Approfondimenti

Il nuovo manifesto dei valori del PD, l’offensiva russa nella regione di Zaporizhzhia e le altre notizie della giornata

kharkiv - Ucraina - Donbass

Il racconto della giornata di sabato 21 gennaio 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. L’assemblea nazionale del PD ha approvato il suo nuovo “manifesto dei valori” e ha detto sì al regolamento del congresso che deciderà chi guiderà il partito. E intanto il tema delle intercettazioni divide la maggioranza di governo mentre gli studenti scendono in piazza per chiedere di fermare l’alternanza scuola lavoro e non subordinare la scuola alle aziende. Il ministro della difesa russo ha annunciato che le forze di Putin hanno conquistato terreno nella regione di Zaporizhzhia, parlando di una nuova offensiva in quella zona meridionale dell’Ucraina.

Il PD approva il nuovo manifesto dei valori

Oggi l’assemblea nazionale del PD ha approvato il suo nuovo “manifesto dei valori” – che almeno per ora si affiancherà a quello fondativo del 2007, senza sostituirlo – e ha detto sì al regolamento del congresso che deciderà chi guiderà il partito.

(di Anna Bredice)

Quattro candidati che parlano già agli elettori delle primarie, iscritti compresi, tra i quatto, Stefano Bonaccini ha parlato per ultimo e ha già un tono da segretario in pectore, stabilendo che se vincerà gli altri tre avranno ruoli importanti e garantendo tutto l’appoggio che all’ex ministro Speranza, se verrà messo sotto accusa da una commissione parlamentare di inchiesta sulla pandemia. Sembra un gesto gentile, ma è anche un graffio all’esponente di primo piano di Articolo Uno, che rientra nel Pd insieme ad altri che erano usciti anni fa quando il partito era di Renzi. Un partito che dopo le elezioni aveva urgenza di rinnovarsi, trovare una nuova identità in questo momento storico, la fine di dieci anni di governo e un lungo cammino all’opposizione del primo governo di destra, ma che stasera alla fine dell’assemblea non è ancora chiaro ancora anima avrà. Dipenderà alla fine da chi vincerà le primarie. Il Manifesto dei valori è stato approvato, ma siccome già prima di essere votato era visto come un rischio di cancellazione della storia del Pd, ecco che ne vivranno due, quello di oggi e quello del 2007. Non ci sono stati voti contrari, il manifesto è una somma di temi, quelli più vicini alla sinistra, lavoro, ambiente, diseguaglianze, difesa della costituzione, no al presidenzialismo, ma descritti senza grande profondità, cosa che lamenta Provenzano, che aveva posto anche il tema di cambiare nome al partito inserendo la parola lavoro, e che chiede al Pd di ritrovare credibilità. Elly Schlein, a differenza di Paola de Micheli che chiede che il voto degli iscritti valga il doppio, punta a quello che c’è fuori, gli elettori, i militanti, “il nostro compito, dice, non è solo quello di scegliere una nuova classe dirigente, ma di riscrivere una storia nuova”. È anche questa una sfida, perché da qui al 26 febbraio bisognerà portare elettori alle primarie, la paura è quella di una perdita di consensi. “Quanti verranno ai gazebo, si chiede Bonaccini, ci faremo bastare quelli che verranno.” Un congresso che entra nel vivo ora, mentre l’ex segretario se ne va, oggi è stato anche il giorno dell’addio di Enrico Letta, “le amarezze me le tengo per me, non fonderò un nuovo partito, dice, riferendosi a Renzi, ma il prossimo segretario, ha aggiunto, non deve passare le giornate, come ho fatto io, a ricomporre gli equilibri interni”.

Le intercettazioni dividono la maggioranza di governo

La Lega prende le distanze dal ministro della giustizia Nordio sul tema della riforma delle intercettazioni e per le parole con cui due giorni fa ha attaccato gli ex colleghi magistrati. “Spero sia finito il tempo dei contrasti tra politica e magistratura, il ministro pone l’accento su alcuni abusi ma l’importante è che non ci siano polemiche con l’intera magistratura, che ha a lavoro persone perbene, in tribunale non per fare politica o intercettare a casaccio”, ha detto oggi Salvini. Poco dopo il sottosegretario alla giustizia Ostellari, anche lui della Lega, ha dichiarato che sulle intercettazioni servono regole, ma ha aggiunto: “La soluzione va individuata senza mettere il bavaglio ai tanti professionisti dell’informazione che contribuiscono a rendere la società più vigile”. La questione divide la maggioranza di governo, già alle prese con critiche come quelle che arrivano dalla stessa magistratura. In serata Nordio è intervenuto dicendo di non aver “mai pensato” di dimettersi e di essere in “perfetta sintonia” con la presidente del consiglio Giorgia Meloni. “Le critiche, soprattutto quelle espresse in modo scomposto ed eccentrico, sono uno stimolo a proseguire”, ha aggiunto il ministro.

