Approfondimenti

La candidatura di Schlein alla segreteria del PD, la scomparsa di Dominique Lapierre le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di domenica 4 dicembre 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. La candidatura di Elly Schlein alla guida del Partito Democratico; il governo tagliai pochi fondi destinati a piste ciclabili e sicurezza dei ciclisti; in Iran la politica discute sull’abolizione della polizia morale; manifestazione neofascista mascherata da corteo per la pace a Milano: la contromanifestazione degli antifascisti milanesi; è morto a 91 anni lo scrittore e filantropo francese Dominique Lapierre

Elly Schlein si candida alla segreteria del PD

(di Anna Bredice)

Per arrivare alle primarie di febbraio, che si terranno tra i primi due candidati più votati, bisogna passare per le primarie tra gli iscritti e questa è la prova che dovrà superare Elly Schlein, che ha ufficializzato la sua candidatura alla segretaria del partito, tra gli applausi e i canti di Bella ciao. 1500 le persone che secondo lo staff della candidata erano al Monk questa mattina, tanti, al punto che il cortile era pieno di gente che non è riuscita ad entrare. C’era molta attesa per una decisione che era nell’aria. I più presenti erano i simpatizzanti e i militanti, c’erano alcuni parlamentari e pochi per ora i dirigenti del partito. Schlein vuole andare oltre le correnti del partito democratico, superarle e creare un nuovo Pd, che segua senza alcun dubbio una strada a sinistra e che si apra ad altri partiti di sinistra. Magari anche ai Cinque stelle e questa non è sicuro che possa essere una bella notizia per Conte, perché è un ostacolo nel suo progetto di rubare sempre più consensi al Pd, approfittando della sua crisi. Ma per vincere Elly Schlein ha bisogno che tutte quelle aree del partito che hanno la stessa visione e obiettivi guardino a lei e la appoggino, se le correnti più riformiste si coalizzeranno intorno a Stefano Bonaccini e a Dario Nardella che guiderà un gruppo di sindaci, dall’altra parte non si deve correre il rischio di tante candidature, indebolendole tutte. Andrea Orlando, Beppe Provenzano, dovranno appoggiarla oltre a Dario Franceschini ed Enrico Letta che sembrano guardare favorevolmente ad una svolta a sinistra. Cercare consenso nel partito e nello stesso tempo indicare un suo superamento. Solo così potrà arrivare alle primarie di febbraio, a quel punto aperte ai militanti e agli elettori dove il suo consenso è ampio. Ha iniziato a farlo già oggi, criticando fortemente Renzi, “ha creato solo macerie” ha detto, indicando le battaglie da combattere, per il lavoro, contro la precarietà e le diseguaglianze. Per una parità di genere. Da sinistra è più facile combattere le scelte della destra di Giorgia Meloni. Due leadership femminili distanti per idee e storie.

Il governo taglia i pochi fondi destinati allo sviluppo della ciclabili

Per il governo costruire piste ciclabili e mettere in sicurezza le strade urbane per pedoni e biciclette non è una questione strategica. E dunque, come si legge nel testo della manovra che ha appena iniziato il suo iter in parlamento, anche gli scarni fondi varati negli anni scorsi per questi fini sono stati azzerati. Il fondo in questione contava su 94 milioni di euro ancora non assegnati, che saranno dunque dirottati altrove. Proprio in previsione della manovra un gruppo di  associazioni che si occupano di ciclabilità, anche sull’onda dei molti incidenti e gravi delle scorse settimane che hanno coinvolto ciclisti, avevano chiesto uno stanziamento straordinario di 500 milioni. Non sono stati ascoltati e, anzi, il governo ha fatto mancare anche quel poco che c’era. Raffaele di Marcello è il responsabile del centro studi di FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta:

Il dibattito interno in Iran sull’abolizione della polizia morale

(di Farian Sabahi)

Fin dalla morte violenta della ventiduenne curda Mahsa Amini i deputati iraniani avevano ipotizzato un ridimensionamento della polizia morale e persino una sua abolizione. 

Il deputato Jalal Rashidi Koochi aveva dichiarato che la polizia morale «non ottiene alcun risultato, se non quello di causare danni all’Iran». 

Il presidente del Parlamento Mohammad Bagher Ghalibaf, già sindaco di Teheran, aveva chiesto che la condotta della polizia morale fosse oggetto di un’inchiesta: per evitare che si ripeta quanto accaduto a Mahsa Amini «i metodi utilizzati da queste pattuglie dovrebbero essere rivisti». 

