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La chiusura della conferenza di Monaco, le tensioni tra Stati Uniti e Cina e le altre notizie della giornata

Ucraina Kiev ANSA

Il racconto della giornata di domenica 19 febbraio 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Si è chiusa la conferenza sulla sicurezza di Monaco, con la decisione di aumentare le forniture di armi a Kiev e accrescere il budget delle spese militari dei singoli paesi, mentre torna a salire la tensione tra Stati Uniti e Cina. Il governo ha convocato per domani un tavolo di confronto con le imprese per rispondere alle critiche sul cambiamento normativo sui bonus in edilizia, mentre Giorgia Meloni ha ammesso che sono a rischio migliaia di aziende. Quattro vigili urbani di Sassuolo sono indagati dalla Procura di Modena per tortura oltre che per falso ideologico per aver redatto false relazioni di servizio. A due settimane dal terremoto del 6 febbraio scorso, la Turchia ha deciso oggi di interrompere le ricerche tranne che nelle due province più colpite, Karaman Maras e Hatay.

Cosa è emerso dalla conferenza sulla sicurezza di Monaco

Aumentare le forniture di armi a Kiev e accrescere il budget delle spese militari dei singoli paesi, aumentare la produzione di armamenti e munizioni. Con queste richieste, o promesse, si è conclusa la conferenza sulla sicurezza di Monaco. Nella due giorni si è parlato, soprattutto, di Ucraina, alla vigilia della settimana che porterà, venerdì, all’anniversario dell’invasione russa.
La conferenza non ha prodotto l’auspicata distensione tra Stati Uniti e Cina, alimentata nelle scorse settimane dalla vicenda dei palloni spia e anzi è stata il teatro di un acutizzarsi delle tensioni tra i due paesi. Il capo della diplomazia cinese ha definito isterica la reazione statunitense sul caso e ha respinto in modo categorico l’invito statunitense a non aiutare la Russia. A margine della conferenza il segretario di stato americano Blinken ha accusato la Cina di essere pronta a fornire armi a Mosca. Pechino, da parte sua, per bocca del capo della diplomazia Wang Yi ha detto che a breve espliciterà la posizione negoziale del conflitto. Sentiamo Gabriele Battaglia:

La situazione sul campo a quasi un anno dall’inizio del conflitto

I prossimi saranno giorni molto densi, dal punto di vista della diplomazia internazionale e soprattutto dei posizionamenti. Martedì parleranno Putin, in un discorso sullo stato della nazione che sarà incentrato sui progressi della cosiddetta operazione militare speciale, e Biden, in visita ufficiale in Polonia. A Kiev andrà invece Giorgia Meloni, sempre martedì, per la visita a lungo annunciata e finora rimandata per ragioni di sicurezza. Sarà l’occasione per il governo italiano di ribadire la propria posizione a fianco dell’Ucraina.

Negli ultimi giorni i servizi di sicurezza di Kiev hanno sospeso gli accrediti in attesa di interrogatorio di due giornalisti italiani nel paese, Alfredo Bosco e Andrea Sceresini. A un altro giornalista italiano, salvatore Garzillo, è stato impedito l’ingresso nel Paese. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana chiede che Meloni chieda spiegazioni su questo giro di vite. Sentiamo il racconto di Salvatore Garzillo, uno dei reporter a cui Kiev:

Sul campo, intanto, nelle ultime 24 ore la Russia ha pesantemente bombardato 9 diverse regioni ucraine; la più colpita quella nord orientale di Sumy, ma anche le città di Dnipro e di Nikopol, danneggiando infrastrutture energetiche ma colpendo anche strutture ospedaliere ed edifici civili. Tra i civili si contano tre vittime a Kherson, una ad Kharkiv. Parallelamente, e progressivamente Mosca sta intensificando la sua offensiva di terra. Sentiamo Luca Steinmann:


 

Meloni ammette che migliaia di aziende rischiano il tracollo

Il governo ha convocato per domani un tavolo di confronto essenzialmente con le imprese per rispondere alle critiche sul cambiamento normativo sui bonus in edilizia. Giorgia Meloni oggi ha rivendicato il provvedimento per difendere il bilancio pubblico, ma ha anche ammesso che sono a rischio migliaia di aziende.

(di Claudio Jampaglia)

“Ora dobbiamo cercare soluzioni per evitare il tracollo di migliaia di aziende” ha detto Giorgia Meloni, ammettendo così che la decisione del governo sia da correggere subito e quindi sbagliata, ma la colpa come sempre è di altri: leggi scritte cosi male da aver permesso 9 miliardi di truffe, dice la presidente. Toccherà a lei però sventare l’alleanza tra sindacati e imprese del settore e per farlo mette sul tavolo convocato per domani il tema dei crediti incagliati, ovvero i bonus fiscali ceduti dalle imprese e ancora non liquidati dalle banche che potrebbero ammontare a 15 miliardi di euro. Il governo potrebbe autorizzarne lo sconto fiscale da parte delle banche o cartolarizzarli e per questo ha convocato anche le banche, cassa deposito e prestiti e la Sace, la società di assicurazione di Stato. Li vedrà prima e a porte chiusi per assicurarsi probabilmente anche i mezzi con cui offrire alle imprese il credito agevolato che chiedono per non bloccare intanto i cantieri e così guadagnare il tempo per aggiustare il decreto tra i più riveduti e corretti, visto che finora è stato ritoccato ogni 45 giorni. L’associazione costruttori anche oggi ha definito il provvedimento del governo: “Una tagliola che mina la fiducia tra Stato e cittadini, con un costo sociale altissimo”. Che vorrebbe dire lasceremo a casa decine di migliaia di lavoratori. Alzano la voce perché sanno che qualcosa otterranno: ci sono i cantieri del PNRR in apertura e quelli già in corso, che solo in Lombardia sono 54mila e valgono più di 11 miliardi di euro.

Tortura e falso ideologico: indagati 4 vigili urbani a Sassuolo

Quattro vigili urbani di Sassuolo sono indagati dalla Procura di Modena per tortura oltre che per falso ideologico per aver redatto false relazioni di servizio. L’accusa è di essere entrati in un pronto soccorso per intimidire fisicamente un uomo di origine marocchine che stava per essere ricoverato. Il nostro collaboratore Riccardo Tagliati:


 

La Turchia interrompe le ricerche in gran parte delle aree colpite dal terremoto

A due settimane dal terremoto del 6 febbraio scorso (era la notte tra domenica e lunedì), la Turchia ha deciso oggi di interrompere le ricerche tranne che nelle due province più colpite, Karaman Maras e Hatay. Gli scavi proseguiranno dunque solo in una quarantina di edifici in queste due province. Il numero complessivo delle vittime del sisma, tra Turchia e Siria ha superato le 45mila unità. Da stasera il Segretario di Stato americano Antony Blinken sarà ad Ankara, in visita ufficiale: porta in dote altri 100 milioni di dollari di aiuti umanitari.

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