La nuova offensiva russa nella regione di Zaporizhzhia

Il ministro della difesa russo ha annunciato che le forze di Putin hanno conquistato terreno nella regione di Zaporizhzhia, parlando di una nuova offensiva in quella zona meridionale dell’Ucraina. Lo stesso ministro sostiene che l’esercito di Zelensky abbia perso il controllo di un paese nell’area orientale di Donetsk, e dice che ci sono state esercitazioni di difesa aerea nella regione di Mosca, contro possibili attacchi contro infrastrutture militari, industriali e amministrative.
Nei giorni scorsi su internet erano circolate immagini di sistemi antiaerei piazzati sulla sede del ministero della difesa e in un parco vicino alla capitale. Le autorità ucraine intanto parlano di tre civili uccisi ieri in attacchi russi nella regione di Donetsk e continuano a chiedere i carri armati Leopard su cui ieri non è stato raggiunto un accordo, nel vertice degli Stati alleati di Kiev riunito in Germania. Oggi il ministro della difesa ucraino ha detto che le forze armate si addestreranno in Polonia per poter usare i Leopard, ma la Nato resta divisa: in particolare manca il sì del governo tedesco all’invio di questi mezzi.

Le manifestazioni degli studenti contro l’alternanza scuola lavoro

(di Massimo Alberti)

Un anno fa la morte sul lavoro di Lorenzo Parelli, il primo di 3 studenti. Gli altri sono Giuseppe Lenoci e Giuliano De Seta, morti nell’ultimo anno durante formazione professionale od alternanza scuola lavoro. Una morte che impressionò ragazzi di tutta Italia scoperchiando in modo drammatico il tema dei rapporti tra scuola e lavoro. Ci furono molte manifestazioni, con cariche della polizia e fermi: a Torino 4 studenti sono ancora sottoposti a misure cautelari per della vernice lanciata contro la sede di Confindustria. Lorenzo Parelli, 18 anni, era all’ultimo giorno di uno stage svolto per l’istituto professionale che frequentava. È stato colpito alla testa da una putrella di 150 kili. In un’azienda della provincia di Udine.
Proprio ad Udine, stamattina, gli studenti lo hanno ricordato con una manifestazione.
Manifestazioni anche a Roma, con un corteo nel pomeriggio e un flash mob davanti al ministero dell’Istruzione, organizzato dalla Rete degli Studenti e dalla Fiom.
Gli studenti chiedono di fermare l’alternanza scuola lavoro, oggi PCTO, e non subordinare la scuola alle aziende, oltre a chiedere più sicurezza. Ma dopo un anno e due governi la situazione è esattamente quella di allora.
18 morti e quasi 300.000 incidenti in 5 anni, dal 2017, tra formazione, stage, alternanza scuola lavoro, non sono serviti ai 5 governi che sono cambiati a cambiar strada né sulla sicurezza, né sul rapporto tra scuola e aziende. Tantomeno dopo la morte di Lorenzo Parelli. Durante il governo Draghi il ministro Bianchi incontrò gli studenti solo dopo manifestazioni segnata da una durissima repressione, senza però interventi concreti. A riaprire il dibattito il mancato indennizzo ai familiari di Giuliano De Seta, frutto della obsoleta legge che regola i risarcimenti Inail. I ministri dell’istruzione Valditara e del lavoro Calderone han promesso modifiche sia per la sicurezza che per l’alternanza, ma dopo i primi incontri non è per nulla chiaro che direzione voglia davvero prendere il governo. Di sicuro non è in programma la fine dell’alternanza scuola lavoro, anzi. Su questo fronte sembra anzi proseguire la tendenza, in corso ormai da almeno 30 anni e portata avanti da governi di ogni orientamento politico, a rivedere il sistema scolastico in funzione aziendalista, depotenziando l’istruzione con una presenza delle aziende nelle scuole sempre più invasiva.