Ancora più radicale un altro parlamentare, Moeenoddin Saeedi, che intendeva proporre l’abolizione totale della polizia morale e infatti aveva dichiarato: «A causa dell’inefficacia del Gasht-e Ershad nel trasmettere la cultura dell’hijab, questa unità dovrebbe essere abolita, in modo che i bambini di questo Paese non abbiano paura quando vi si imbatteranno».
Ad abolire la buoncostume erano stati anche i sauditi, nel 2016, per dare un’immagine meno austera, ma il regno saudita non era attraversato dalle rivolte in atto oggi nella Repubblica islamica dell’Iran.

La risposta degli antifascisti milanesi alla manifestazione “pacifista” dell’estrema destra

Una manifestazione per la pace e per chiedere il ritiro delle sanzioni alla Russia, ufficialmente. In realtà, una manifestazione neofascista, con Lealtà e Azione tra i promotori. È quella che c’è stata oggi pomeriggio a Milano. C’è stata anche una contromanifestazione antifascista, lanciata dalla rete Milano antirazzista, antifascista meticcia e solidale. Un corteo che da piazza Fontana è arrivato a largo Cairoli. Roberto Giudici fa parte di  Milano antirazzista, antifascista meticcia e solidale:

Addio allo scrittore francese Dominique Lapierre

E’ morto all’età di 91 anni lo scrittore francese Dominique Lapierre, autore di bestseller internazionali come “La città della gioia”, “Parigi brucia?” e “Mezzanotte e cinque a Bhopal”.

Lapierre era nato a Châtelaillon-Plage, un piccolo paese nell’ovest della Francia, nel 1931. Lavorò a lungo anche come giornalista, facendo per 14 anni il corrispondente di Paris Match: durante questo periodo visse anche in India, dove è ambientato il suo romanzo più famoso, La città della gioia.

Nel 1982 Lapierre aveva fondato a Calcutta, in India,   un’ associazione a favore dei bambini affetti di lebbra, alla quale ha devoluto la metà dei suoi diritti d’autore, in favore di scuole e centri per la lotta alla lebbra e alla tubercolosi.

Questa è un brano del suo intervento a Milano durante la presentazione del libro “Gli ultimi saranno i primi”:

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    1) “Il mondo non deve lasciarsi ingannare: a Gaza il genocidio non è finito”. Il nuovo rapporto di Amnesty International ci chiede di non voltare la faccia dall’altra parte. (Riccardo Noury - Amnesty Italia) 2) Negligenza e corruzione. Cosa c’è dietro l’incendio del complesso residenziale di Hong Kong costato la vita a decine di persone. (Ilaria Maria Sala, giornalista e scrittrice) 3) Stati Uniti, l’attacco di Washington potrà avere effetti a lungo termine sulle politiche migratorie dell’amministrazione Trump e sulla vita di migliaia di migranti. (Roberto Festa) 4) Francia, dall’estate 2026 torna il servizio militare volontario. Il presidente Macron ha annunciato oggi quello che sembra più che altro un segnale politico e strategico. (Francesco Giorgini) 5) Spagna, una marea di studenti e professori in piazza a Madrid contro i tagli alle università pubbliche. La regione della capitale, guidata dalla destra, è quella che spende meno per gli studenti in tutto il paese. (Giulio Maria Piantedosi) 6) World Music. Entre Ilhas, l’album che celebra diversità e affinità musicali degli arcipelaghi della Macaronesia. (Marcello Lorrai)

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Stuart Murdoch: "Il mio primo romanzo non è una biografia, ma racconta la mia storia e la storia della mia malattia"

    Il leader dei Belle & Sebastian racconta "L'impero di nessuno", il suo libro d'esordio, ai microfoni di Volume. Un libro che lui stesso definisce di autofiction: "La maggior parte delle cose che accadono a Stephen, il protagonista, sono successe anche a me". 10 anni fa, Murdoch aveva scritto una canzone con il medesimo titolo: "Il romanzo tocca gli stessi temi: Stephen ha un'amica del cuore, Carrie, entrambi hanno la stessa malattia e si sostengono e ispirano a vicenda". La malattia è l'encefalomielite mialgica: "Mentre scrivevo immaginavo il mio pubblico, e il mio pubblico era il gruppo di supporto per l’encefalomielite che frequentavo negli anni Novanta. Immaginavo di scrivere per loro, e questo mi ha aiutato a trovare il tono giusto". Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia a Stuart Murdoch.

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