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Il decreto lavoro, il Sudan nel caos, la festa rimandata a Napoli e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di domenica 30 aprile 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il decreto lavoro del governo è pronto. In Sudan è stata annunciata una tregua a partire dalla mezzanotte, ma continuano i combattimenti e la situazione è drammatica: nel giornale radio sentiremo Franco Masini, coordinatore del centro medico di Emergency. La guerra in Ucraina. Nelle ultime ore bombe russe sono cadute sul Donbass, nella regione di Luhansk. Nel sud gli attacchi su Kherson hanno provocato un morto e un ferito tra i civili. Napoli costretta a rimandare la festa scudetto: solo 1 a 1 con la Salernitana, un pareggio che non basta per la vittoria matematica. Il Napoli era passato in vantaggio ma, a poco più di 5 minuti dal 90esimo, si è fatto rimontare. Per le strade di Napoli migliaia di persone con maglie, sciarpe e bandiere azzurre. Un po’ delusi anche se i festeggiamenti sono solo rimandati.

Il “decreto lavoro” è una redistribuzione alla rovescia: dai lavoratori verso le imprese

(di Massimo Alberti)

Da un lato via il reddito di cittadinanza che – al netto di alcune debolezze – ha rivoluzionato la lotta alla povertà in Italia, confermato dalle statistiche come strumento fondamentale di tenuta sociale in un Paese con quasi sei milioni di poveri. I nuovi sussidi riducono la platea e abbassano l’assegno a persone che – al di là dell’ideologia – “occupabili” lo sono solo sulla carta. L’obiettivo sarebbe spingerli al lavoro nero – i dati ufficiali dicono però che ogni dieci disoccupati c’è solo un posto di lavoro disponibile – entrando in un mercato ulteriormente deregolamentato. Una tendenza alla precarietà in atto da trent’anni, inaugurata dal Centrosinistra con il “pacchetto Treu” e proseguita con governi di ogni colore. Tra voucher e deregolamentazione, si torna al “jobs act” renziano.
Via anche la timida parentesi del “decreto dignità”, già sospeso da Draghi, che aveva leggermente frenato l’impatto dei contratti a termine. Che restano la maggioranza delle nuove attivazioni di durata per oltre la metà di meno di sei mesi e oltre uno su dieci addirittura di un giorno. E che con l’allungamento della durata e l’ampliamento delle causale, continueranno a essere la regola e non l’eccezione. Con l’ennesimo regalo in odore di conflitto di interessi ai consulenti del lavoro, presieduti dal marito della ministra Calderone che – pagati dalle imprese – potranno certificare le causali. E mentre il taglio del cosiddetto “cuneo fiscale” vale meno di 20 euro al mese, arriva l’ennesima infornata di sgravi alle imprese che da una parte risparmieranno sul costo del lavoro, dall’altra godranno di trasferimenti di fondi pubblici mentre tengono bloccati i rinnovi contrattuali.
Nel complesso, il “decreto lavoro” si configura come una sorta di redistribuzione alla rovescia: da poveri e lavoratori verso le imprese, in un contesto dove le aziende italiane hanno la quota profitti tra le più alte d’Europa, proprio a scapito della quota salari che resta al contrario tra le più basse dell’Europa occidentale. Un’operazione ideologica molto chiara in un sistema produttivo che – sussidiato dallo Stato – punta sempre più su settori a basso valore aggiunto, dove la competizione tra piccole e piccolissime imprese si fa proprio sul basso costo del lavoro, anziché su innovazione e investimento. Ancor più sprezzante che tutto ciò avvenga proprio il Primo Maggio.

Gli ospedali di Khartoum sono al collasso

In Sudan i paramilitari delle Forze di supporto rapido hanno annunciato una proroga del cessate il fuoco deciso per consentire ai civili di mettersi in salvo. La tregua è stata però ripetutamente violata, i voli di evacuazione sono stati interrotti. Nella città di Omdurman ci sono stati attacchi aerei, a Khartoum pesanti combattimenti tra esercito e paramilitari. A Port Sudan è atterrato il primo volo carico di aiuti umanitari del Comitato internazionale della Croce Rossa. A bordo soprattutto materiale medico che verrà trasportato verso gli ospedali della capitale che sono al collasso. A Khartoum abbiamo raggiunto Franco Masini, coordinatore del centro medico di Emergency

L’esercito russo ha sostituito “il macellaio di Mariupol”

La guerra in Ucraina, nelle ultime ore bombe russe sono cadute sul Donbass, nella regione di Luhansk. Nel sud, gli attacchi su Kherson hanno provocato un morto e un ferito tra i civili.
Nella regione russa di Bryansk, al confine con l’Ucraina, la scorsa notte c’è stato un bombardamento delle forze di Kiev che secondo le autorità russe ha provocato almeno 4 morti nel villaggio di Suzemka. Il presidente ucraino Zelensky oggi ha detto di aver parlato di nuove consegne di armi con Emmanuel Macron, in vista dell’attesa controffensiva militare di Kiev.Una controffensiva a cui si sta preparando anche Mosca. Secondo l’agenzia France Press, oggi l’esercito russo ha sostituito il colonnello generale Mikhail Mizintsev, responsabile della logistica e soprannominato “il macellaio di Mariupol” dopo la presa della città portuale. Non si conoscono ancora i motivi della decisione di Mosca. Intanto il capo della brigata Wagner, Prigozhin, ha annunciato in un video che la controffensiva ucraina è attesa intorno alla metà di maggio e che la sua milizia armata potrebbe presto sciogliersi.
Come leggere queste dichiarazioni? Sentiamo Francesco Strazzari, professore di relazioni internazionali alla Scuola Sant’Anna di Pisa

