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L’attacco suicida all’aeroporto di Kabul, il successo italiano alle Paralimpiadi e le altre notizie della giornata

aeroporto kabul ANSA

Il racconto della giornata di giovedì 26 agosto 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Oggi c’è stato un doppio attentato terroristico all’aeroporto di Kabul, due attacchi suicidi in mezzo alla folla che aspettava di poter entrare nell’aeroporto. Tommaso Claudi è stato promosso sul campo console ad interim per gestire l’esodo dall’aeroporto di Kabul e la comunicazione della Farnesina approfitta del suo operato per nascondere la criticabile gestione della crisi. Nel 2021 sono andati in fumo più di 158mila ettari di territorio italiano, una porzione di territorio tripla rispetto al 2020. Ad Istanbul si è appena concluso il sorteggio per i gironi di Champions League 2021/2022 e le quattro squadre italiane sanno già chi dovranno sfidare. Da Tokyo 2020, invece, all’Italia arrivano altre 6 medaglie nella seconda giornata di Paralimpiadi. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia e nel Mondo.

Doppio attentato all’aeroporto di Kabul

(di Martina Stefanoni)

Oggi c’è stato un doppio attentato terroristico all’aeroporto di Kabul, intorno alle 15.30 ora italiana. Uno all’ingresso orientale (Abbey Gate) e un’altro nelle vicinanze dell’Hotel Baron, utilizzato per filtrare le persone prima che salissero sugli aerei occidentali. Entrambi sarebbero attacchi suicidi, i kamikaze si sarebbero fatti esplodere in mezzo alla folla che aspettava di poter entrare nell’aeroporto.
Ci sarebbero diversi feriti e molti morti, per ora sarebbero stati confermati almeno 13 afghani morti, tra cui anche bambini, ma secondo il New York Times sarebbero almeno 40 i morti e 120 i feriti. Poco fa, poi, il Pentagno ha anche confermato che tra i morti ci sarebbero alcuni militari Statunitensi, non specifica il numero, ma parla di diversi, mentre secondo il Wall Steet Journal sarebbero almeno 4.
Le immagini che arrivano da Kabul, inoltre, mostrano feriti trasportati con cariole e mezzi di fortuna, e secondo i giornalisti sul posto il numero dei morti è destinato a salire.
I medici dell’ospedale di Emergency di Kabul dicono che stanno arrivando molti feriti gravi dall’aeroporto, e alcuni arrivano già morti. Tutti i gate dell’aeroporto della capitale afghana sono stati chiusi e la polizia talebana sta chiedendo alle persone di stare a casa.
Il presidente americano Joe Biden è uscito dalla Situation Room della Casa Bianca, dove si era riunito col suo team della sicurezza nazionale, tra cui il segretario di stato Antony Blinken e il capo del Pentagono, ma non ha ancora rilasciato dichiarazioni pubbliche. I repubblicani hanno già chiesto le sue dimissioni.

Il portavoce dei talebani, intanto, ha scritto su Twitter che l’emirato islamico “condanna fermamente l’attacco ai civili” specificando però che l’attentato è avvenuto nell’area dove la sicurezza è controllata degli Stati Uniti. L’attacco, per il momento, non è stato rivendicato ancora da nessuno, ma è altamente probabile – e ormai quasi sicuro – che dietro all’attacco ci sia l’Isis K, la branca locale dello stato islamico, dove K sta per Khorasan, il nome della provincia afghana da dove arrivano.
L’attacco era già stato previsto da Usa, Regno Unito e Canada che nella notte avevano avvisato le loro ambasciate di stare lontano dall’aeroporto perché il rischio di attentati era molto alto. L’allarme comunque rimane, e l’allerta resta alta per altri possibili attacchi nelle prossime ore.
Tra le persone fuori dall’aeroporto in attesa di poter venire in italia, c’erano anche delle ragazze afghane legate all’ong di Firenze Cospe. Abbiamo raggiunto la portavoce Pamela Cioni:

Dietro all’attacco, come si diceva, ci sarebbe l’isis K. Ma di cosa si tratta e quali ragioni avevano per portare avanti questo attacco? L’abbiamo chiesto a Guido Olimpio, giornalista esperto di terrorismo di matrice islamista:


 

(di Chawki Senouci)

Sembra uno scherzo della storia, talebani e americani hanno scoperto di aver lo stesso nemico: l’ISIS con la K. L’attentato è un duro colpo alla leadership talebana, che sta cercando di dimostrare di poter controllare il Paese. Ed è bastata l’azione di un kamikaze per dare il colpo di grazia alla Exit Strategy di Joe Biden in Afghanistan.
Non solo ha sbagliato i tempi del ritiro, ma l’intelligence non aveva previsto la reazione dei gruppi jihadisti che infestano l’Afghanistan. Cosi il ritiro da Kabul assomiglia sempre di più a una nuova Saigon, l’incubo di ogni Presidente degli Stati Uniti.

