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Putin convoca il consiglio di sicurezza russo, Giorgia Meloni interviene all’evento di Vox e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di domenica 9 ottobre 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. In risposta all’attacco al ponte di Kerch, ieri, il presidente russo Putin ha convocato il consiglio di sicurezza russo, per domani: è probabilmente in quella sede che si deciderà quale tipo di risposta dare all’attacco. La presidente del consiglio in pectore Giorgia Meloni ha partecipato, ma in video, all’annuale convention di Vox, il partito della destra populista spagnolo. Nei primi otto mesi del 2022 secondo i dati dell’Inail, l’Istituto Nazionale Assicurazioni sul Lavoro, le vittime sono state 677. La media è di quasi 3 morti al giorno, un dato che non migliora nonostante le leggi di settore.

Le pressioni su Putin dopo l’attacco al ponte di Kerch

La guerra in Ucraina. In risposta all’attacco al ponte di Kerch, ieri, il presidente russo Putin ha convocato il consiglio di sicurezza russo, per domani. È probabilmente in quella sede che si deciderà quale tipo di risposta dare all’attacco. Attacco che, ovviamente, non è apertamente rivendicato da Kiev, ma oggi sia il New York Times sia il Washington Post attribuiscono apertamente ai servizi di sicurezza ucraini l’esplosione.
Quel che è certo è l’alto valore anche simbolico dell’attentato e di conseguenza le forti pressioni a cui Putin, e soprattutto il potente Ministro Shoigu sono sottoposti in queste ore. Sentiamo Giovanni Savino, docente di storia contemporanea esperto di Russia:


 

Giorgia Meloni in video all’evento di Vox in Spagna

Sempre radicale nei contenuti, ma quest’anno contenuta nei toni. La presidente del consiglio in pectore Giorgia Meloni ha partecipato, ma in video, all’annuale convenzione di Vox, il partito della destra populista spagnolo. In teleconferenza ha ribadito le alleanze internazionali con gli omologhi polacchi, ungheresi. Anche l’ex presidente Donald Trump ha inviato un messaggio e ha ribadito ancora una volta quale sia la destra europea di riferimento. Da Madrid il corrispondente Giulio Maria Piantadosi:

Sul posizionamento dell’Italia in Europa alleata con i paesi governati dalle destre populiste del gruppo di Visegrad abbiamo sentito Pier Virgilio Dastoli, presidente del Movimento Europeo Italiano:


 

667 morti sul lavoro in Italia dall’inizio del 2022

“Lavorare non può significare porre a rischio la propria vita. È un fenomeno inaccettabile in un paese moderno”. Sono le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella giornata nazionale per le vittime del lavoro.
Nei primi otto mesi del 2022 secondo i dati dell’Inail, l’Istituto Nazionale Assicurazioni sul Lavoro, le vittime sono state 677. La media è di quasi 3 morti al giorno, un dato che non migliora nonostante le leggi di settore, considerate buone anche dagli operatori.
Uno dei problemi sono proprio i pochi ispettori del settore. Ci racconta il caso di Brescia Maurizio Fazio, membro della Cgil alla Rsu del locale ispettorato del lavoro provinciale:


 

Le proteste in Iran continuano: scioperi in diverse città

Oggi ci sono stati scioperi in diverse città. Nel Kurdistan iraniano le liceali hanno marciato senza velo. “Non abbiamo più paura. Combatteremo” è la scritta sullo striscione su un viadotto della superstrada Modarres che attraversa il centro di Teheran. Un’immagine potente, un messaggio che ben trasmette la determinazione dei dimostranti in Iran. In un video che circola in rete, un uomo sta modificando il testo di uno slogan su un grande pannello pubblico: la frase “La polizia è al servizio del popolo” diventerà “La polizia uccide il popolo”. Nonostante il blocco di Internet alcune immagini e alcuni video riescono ad aggirare la censura di regime attraverso i sistemi VPN che garantiscono anonimato, privacy e sicurezza.
Siamo ormai entrati nella quarta settimana di proteste. A gettare benzina sul fuoco sono le dichiarazioni della magistratura di Teheran, secondo cui Mahsa Amini non sarebbe morta per le percosse in commissariato, bensì per le conseguenze di un’operazione per tumore al cervello quand’era bambina. Nel caso di due adolescenti, la versione ufficiale indica la caduta da un edificio come causa del decesso. Un po’ come nel film “I gatti persiani” del regista Bahman Ghobadi, cittadino iraniano di etnia curda come Mahsa Amini.

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    Musiche dal mondo è una trasmissione nel solco della lunga consuetudine di Radio Popolare con la world music – da prima che questa discussa espressione entrasse nell’uso internazionale – e in rapporto con World Music Charts Europe. WMCE è una iniziativa a cui Radio Popolare ha aderito e partecipa dall’inizio: una classifica europea realizzata attraverso il sondaggio mensile di animatori di programmi di world music su emittenti pubbliche, aderenti all’Ebu, appunto l’associazione delle emittenti pubbliche europee, ma con qualche eccezione come Radio Popolare, che è una radio privata di ispirazione comunitaria. Nel 1991 l’EBU sondò la Rai, per coinvolgerla in WMCE, ma la Rai snobbò la proposta. Però all’Ebu segnalarono che c’era una radio che sulle musiche del mondo aveva una certa tradizione e che probabilmente avrebbe risposto con interesse… L’Ebu si fece viva con noi, e Radio Popolare aderì entusiasticamente. Ormai quasi trent’anni dopo, WMCE continua e Radio Popolare continua a farne parte, assieme ad emittenti per lo più pubbliche di ventiquattro paesi europei, fra cui la britannica BBC, le francesi Radio Nova e RFI, le tedesche WDR, NDR e RBB, l’austriaca ORF, Radio Nacional de Espana, la russa Echo of Moskow, la croata Radio Student. Attraverso WMCE, Musiche dal mondo riceve annualmente centinaia di novità discografiche inviate dalle etichette o direttamente dagli artisti, dal vintage dell’Africa nera al canto di gola siberiano, dalle fanfare macedoni al tango finlandese: proponendo musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano, Musiche dal mondo è una trasmissione per la salvaguardia e lo sviluppo della biodiversità musicale.

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