Ritrovata l’auto di Matteo Messina Denaro

È stata ritrovata dalla polizia l’auto del boss mafioso Matteo Messina Denaro. La Giulietta nera si trovava in un box accanto alla casa del suo autista. La chiave dell’auto era già stata ritrovata e proprio grazie alla chiave elettronica gli investigatori hanno ricostruito gli spostamenti del veicolo del capo mafia risalendo al suo nascondiglio a Campobello di Mazara.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR venerdì 26/07 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 26-07-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 26/07/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 26-07-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 26/07/2024 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 26-07-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Jukebox & Slot Machine di venerdì 26/07/2024

    Come molte altre cose, un luogo è definito dalle funzioni che dentro di esso si possono svolgere. Un po' come l'ambiente che ci circonda può essere più o meno ostile. Ne consegue che la presenza ormai capillare in Italia delle macchinette da gioco d'azzardo nei bar, qualcosa deve aver cambiato rispetto a quando la possibile macchina-mangia-monetine che si rischiava di incontrare sotto casa, invece che vacue promesse di un'antidoto alla disperazione della povertà, spacciava il lato di un 45 giri o al massimo anni dopo qualche giocosa avventura con le fattezze del cartone animato. In quell'epoca invece che un semplice schermo e dei bottoni, le slot-machine confinate ai casinò avevano una manopola e dei rulli che scorrevano prima di dare un responso in forma di immagini miste o uguali, spesso non casualmente in tema di frutta, poiché la natura costruisce sopra l'esistente invece che sostituirlo ed il cervello sapiens non fa eccezione. una banana, delle ciliegie, una mela? ciliegie, ciliegie e un'ananas? tre pere? sono tutte combinazioni possibili. parafrasando un celebre umanista e compositore, si potrebbe dire che "these are tunes that go together well", o almeno così ci auguriamo che sarà. anche perché dalle retrovie pare si dica che "vincere sempre è come non vincere mai".

    Jukebox & Slot Machine - 26-07-2024

  • PlayStop

    Podi podi di venerdì 26/07/2024

    Il racconto, i commenti e i retroscena delle Olimpiadi di Parigi 2024 su Radio Popolare. Dal 26 luglio all'11 agosto 2024 tutti i giorni dalle 19.00 alle 22.30 con Gianmarco Bachi, Luca Gattuso, Marta Zambon e le incursioni di Stefano Vegliani.

    Podi podi - 26-07-2024

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 26/07/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 26-07-2024

  • PlayStop

    Popsera di venerdì 26/07/2024

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all’informazione dalla prima serata per tutta l’estate e nel periodo festivo di fine anno. Si comincia alle 18.00 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 26-07-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 26/07/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 26-07-2024

  • PlayStop

    Parla con lei di venerdì 26/07/2024

    Ospite di oggi la psicologa e psicoterapeuta Gabriella Scaduto. Si parla di come la psicologia supporta i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, di prevenzione al bullismo, di supporto a vittime di abusi e figl* di donne assassinate. E anche di come si concilia una vita intensamente impegnata con la famiglia.

    Parla con lei - 26-07-2024

  • PlayStop

    Conduzione musicale di venerdì 26/07/2024 delle 14:32

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 26-07-2024

  • PlayStop

    Note dell’autore di venerdì 26/07/2024

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto in una decina di minuti, più o meno il tempo di un caffè...freddo!

    Note dell’autore - 26-07-2024

  • PlayStop

    Il Filo della Storia - Abacost

    Abacost, il paradosso dell’autenticità dietro la giacca di un dittatore africano. A cura di Alba Solaro

    Il Filo della Storia - 26-07-2024

  • PlayStop

    Cult di venerdì 26/07/2024

    Oggi a Cult: il Terreni Creativi Festival di Albenga; alla Maddalena, la Valigia dell'Attore; il Segesta Festival 2024 con musica, teatro, danza e incontri; in Val d'Aosta Insoliti Festival a contatto con la natura; il libro "100 vasi di design italiano" a cura di Marco Meneguzzo ed Enrico Morteo...

    Cult - 26-07-2024

  • PlayStop

    Giorni migliori di venerdì 26/07/2024

    A cura di Mattia Guastafierro e Massimo Alberti. Il decreto per abbattere i tempi sulle liste d’attesa: servirà davvero o è un ulteriore regalo alla sanità privata? - con Andrea Capocci, giornalista scientifico del Manifesto, e Pierino De Silverio, segretario Anaoo Assomed. Il far west della logistica: lo sfruttamento di manodopera tocca anche la filiera di Poste Italiane – con Rosita Rijtano di La Via Libera. In Irlanda i consumi dei server superano quelli domestici: siamo entrati in una nuova era di centralità delle macchine rispetto all’uomo? - con Juan Carlos De Martin, docente al Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino. Come scegliere il futuro sindaco di Milano? Con le primarie o no? - il microfono aperto con Roberto Maggioni.

    Giorni Migliori – Intro - 26-07-2024

Adesso in diretta