Il console italiano in Afghanistan e la strategia comunicativa della Farnesina

(di Michele Migone)

La foto scattata mentre salva il bambino ha fatto il giro di tutti i media italiani. Tommaso Claudi avrà 31 anni tra pochi giorni. È stato promosso sul campo console ad interim per gestire l’esodo dall’aeroporto dopo che l’ambasciatore Vittorio Sandalli è rientrato a Roma. Dopo le fatiche, le tensioni e i pericoli di questi giorni, Claudi ha dovuto fronteggiare anche l’improvvisa e non ricercata notorietà che il famoso scatto gli ha procurato. Intervistato, con sobrietà ha spiegato con che spirito sta facendo il suo lavoro: nessun eroismo. Nessuna enfasi, quindi, ma suo malgrado è stata fatto diventare un simbolo. Il suo esemplare lavoro viene utilizzato per mettere in secondo piano, per nascondere la criticabile gestione della crisi da parte della Farnesina. Nel pieno del caos, l’ambasciatore Sandalli è rientrato in Italia, per decisione del Ministro Di Maio. Perché? Diplomatici di altri paesi hanno fatto scelte diverse, come l’ambasciatore di Berlino, rimasto a Kabul a coordinare anche l’evacuazione degli afghani che avevano collaborato con la missione tedesca. Di fronte a una sorta di 8 settembre, la Farnesina ha caricato sulle spalle di un giovane funzionario una delle crisi umanitarie più importanti degli ultimi 20 anni. E lo ha utilizzato anche per un altro scopo: cancellare con la sua foto un’altra immagine: quella di Luigi Di Maio, in costume da bagno su di una spiaggia del Salento nei giorni in cui a Kabul entravano i talebani. Un clamoroso infortunio del ministro a cui la comunicazione della Farnesina ha voluto ovviare, sovrapponendo le due foto. L’operazione sembra essere riuscita. La politica e i media ne hanno poi approfittato per rilanciare il consolatorio mito nazionale: “Italiani, Brava Gente”. Di fronte alla fuga da Kabul, c’è una coscienza collettiva da rassicurare. L’impegno umanitario di Tommaso Claudi è stato però vero, genuino, senza calcoli: ha fatto ciò che pensava giusto andasse fatto. Che sia rimasto lì è l’unica buona notizia di queste venti righe.

Gli incendi hanno distrutto 158mila ettari di territorio italiano nel 2021

(di Elisabetta Barbadoro)

Più di 158mila ettari di territorio italiano andati in fumo quest’anno, l’equivalente di quasi 226mila campi da calcio, per usare un paragone inflazionati. Praticamente la superficie sommata di Roma, Milano e Napoli, le tre città più grandi. Sono i dati dello European Forest Fire Information System, da cui emerge che gli incendi, quest’anno, hanno coinvolto una porzione di territorio tripla rispetto al 2020, quando sono andati in fumo 53mila ettari. Quasi la metà degli oltre 150mila ettari bruciati da gennaio ad oggi si concentrano in Sicilia, seguono Calabria, oltre 36mila, e Sardegna, oltre 21mila ettari.
Il rischio è che i boschi andati in fumo, i roghi recenti più devastanti sono divampati sulle Madonie e nell’Aspromonte, diventino teatro di nuove cementificazioni: il 44% dei comuni infatti non ha fatto richiesta del catasto degli incendi, che serve a proteggere i territori carbonizzati. Un rischio ancora maggiore è quello dell’avanzata della desertificazione, un destino che secondo il Consiglio Nazionale delle Ricerche potrebbe riguardare fino al 70% della superficie della Sicilia, la regione più interessata da questo fenomeno, che è già in corso in varie zone del sud Italia, come ci ha spiegato Antonello Pasini, fisico del clima del Cnr: “Abbiamo vari focolai di terreni a rischio desertificazione, sicuramente alcune zone della Sicilia, il Salento, nel sud della Puglia, alcuni terreni già degradati come le Murge in Basilicata. Chiaro che l’impatto cruento degli incendi può fare in modo che si acceleri questo processo che purtroppo già è in atto”.