La neonata trovata a Milano era già morta quando è stata adagiata sul cassonetto

Era certamente già morta quando è stata adagiata sul cassonetto della raccolta vestiti la neonata trovata venerdì sera a Milano, in zona Città Studi. E’ il primo risultato dell’autopsia. Non è invece ancora stabilito con certezza se fosse già deceduta al momento del parto. Sarà necessario aspettare gli esiti di altri accertamenti anatomopatologici. Le indagini della procura proseguono per cercare di identificare la madre attraverso la visone di immagini di telecamere di sorveglianza della zona e negli ospedali nei quali la donna potrebbe aver chiesto aiuto dopo il parto.

Resta in carcere l’uomo accusato dello stupro alla stazione centrale di Milano

Resta in carcere l’uomo accusato dello stupro alla stazione centrale di Milano.
Lo ha deciso il gip di Milano secondo il quale “dirimente è l’esistenza di un video registrato dalle telecamere di sorveglianza dell’ascensore interno allo scalo ferroviario”, “prova documentale” della violenza. Il video, è scritto nell’ordinanza “restituisce un contesto di totale sopraffazione di una donna indifesa, che l’indagato
costringe, con impietosa ostinazione, a subire atti sessuali”.

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    Redazione
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    Le proteste arrivano anche nei fast food: lo sciopero nei McDonald's di Orio Center

    La mobilitazione di lavoratrici e lavoratori di McDonald’s proseguirà anche nei punti vendita gestiti da affiliati, se l’azienda continuerà a rifiutare di aprire un tavolo di trattativa per il contratto integrativo aziendale. Lo dicono i sindacati, che lo scorso fine settimana hanno indetto uno sciopero di otto ore per i dipendenti diretti di Mc Donald's Italia. L’azienda sostiene che – con il 92% dei ristoranti gestito da affiliati – non sarebbe dovuto un integrativo per i pochi punti vendita diretti, che in Italia sono solo 60 su 740. A Bergamo, dove McDonald’s ne gestisce direttamente due all’interno del centro commerciale Orio Center, con più di 70 dipendenti, hanno aderito in tante e tanti. Daria Locatelli di Filcams CGIL Bergamo ha seguito la vicenda.

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    L'Orizzonte delle Venti di martedì 29/04/2025

    Nella puntata dell'Orizzonte delle Venti del 29 aprile 2025, condotta da Luigi Ambrosio, torniamo al blackout che ha lasciato senza energia elettrica Spagna e Portogallo. È partito l'attacco alle rinnovabili, un attacco interessato, mentre i gestori della rete escludono un episodio di guerra ibrida. Ma resta la domanda: perché due episodi anomali in pochi minuti? Il blackout iberico ci dice quanto le reti da cui dipendiamo, elettriche ed informatiche, siano a rischio. È un problema economico e strategico. Forse non si è trattato di guerra ibrida questa volta, ma ora sappiamo quanto il rischio sia reale. Ne discutiamo con Lorenzo Tecleme, giornalista che vive e lavora in Spagna; Gianluca Ruggeri, professore all'Università dell'Insubria, ingegnere ambientale, Marco Schiaffino, esperto informatico.

    L’Orizzonte delle Venti - 29-04-2025

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    1) A Gaza un genocidio in diretta streaming. L’accusa di Amnesty International a Israele nel suo rapporto annuale sui diritti umani nel mondo. (Riccardo Noury - Amnesty Italia) 2) 100 giorni di Donald Trump. Il presidente Usa celebra il traguardo in Michigan nella patria dell'automobile. L’obiettivo è riaffermare il suo impegno per ricostruire l’industria americana. Intanto, però, cala nei sondaggi. (Roberto Festa) 3) Canada, alle elezioni vincono i liberali di Carney. Il prezzo pagato dai conservatori per la vicinanza a Donald Trump. (Chawki Senouci) 4) Spagna, il giorno dopo il grande blackout le autorità escludono l’attacco hacker. Il crollo dell’energia elettrica, però, è già diventato una nuova occasione per attaccare la transizione ecologica. (Giulio Maria Piantadosi) 5) Nel parlamento francese oggi un minuto di silenzio per il ragazzo ucciso in moschea venerdì. Ma il governo si rifiuta di parlare di islamofobia. (Francesco Giorgini) 6) Rubrica Sportiva. Il miracolo del Wrexham, il club calcistico gallese che ha raggiunto una storica promozione. (Luca Parena)

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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