quelli del Comitato, che non sono intervenuti nemmeno ex post. E il Ministro non poteva farlo? Un triste film già visto altre volte in questo anno e mezzo di pandemia, in cui il Governo avrebbe potuto prendere decisioni autonomamente ma non lo ha fatto per non entrare in rotta di collisione con le Regioni. L’ennesimo cambio di programma su AstraZeneca arriva dunque sull’onda dell’emozione per la morte di una ragazza. Ora si tratta di capire che ne sarà delle scorte già pagate. Ci sono oltre tre milioni di ultra sessantenni che ancora non si sono nemmeno prenotati per il vaccino. All’inizio erano quelli a cui AstraZeneca non andava fatto. Poi sono diventati il target di elezione, subito dopo i primi casi di trombosi. Dopo questo ennesimo pasticcio, sarà ancora più difficile acchiapparli.

Il referendum tradito: dieci anni dopo, l’acqua non è ancora bene comune

A Fino alle Otto, Alessandro Braga intervista Erica Rodari, del Comitato Milanese Acqua Pubblica. Nel week end del 12 e 13 giugno di dieci anni fa esatti si tenne il referendum abrogativo: si chiedeva l’abolizione del comma 23 del decreto Ronchi, che prevedeva l’obbligo della privatizzazione dell’acqua. Fu una grande vittoria, ma ancora non se ne vedono i risultati. Anzi, va sempre peggio. [LEGGI L’INTERVISTA]

Al via il G7 tra vaccini e clima

È iniziato il G7, il primo in presenza dallo scoppio della pandemia. La prima sessione è dedicata alla ricostruzione post-COVID. Oggi pomeriggio è intervenuto in apertura Mario Draghi, che ha parlato della necessità di ricominciare a investire e smettere di erogare sussidi, pur evocando la necessità della coesione sociale. Dal vertice arriverà la richiesta di una nuova inchiesta indipendente sulle origini della pandemia e la promessa di donazione di un miliardo di euro di vaccini ai Paesi poveri. In discussione anche il clima. Greenpeace: “I grandi ascoltino la scienza, gli impegni non siano solo sulla carta e no alle scorciatoie come gas e idrogeno blu”.

Il processo Julie Douib, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne in Francia

(di Luisa Nannipieri)

Julie Douib è morta il 3 marzo del 2019, a 34 anni, uccisa con tre colpi di pistola dal suo ex marito, che aveva lasciato pochi mesi prima. La sua è una storia come tante: quella di una donna che si innamora e sembra vivere una vita di coppia felice, rallegrata dall’arrivo di due figli di cui si occupa a tempo pieno in una piccola cittadina balneare nel nord della Corsica. Una donna che però nasconde a tutti, anche ai suoi genitori, la spirale di violenze che subisce da oltre tre anni, per vergogna e sensi di colpa.
Quando riuscirà infine a confidarsi e a cercare aiuto, allontanandosi dal marito violento e ritrovando anche una certa indipendenza economica, sarà ormai troppo tardi. E a nulla sarà servito denunciare sei volte l’ex compagno per minacce di morte, molestie e violenze. L’ultima volta che Julie va dai carabinieri, due giorni prima del suo femminicidio, scopre che tutte le sue denunce sono state archiviate. [CONTINUA A LEGGERE]

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Da lunedì saranno 40,5 milioni gli italiani che vivono in zona bianca. Oltre alle regioni già in questa fascia, si aggiungeranno anche Emilia Romagna, Lombardia, Lazio, Piemonte, Provincia di Trento e Puglia. Si tratta di due terzi della popolazione italiana. Il ministro Speranza firmerà questa sera le relative ordinanze. Nel monitoraggio settimanale l’incidenza è confermata in calo, siamo a 26 nuovi casi per 100mila abitanti negli ultimi 7 giorni (il dato precedente era 32). Fermo invece l’Rt nazionale allo stesso valore di 7 giorni fa: 0,68. Nessuna Regione supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica per i malati di COVID. I dati delle ultime 24 ore: 1901 nuovi casi censiti in Italia, 67 vittime.

https://twitter.com/MinisteroSalute/status/1403397614079463424

https://twitter.com/RegLombardia/status/1403381541200437249

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 20/12 08:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 20-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 20/12 07:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 20-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 19/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 19-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 19/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 19-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Apertura Musicale di sabato 20/12/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 20-12-2025

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di sabato 20/12/2025

    La frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalla mezzanotte all'una. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 19-12-2025

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 19/12/2025

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 19-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 19/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 19-12-2025

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di venerdì 19/12/2025

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 19-12-2025

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 19/12/2025

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 19-12-2025

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 19/12/2025

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 19-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 19/12/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 19-12-2025

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 19/12/2025

    1) Dagli assett russi congelati al mercosur. Tra accordi al ribasso e rinvii, l’europa cerca di salvare la faccia e di occultare le divisioni. (Francesco Giorgini) 2) Nel suo discorso di fine anno Putin non fa passi indietro sull’Ucraina, ma per la prima volta sembra riconoscere un rallentamento dell’economia russa. (Giovanni Savino - Univ. Napoli) 3) Londra, da 50 giorni in sciopero della fame nelle carceri britanniche. Ora gli attivisti di Palestine Action rischiano di morire. Il governo laburista, però, non fa niente. (Elena Siniscalco) 4) Bangladesh, migliaia di persone in piazza dopo l’uccisione del leader delle proteste studentesche del 2024 a poche settimane dalle elezioni. (Giuliano Battiston - Lettera22) 5) Francia, la cattedrale di Notre Dame avrà le sue nuove vetrate. Ma la decisione di Macron di sostituire quelle originali continua ad attirare polemiche. (Veronica Gennari) 6) Mondialità. Il 2025 non è stato un bell’anno. (Alfredo Somoza)

    Esteri - 19-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di venerdì 19/12 18:34

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 19-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 19/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 19-12-2025

Adesso in diretta