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Neil Young: Barn è il suo nuovo album, Radio Popolare lo sceglie come artista della settimana

neil young barn

Neil Young (sito ufficiale), classe 1945, continua a dimostrarsi un artista instancabile e inossidabile: venerdì scorso è uscito Barn, il suo nuovo album registrato con gli altrettanto inossidabili Crazy Horse. Negli ultimi dieci anni ha pubblicato dodici dischi (contando anche un paio di album recuperati dalle registrazioni del passato), mantenendo un’ottima prolificità e, diciamo così, una discreta qualità media della sua nuova musica.

Se saltiamo il disco uscito nel 2020 – Homegrown, recuperato appunto da session risalenti al 1974/75 e facente parte del notevole e meritorio lavoro di costruzione di un già nutritissimo archivio Younghiano – gli ultimi due album di Neil Young (Barn e Colorado, del 2019) raccontano fin dal titolo il luogo in cui sono stati registrati.

E se quello del 2019 si limitava a geolocalizzare il disco in uno degli stati del Southwest, Barn con il suo titolo racconta la storia di una session di registrazione in un vecchio fienile (“barn” in inglese). Lo si vede anche in copertina quel fienile, oltre che nel film-documentario che accompagna la pubblicazione dell’album, affidato per quanto riguarda la regia a Daryl Hannah, attrice e attivista che dal 2018 è anche la compagna di Neil Young.

neil young barn coverTra i protagonisti di quelle registrazioni, c’è anche uno dei membri fondatori dei Crazy Horse, con cui ha suonato nei primi dischi della band per poi dedicarsi ad altro, rientrato recentemente nell’orbita di Neil Young: stiamo parlando di Nils Lofgren, chitarrista notissimo anche per essere entrato nel 1985 nella E Street Band di Bruce Springsteen, prendendo il posto di Little Steven, e non esserne mai più uscito.

Proprio Lofgren racconta che Young aveva invitato lui e gli altri due Crazy Horse Billy Talbot e Ralph Molina a raggiungerlo nella casa in Colorado in cui si è trasferito con Daryl Hannah, con l’obiettivo di registrare alcune canzoni. Non c’era l’idea di produrre un intero disco, ma «già dal primo giorno in cui abbiamo iniziato a suonare, Neil ha scritto una canzone dietro l’altra. Nel giro di 10 giorni avevamo abbastanza pezzi per un album: è stato come il disco che registrammo nel 1973, “Tonight’s the night”, per cui abbiamo imparato a suonare le canzoni mentre venivano composte».

Il risultato è uno dei lavori più intensi e coinvolgenti che Young abbia pubblicato da un bel po’: c’è il rock chitarristico acido e muscolare che è nel DNA dei Crazy Horse, con riff potenti e netti, ma c’è sempre anche una forza melodica trascinante, che aggancia l’ascoltatore anche nelle ballate acustiche che rappresentano l’altra faccia della luna di questo disco.

Luna che ha avuto una sua importanza nelle registrazioni di Barn: Neil Young ha infatti scelto di fissare le sessioni in una settimana di luna piena a giugno 2021, sostenendo che i cicli lunari abbiano un’influenza diretta sull’energia che attraversa le vicende degli esseri umani.

Che sia merito della luna o solo dell’ispirazione di Young e dei Crazy Horse, Barn è un gran bel disco, una splendida notizia per tutti i fan del rocker canadese-americano (che a questa sua doppia anima ha dedicato proprio uno dei pezzi dell’album, “Canerican”). Lo ascolteremo per i prossimi sette giorni, per poi dedicargli uno speciale di mezz’ora domenica 19 dicembre, dalle 18.30 alle 19.

Qui sotto, il video di “Shape of you”, una delle canzoni di Barn, dedicata alla sua compagna.

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  • Autore articolo
    Niccolò Vecchia
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