Altre 6 medaglie per l’Italia alle Paralimpiadi

(di Matteo Serra)

Se il medagliere si limitasse al nuoto, l’Italia sarebbe nettamente prima. Questo perchè, nel secondo giorno di gare alle Paralimpiadi di Tokyo, il team Italia ha portato a casa altre 6 medaglie che sommate alle 5 di ieri fanno 11. Nessun altro paese ha fatto meglio in questa disciplina. Una giornata, quella di oggi, emozionante, con tanti atleti che hanno superato loro stessi. Come ad esempio Francesco Bocciardo, che dopo l’oro di ieri nei 100 stile libero oggi ne ha trovato un altro, questa volta nei 200 sl. “Non ci speravo, se è un sogno svegliatemi”, ha detto dopo la gara. Seconda medaglia personale anche per Monica Boggioni, un bronzo ieri e un bronzo oggi, nei 100 sl. Un oro sfiorato invece per Luigi Beggiato, che nei 100 stile libero s4, una delle categoria con un livello maggiore di disabilità, dopo aver fatto tutta la gara in testa è stato superato alla fine dal giapponese Suzuki. Ne esce comunque un grande argento. A Stefano Raimondi e i 100 rana si deve il secondo oro di giornata mentre. Carlotta Gilli, infine, fa argento nei 100 dorso dopo aver vinto un oro ieri. Gilli ha perso la vista quando aveva 10 anni e ha trovato nel nuoto un nuovo modo di stare al mondo. Per non farci mancare niente, dopo tante gioie individuali, anche una di squadra: argento per la staffetta mista 4×50 stile libero. In assoluto l’Italia ora è sesta nel medagliere, prima è la Cina già a 23, ma se si continua di questo passo battere le 39 medaglie di Rio 2016 è decisamente possibile.

I gironi della Champions League 2021/2022

(di Matteo Serra)

Ad Istanbul si è appena concluso il sorteggio per i gironi di Champions League 2021/2022: l’Inter pesca il Real Madrid, lo Shaktar e lo Sherif, squadra della Transnistria. Sorteggio più complicato per il Milan, inserito in quarta fascia: trova l’Atletico Madrid, il Liverpool e il Porto. Comodo il girone della Juventus con il Chelsea Campione d’Europa, lo Zenit e il Malmo. Infine l’Atalanta, che se la vedrà con il Manchester United, il Villarreal e gli svizzeri dello Young Boys.

COVID-19, la situazione nel Mondo

Andiamo in Russia, dove nelle ultime 24 ore sono stati accertati 820 decessi per COVID-19, il numero più alto dall’inizio della pandemia. Lo riporta l’agenzia di stampa Tass, che cita il centro operativo anti-coronavirus. I nuovi casi sono 19mila.
Allerta anche gli Stati Uniti, dove la variante Delta sta facendo alzare in modo preoccupante il numero delle ospedalizzazioni: oggi sono più di 100mila, e non succedeva da gennaio, quando ancora la campagna vaccinale non era partita. Gli stati con i numeri più alti tra nuovi casi e decessi sono quelli in cui la percentuale di persone vaccinate è inferiore.

(di Martina Pagani)

Negli Stati Uniti le zone dove la campagna vaccinale sta andando meglio sono le due coste, la ovest e in particolare la est, dove si raggiunge il 69,5% di copertura vaccinale in Vermont. I paesi del Sud, invece, come Alabama, Mississippi o Louisiana, mantengono livelli molto bassi, intorno al 40%. Là dove gli americani si vaccinano meno, muoiono anche di più. Facciamo l’esempio di due stati molto popolosi, Michigan con il 50% di persone (e quasi tutta la popolazione universitaria) vaccinate: ieri erano 41 i morti. Più del doppio in Georgia, dove la percentuale di persone con doppia dose si ferma al 41%.
Una differenza ancora più marcata quella tra Oregon e Louisiana, entrambe con 4 milioni di abitanti: se il primo ha vaccinato il 58,69% della popolazione, la seconda solo il 40,22. Nella prima ieri 20 morti, nella seconda 110: è anche lo stato che negli ultimi 7 giorni ha il numero più alto di morti su 100mila abitanti.
Ma il divario si fa ancora più vasto in due stati molto piccoli, entrambi da 600mila abitanti, Alaska e Vermont. Nel paese artico ci sono stati 11 morti a fronte del 46% di copertura vaccinale. Nel già citato Vermont un morto e quasi il 70% di copertura. Poco meno di 23 punti percentuali di differenza valgono 11 volte i morti.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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